Spectre, il primo modello “alla spina” di Rolls-Royce

Rolls Royce, con la Spectre anche sua maestà entra nell'era elettrica

di Giampiero Bottino
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Seppur rimessa in discussione dalle perplessità e della polemiche che l’hanno accolta, la scadenza del 2035 come data oltre la quale in Europa non si potranno più produrre né vendere vetture termiche ha imposto ai costruttori di accelerare sulla strada dell’elettrificazione. E anche il Regno Unito, a dispetto della Brexit, condivide la normativa Ue. Anzi ipotizza addirittura un anticipo al 2032. Alla sfida non poteva sottrarsi il brand simbolo della regalità automobilistica britannica, la mitica Rolls Royce, che per il suo debutto nel mondo del “full electric” si inserisce nella tradizione delle denominazioni esoteriche delle varie Phantom, Ghost e Wraith, chiamando Spectre il suo primo modello “alla spina”. 

Un nome ereditato dal telaio 1601 del 1910 e finora riservato a prototipi e dimostratori tecnologici, mai attribuito a un modello destinato alla produzione. Il nome giusto, afferma il brand britannico, per «mantenere un solido legame con il passato, segnando al tempo stesso il passaggio definitivo in un nuovo territorio definito dall’innovazione e dal progresso».

Un territorio ancora inesplorato, da conquistare senza rinunciare ai proverbiali contenuti di qualità e affidabilità dai quali una Rolls non può prescindere. Non deve quindi stupire che per mettere a punto la vettura sia stato organizzato il più lungo e impegnativo programma di test nei 117 anni di storia del costruttore, capace di simulare 400 anni di impiego di una Rolls Royce: oltre 2,5 milioni di chilometri da percorrere a tutte le latitudini e in tutte le condizioni ambientali e climatiche, dal gelo (-40°) di Arjeplog, località svedese a ridosso del Circolo Polare, alla torrida estate sudafricana con temperature che spesso sfiorano i 50 gradi. 

Qui i prototipi della Spectre stanno portando a conclusione i primi 2 milioni di km, prima di affrontare gli ultimi 500.000 dedicati all’analisi lifestyle, su strade che conducono alle più esclusive destinazioni, storiche o emergenti, verso le quali sono soliti fare rotta gli “habitué” del super lusso molti dei quali viaggiano appunto in Rolls. Tra questi, i più sensibili al richiamo “green” devono rassegnarsi ad attendere l’ultimo trimestre del 2023 per toccare con mano la nuova arrivata. E magari – perché no? – staccare il relativo assegno di importo ancora top secret, ma che la Casa colloca tra i 368.000 euro del Suv Cullinan e i 484.000 dell’ammiraglia Phantom.

Come sottolinea il Ceo Torsten Müller-Ötvös, la Spectre segna l’inizio di un cammino che entro il 2030 trasformerà Rolls Royce in costruttore “full electric”, concretizzando la previsione di Charles Rolls, uno dei fondatori, che già nel lontano 1900 aveva profetizzato un futuro elettrico per il nascente mezzo di trasporto a motoree. 

A dare il “la” al nuovo corso è un’imponente due porte lunga 5.453 mm, pensata (e realizzata) per accogliere comodamente 4 persone, in coerenza con una filosofia di marca secondo la quale il lusso più grande è rappresentato proprio dallo spazio. Con questo modello che raccoglie l’eredità spirituale della Phantom Coupé uscita di scena nel 2016 la Casa di Crewe rivendica la creazione di un nuovo segmento: le “Ultra-luxury Super Coupé elettriche”.

Lo stile è il frutto del lavoro di un team di design che guarda oltre il mondo dell’automotive, e che nella fattispecie tradisce l’ispirazione a un’altra faccia del lusso, quella dei moderni yacht che si ritrova nella chiarezza e precisione della linea e nell’attenzione all’uso intelligente dei riflessi che contribuisce a valorizzare i dettagli.

Frontalmente spiccano i gruppi ottici anteriori incassati, che sembrano quasi “inserisrsi” nella griglia più larga mai esibita da una Rolls Royce, mentre lo “Spirit of Ecstasy” che rappresenta l’esclusivo “biglietto di visita” della Casa è il frutto di una cura quasi maniacale: 830 ore di lavoro combinato tra la modellazione del design e i test nella galleria del vento. Un impegno finalizzato a migliorare il comportamento aerodinamico e coronato dal successo, come testimonia il Cx di 0,25, il valore migliore mai ottenuto da una vettura del marchio. Un risultato tanto più sorprendente se si considera la stazza davvero importante di questa super-coupé, peraltro caratterizzata da una silhouette filante, degna di una vera sportiva.

Secondo i parametri cari al mondo digitale, l’Architettura del lusso sulla quale è stata sviluppata la Spectre segna la nascita della Rolls Royce 3.0, evoluzione in chiave “full electric” della precedente piattaforma, altamente flessibile e totalmente in alluminio, definita Rolls Royce 2.0 e utilizzata dalle attuali Cullinan, Phantom e Ghost. Mentre la declinazione 1.0 fa riferimento all’architettura studiata su misura vent’anni fa per la prima Phantom dell’era Goodwood, dal nome della fabbrica alla quale fu assegnata nel 2003 la produzione dell’ammiraglia dopo l’acquisizione da parte di Bmw.

Essendo la Spectre ancora impegnata nel processo di messa a punto, destinato a concludersi nel secondo trimestre di quest’anno, i dati ufficiali riguardanti potenza, accelerazione e autonomia sono ancora provvisori. Le rilevazioni preliminari parlano comunque di un’autonomia Wltp di 520 km e di 4,5 secondi nell’accelerazione 0-100, propiziati dal motore da 430 kW (577 cv) con 900 Nm di coppia.

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Martedì 4 Aprile 2023 - Ultimo aggiornamento: 05-04-2023 09:59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA