Renault Morphoz concept

Ecco Morphoz, concept di Renault a zero emissioni che si allunga e si accorcia in base alle esigenze

di Sergio Troise
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PARIGI - Renault aveva prenotato un posto di prima fila tra le star del Salone di Ginevra. E, se la rassegna svizzera non fosse stata bloccata dal Coronavirus, la Casa francese avrebbe stupito i visitatori con una concept avveniristica, stracarica di contenuti innovativi, in grado di aprire le porte al futuro con una buona dose di coraggio, se non addirittura di spregiudicatezza. Il riferimento è alla Morphoz, concept car sperimentale che rinuncia a passi avventati sulla strada della guida autonoma (saggiamente bloccata al livello 3) ma prefigura la futura famiglia di modelli elettrici a emissioni zero della gamma Renault.

Noi abbiamo avuto la possibilità di vederla in anteprima, a Parigi, qualche giorno prima che l’auto fosse trasportata (inutilmente) a Ginevra. E possiamo dirvi dunque che in casa Renault hanno lavorato senza risparmiarsi a un progetto per certi versi strabiliante: basti dire che Morphoz è un crossover dalle originalissime linee tese, con un design capace di mescolare le caratteristiche di Suv, berlina e coupé, dotato di un pianale allungabile o accorciabile in base alle esigenze, di una carrozzeria con quattro porte apribili a libro, interni con quattro posti ultracomodi, su sedili singoli, realizzati, come altre componenti, utilizzando materiali riciclati. Se non bastasse, Morphoz è dotata di intelligenza artificiale. Ciò vuol dire che a bordo si può disporre di un vero e proprio assistente personale virtuale, che si può chiamare e pilotare in tre modalità: tattile (usando gli schermi o la consolle), gestuale (con le mani) o vocale.

Il tutto è stato allestito sulla piattaforma modulare dell’Alleanza Renault-Nissan, la CMF-EV, in grado di configurarsi nelle soluzioni Urban, Travel e Eco (con extender range) e di prestarsi a diversi carichi di energie elettrica: variando le misure dell’auto (da 4,40 a 4,80 metri), le batterie al servizio della propulsione elettrica possono essere infatti di più o di meno. Di conseguenza, vengono proposte diverse configurazioni di potenza (da 40 a 90 kWh, o anche da 100 a 160 kWh) con conseguenti variazioni per capacità e autonomia, ma anche per abitabilità e volume di carico.

Un ruolo decisivo nella realizzazione di Morphoz lo ha avuto naturalmente Laurens van den Acker, direttore del design del Gruppo Renault e uomo chiave nella trasformazione dello stile di tutte le auto della losanga. Entusiasta del lavoro svolto in funzione dell’innovazione, il designer olandese ha spiegato che “Morphoz incarna perfettamente la nuova filosofia del design Renault e propone una nuova esperienza di viaggio, proponendosi come auto adatta ad un uso giornaliero, ma anche per il weekend e le vacanze. Questa concept car – ha sottolineato - è una vera esperienza vivente».

Gli ha fatto eco, in perfetta sintonia, Gilles Normand, responsabile della divisione Veicoli Elettrici e Servizi di Mobilità di Renault Group, osservando che “Morphoz prefigura i prossimi modelli elettrici ad alta performance” e aggiungendo che “la piattaforma modulare dedicata CMF-EV ottimizza l’efficienza energetica del veicolo, mentre il passo allungato, con il fondo piatto e le ruote dislocate nei quattro angoli, offre nuove possibilità per un design sorprendente e un’abitabilità record».

A proposito di abitabilità, vale la pena descrivere gli interni della Morphoz, cominciando col dire che non appena ci si avvicina per entrare, l’auto attiva autonomamente un’animazione luminosa per segnalare che ha riconosciuto, tramite i suoi sensori, chi prenderà posto al volante. Già, il volante: non ha nulla di convenzionale, è un oggetto futuristico di forma rettangolare, al cui centro spicca un display da 10,2 pollici che mostra le principali informazioni di guida e sicurezza. Dietro a questo volante, c’è poi una grande plancia avvolgente, che sembra essere priva del tradizionale cruscotto e senza schermo multimediale. In realtà è su richiesta del conducente – che può pertanto decidere di liberarsi completamente dei display, spesso numerosi nei veicoli odierni – che la plancia si apre per consentire allo schermo livingscreen di uscire con una cinematica d’avanguardia.

Questo grande schermo unico visualizza, su richiesta, informazioni di guida e videate del sistema multimediale, sia nella guida diretta sia in quella autonoma. Che – come detto – è di livello 3, dunque consente al conducente di togliere le mani dal volante soltanto in alcune circostanze, ovvero delegando al veicolo la guida in un certo numero di situazioni stabilite e su strade autorizzate (ad esempio in autostrada o in caso di ingorghi sulle arterie a percorrenza veloce).

Tra le particolarità dell’abitacolo, si fa notare la modalità Condivisione, che permette ai passeggeri – ma non al conducente, che ha sempre lo sguardo rivolto verso la strada – di ritrovarsi seduti gli uni di fronte agli altri per i momenti di confronto e condivisione delle attività. Per questo, il sedile passeggero anteriore, dalla forma assolutamente simmetrica, può rigirarsi avanti e indietro ritrovandosi nel senso opposto, orientato al posteriore. I passeggeri potranno allora approfittare della consolle centrale trasversale e del grande schermo per sentirsi come in un salotto.

Quando si passa da City Mode a Travel Mode, i sedili passeggeri posteriori approfittano automaticamente dell’aumento di spazio interno per arretrare: in tal modo i passeggeri hanno più posto per le gambe, possono anche stare seduti come su poltrone in salotto, intorno al tavolo, rappresentato dallo schermo della consolle centrale trasversale.

La modularità appare evidente dalla trasformazione fisica tra le due versioni: la corta City e la lunga Travel. Morphoz, infatti, è in grado di adattarsi ai momenti della vita dei suoi utenti, tra utilizzo quotidiano e partenza per le vacanze, ad esempio. Proprio per questo, la versione City è dotata di una capacità delle batterie adeguata a rispondere alle esigenze della vita quotidiana, mentre la versione Travel può incamerare una capacità aggiuntiva per poter intraprendere viaggi su lunghe distanze.

Nella versione City, Renault Morphoz ha una lunghezza di 4,40 metri e, grazie al passo straordinario (2,73 metri) può alloggiare senza problemi le batterie da 40 kWh di cui è dotata di serie. In questa configurazione, l’auto presenta paraurti scolpiti e l’assenza di sbalzi che relegano le ruote ai quattro angoli, per trasmettere tutta l’agilità di una citycar dotata di motore elettrico.

Nella versione Travel, invece, Morphoz ha una lunghezza di 4,80 metri. Anche il passo si allunga proporzionalmente, raggiungendo i 2,93 metri, cosicché la trasformazione aumenta sia la capacità di stoccaggio delle batterie sia lo spazio interno. Diventa così possibile integrare batterie supplementari da 50 kWh (per una capacità totale di 90 kWh) e offrire ai passeggeri più spazio per le gambe e per due bagagli in più. “In tal modo – spiega Françoise Leboine, direttore del progetto - Renault Morphoz è pronta per affrontare le lunghe percorrenze, tanto più che la trasformazione le permette di ottimizzare l’aerodinamicità, grazie ad un profilo e un muso più affusolati”.

Il passaggio dalla formula City alla Travel comporta – com’è facile immaginare – una variazione anche nell’autonomia a emissioni zero. Nella configurazione adatta ai percorsi urbani, vengono assicurati comunque 400 km, una percorrenza in grado di soddisfare più del 90% degli utenti. Per il restante 10%, rappresentato dagli automobilisti che coprono lunghe distanze, Morphoz può essere dotata di un pack di batterie aggiuntivo, basandosi sul principio del Travel Extender.

Originale il sistema ideato in casa Renault: in una stazione dedicata, il veicolo può trasformarsi e passare alla versione Travel. “Nel giro di pochi secondi – assicurano i tecnici francesi – l’auto lascia la stazione di ricarica con un’autonomia aumentata fino a 700 km”. Ma, soprattutto, l’auto cambia forma e dimensioni, in quanto dotata di alcune parti scorrevoli: una tra il primo ed il secondo volume, dove viene alloggiato il secondo modulo di batterie supplementari; un’altra è la griglia anteriore, che si sposta in avanti; la terza è la coda, che arretra per aumentare lo spazio di chi siede dietro. Vista dal vivo, la trasformazione appare come un gioco di prestigio. E, se fosse stata esibita a Ginevra, di sicuro avrebbe incantato i visitatori.

Ma la cosa non finisce qui. Il sistema prevede infatti che al ritorno dal viaggio più lungo, che ha richiesto le modifiche, l’utente ripassi dalla speciale stazione di servizio per “restituire” le batterie aggiuntive e tornare alla capacità iniziale di 40 kWh, nonché alla configurazione City. Se non bastasse, l’energia disponibile può essere anche utilizzata per scopi accessori, come alimentare stazioni di ricarica per biciclette self-service, stoccaggio di elettricità da energie rinnovabili o illuminazione di infrastrutture o edifici attigui.

Gilles Normand, responsabile di veicoli elettrici e servizi di mobilità di Renault, non ha dubbi: “Questo sistema fondato sulla nuova piattaforma CMF-EV con batterie extrapiatte prefigura una soluzione di mobilità adatta a noi, a Nissan, e a qualsiasi altro costruttore. E’ stata studiata per la prima volta per veicoli esclusivamente full electric, ed è adattabile a chiunque. Problemi di natura tecnica non ce ne sono, semmai bisogna trovare il modo di abbattere i costi di produzione e farsi trovare pronti ad affrontare le nuove sfide del mercato globale”.

 

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Giovedì 5 Marzo 2020 - Ultimo aggiornamento: 07-03-2020 12:44 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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