Volkswagen Group, ancora una fumata nera: nessun accordo al quarto round di colloqui azienda- sindacati
Volkswagen eHybrid, la gamma ibrida ricaricabile. Tiguan, Passat e Golf con oltre 120 km di autonomia in elettrico
Volkswagen, il ceo Blume: «Situazione è grave, servono misure urgenti. Vanno abbassati i costi»
Volkswagen scalda i motori per la ID.2 la nuova piccola elettrica che farà debuttare non prima del 2025 e, nel frattempo, prepara la strada anche al SUV di pari categoria che affiancherà la berlina 5 porte e del quale ha diffuso una prima foto in controluce dalla quale di intravvedono le forme della vettura che vedremo del 2026 e che si chiamerà ID. 2all SUV.
L’immagine è stata mostrata dal chief designer del marchio tedesco, Andreas Mindt (sopra, a fianco della ID. 2All), durante un seminario che ci è tenuto a Copenhagen, che fanno intravvedere alcuni degli elementi estetici che caratterizzeranno la ID. 2all SUV. Il frontale e la firma luminosa sembrano ricalcare quanto già visto sulla berlina ID. 2all, con un ciglio luminoso sovrapposto alla striscia che percorre tutto il frontale spezzandosi in corrispondenza delle estremità per dare forma ai gruppi ottici. Diverso appare l’andamento del muso, più alto, e del cofano anteriore, che è più dritto e meno raccordato con il parabrezza. Quest’ultimo è meno inclinato e anch’esso meno raccordato con il tetto, più lungo e meno arcuato. Anche i parafanghi appaiono più ovali rispetto a quelli perfettamente tondi, in perfetto stile prima Golf, della ID. 2all.
Ma l’elemento davvero inedito sono le tre feritoie orizzontali sul montante posteriore che appare molto sviluppato – anche qui la Golf fa scuola – e lascia anche capire che, a differenza della berlina, il lunotto sarà più bombato. Lo schizzo lascia invece il mistero completo sulle superfici laterali e la forma della coda e del gruppo ottico posteriore. Ne capiremo sicuramente di più in futuro, molto probabilmente con un concept che, in maniera pressoché fedele, anticiperà lo stile del modello definitivo così come successo con la ID. 2all. Quest’ultima è attesa nel corso del prossimo anno e dovrebbe essere il modello capace di abbassare la soglia della mobilità elettrica a 25mila euro, così come contano di fare anche la Renault con la R5 e la R4 ed altri costruttori come Stellantis attraverso i marchi Citroen, Fiat e Opel.
Della ID. 2all si conoscono inoltre quasi tutte le caratteristiche tecniche e molte di esse riguarderanno anche la SUV come la piattaforma MEB Entry, derivata dalla MEB già utilizzata sin dal 2019 dalla ID.3 e poi da molti altri modelli del gruppo Volkswagen. La principale differenza della Entry è di essere a trazione anteriore invece che posteriore e questo ha permesso di ricavare più spazio nella parte posteriore, dunque a tutto vantaggio dei passeggeri accomodati sul divanetto e del bagagliaio. La ID. 2all promette infatti un bagagliaio che va da 490 a 1.330 litri con un passo di 2,6 metri e una lunghezza di 4 metri e 5 cm, dunque quanto neppure la Golf, che è più lunga di più di 20 cm. La batteria dovrebbe essere di 57 kWh, come fatto intendere sul concept ID. Life (sopra) mostrato al Salone di Monaco del 2021.
Dovrebbe essere sufficiente per un’autonomia di 450 km, dunque con un consumo medio di 13-14 kWh/100 km, e una potenza di ricarica che le permetterebbe di passare dal 10% all’80% in 20 minuti. Il concept della ID. 2all ha nel cofano anteriore un motore da 166 kW per uno 0-100 km/h in meno di 7 secondi. È sicuro che ci sarà anche un versione GTI, anticipata dal concept ID. GTI (sopra) e anch’essa ampiamente ispirata alla tradizione e ai colori della Golf. È ragionevole pensare che vi saranno versioni meno potenti e con batterie più piccole – forse anche con una chimica più economica come la LFP (Litio-Ferro-Fosfato) – che permetteranno alla ID. 2 di avere un prezzo di attacco di 25mila euro dando un’ulteriore spinta alla mobilità elettrica. Logico dunque supporre per la ID. 2ll SUV avrà un prezzo compreso tra 25mila e 30mila euro.