Eboli, bambino sbranato da due pitbull: i cani non saranno abbattuti, ma recuperati. L'Oipa: «Decisione magistrati rispetta vita degli animali»

I due cani, che sono stati temporaneamente dissequestrati, sono stati affidati a una struttura specializzata dove subiranno un intenso programma di recupero

Eboli, bambino sbranato da due pitbull: i cani non saranno abbattuti. L'Oipa: «Decisione magistrati rispetta vita degli animali»
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Martedì 7 Maggio 2024, 16:25 - Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 10:46

La comunità di Eboli è ancora scossa dopo la tragedia dello scorso 22 aprile, quando un bambino di 13 mesi, Francesco Pio D’Amaro, è stato ucciso da due pitbull, Totò e Pablo. La decisione della Procura di Salerno (diretta dal procuratore Giuseppe Borrelli) di non procedere con l'abbattimento degli animali, ma di optare per un percorso di rieducazione, ha profondamente diviso l'opinione pubblica.

I due cani, che sono stati temporaneamente dissequestrati, sono stati affidati a una struttura specializzata dove subiranno un intenso programma di recupero comportamentale. Questo processo è finalizzato a modificare i comportamenti aggressivi mostrati e a garantire che non rappresentino più un pericolo per la società. I costi di tale riabilitazione saranno interamente a carico dei proprietari dei cani. Lo rende noto l'Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) che si congratula con i magistrati che hanno preso una decisione «che va nel rispetto della vita dei due animali - sottolineano - e che dà loro una prospettiva di recupero».

Il recupero

Al momento i cani sono in un rifugio nel Casertano e, a quanto si apprende, dovranno essere sottoposti ad un percorso di recupero a Napoli a spese dei proprietari, ora indagati assieme alla madre e ai due zii del piccolo.

Se i proprietari decidessero di non sostenere economicamente questo percorso, gli animali saranno dati in affido, dopo essere stati recuperati.

Il dibattito

Questa scelta ha innescato un acceso dibattito sui social media e nelle comunità locali, con opinioni fortemente polarizzate. Alcuni cittadini e attivisti per i diritti degli animali sostengono la decisione di riabilitare Totò e Pablo, puntando il dito contro le potenziali negligenze dei proprietari e l'ambiente in cui i cani sono cresciuti. D'altra parte, vi è chi crede che, data la gravità dell'incidente, l'unica soluzione sicura sarebbe stata l'abbattimento. 

«L'Oipa - afferma in una nota - auspica che questo indirizzo della Procura di Salerno faccia scuola e che sia un modello da seguire in casi analoghi dove cani impegnativi siano protagonisti di episodi di aggressione più o meno gravi. Detto questo, l'associazione torna a chiedere al legislatore di regolamentare la detenzione di determinati tipi di cani che troppo spesso vengono scelti anche da persone non in grado di gestirli correttamente. A livello locale, alcuni Comuni, come quello di Milano, hanno regolamentato la materia prevedendo la concessione di patentini per la detenzione di alcune razze o simil-razze». 

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