Morgan guarda al futuro con l’elettrico e ha avviato il progetto che porterà alla creazione di una gamma di veicoli ad emissioni zero e saranno basati sulla XP-1, il veicolo sperimentale che rappresenta il laboratorio di ricerca per tutte le Morgan del futuro ed è basato sulla Super 3, ovvero il veicolo più recente ed avanzato della storica casa di Malvern.
La Super 3 è infatti l’ultima interpretazione della leggendaria Three Wheeler, ma è anche la prima Morgan con telaio monoscocca, ovvero con la carrozzeria che ha funzione portante e collabora alla rigidità dell’intera struttura. Quest’ultima è tutta in alluminio e sfrutta la tecnica del rivettaggio, come già accade da anni dalla Aero 8 e sulle Plus Six e Plus Four, entrambe basate sulla piattaforma CX-Generation. Quella della Super 3 è invece denominata Superform e sfrutta una tecnologia che impiega pannelli di alluminio scaldati allo stato plastico e formati sottovuoto in modo da fargli assumere curvature e forme complesse con minor stress per il materiale rispetto al processo di pressatura. La parte anteriore è invece ricavata in sul pezzo da fusione per ragioni di sicurezza.
Sembrano cose normali, soprattutto per un’auto sportiva inglese, ma se si considera che fino a qualche anno fa le Morgan avevano ancora separata del telaio e alcune parti strutturali erano realizzate in legno di frassino, si capisce quale cambiamento di filosofia stia affrontando una casa come la Morgan che da sempre si affida unicamente a processi di costruzione artigianali. E proprio questo uno degli obiettivi della XP-1: sviluppare nuove competenze e nuove procedure all’interno, soprattutto considerando che la Three Wheeler elettrica è la prima Morgan sviluppata al 100% da Morgan, compresa la parte powertrain per la quale il costruttore del Worcestershire si è sempre rivolto a fornitori esterni. Al momento, la Plus utilizza unità BMW mentre la Super 3 monta un 3 cilindri 1.5 di origine Ford.
Morgan sta pensando ad una “tre ruote” elettrica sin dal 2016, da quando mostrò la EV3 al Salone di Ginevra che aveva un motore da 47 kW e una batteria da 21 kWh, ma ne ha interrotto la produzione dopo meno di due anni. XP-1 ha un motore sincrono a magneti permanenti da 100 kW e una batteria da 33 kWh con un peso inferiore ai 700 kg e superiore di soli 60 kg rispetto alla Super 3. Questo, unitamente al baricentro più basso e alle naturali caratteristiche della propulsione elettrica, dovrebbe garantire qualità di guida degne del marchio. Altro elemento fondamentale è l’aerodinamica: la XP-1 ha una resistenza all’avanzamento inferiore del 33% rispetto alla Super 3 e questo è ulteriore garanzia di prestazioni oltre che di autonomia. Qualche informazione possiamo prenderla anche dalla foto della strumentazione digitale. Si vede infatti che l’architettura elettrica è a 400 Volt e con il 78% di carica l’autonomia rimanente è di 87 miglia, questo vuol dire poco meno di 200 km con il pieno.
Si tratta ovviamente di dati provvisori perché l’ambizione di Morgan è proprio quella di sviluppare interamente il processo di assemblaggio della batteria, gli algoritmi che regolano sia il recupero dell’energia sia le previsioni di percorrenza e infine il software di gestione del powertrain armonizzando quelle caratteristiche imprescindibili di una Morgan con le esigenze di utilizzo. Quel che invece si vede è che la presa di ricarica è posizionata sulla calandra e, per ammissione degli stessi tecnici di Malvern, il caricatore di bordo permette il V2G, caratteristica che ritroveremo su tutte le Morgan elettriche del futuro. Tra i dati che i guidatori della biposto inglese potranno avere sott’occhio ci sono anche la temperatura del motore e della batteria, i giri del motore e il livello di recupero dell’energia.
La XP-1 è anche la prima Morgan con freno elettromeccanico, ma ad un primo sguardo la classica leva c’è ancora. Anche qui è necessario il beneficio dovuto ai prototipi, come dimostra il grande interruttore di sicurezza posizionato sulla plancia. Quando vedremo la prima Morgan elettrica? I tecnici dicono che stanno lavorando a questo progetto già da 12 mesi e ne occorrono altri 18-24 per raccogliere tutti i dati e le esperienze necessarie. Dunque la data nel 2025 è quella più probabile. Quel che è sicuro è che il viaggio di Morgan verso l’elettrificazione è cominciato e i tecnici di Malvern hanno promesso aggiornamenti puntuali ad ogni tappa.