ROMA - Uno pneumatico a impronta zero. Detta così non sembra nulla di desiderabile per le nostre automobili e invece parliamo del Michelin e.Primacy, il primo pneumatico che, al momento dell’acquisto, è CO2 neutrale e, grazie ad una resistenza di rotolamento più bassa del 27% rispetto ai concorrenti, permette di ridurre consumi ed emissioni in modo significativo. Basta infatti montarlo su una Volkswagen Golf 1.5 TSI e il consumo migliora di 0,21 litri/100 km pari a 5 g/km di CO2 e su una e-Golf per vedere l’autonomia migliorare del 7%. Dopo 35.000 km con l’elettrica si spendono 116 euro in meno alla colonnina, per quella a benzina il risparmio per le tasche è di 80 euro e, se si calcola l’intera vita dello pneumatico, vuol dire 174 kg di CO2 in meno per l’atmosfera. È come avere percorso 1.611 km in meno. Risultati davvero di rilievo, che fanno guadagnare all’e.Primacy una bella A in etichetta alla voce efficienza e, come succede solo nell’1% dei casi, insieme ad una B per la frenata sul bagnato, garantita inoltre anche con soli 2 mm di battistrada rimasti.
Questo vuol dire nessun compromesso sulla sicurezza anche a pneumatico usurato, un altro fattore che ha un impatto positivo sull’ambiente visto che allungare la sostituzione senza rinunce per la propria serenità vuol dire minor utilizzo di materie prime, meno coperture da smaltire e, ancora una volta, meno denaro da spendere. Per raggiungere questi traguardi tutti insieme, Michelin ha lavorato sulla struttura, i materiali, la forma del battistrada, ma soprattutto sulla filiera di produzione, sulla logistica e sulla gestione dell’intero ciclo di vita tanto che l’e.Primacy è il primo pneumatico per il quale è stata pubblicata la Dichiarazione Ambientale di Prodotto. Un punto di arrivo che arriva alla fine di un cammino iniziato nel 1992, con la presentazione da parte di Michelin del primo pneumatico a bassa resistenza di rotolamento, ma che proseguirà con una nuova generazione di prodotti e tutte le tecnologie che a Clermont Ferrand stanno già studiando per migliorare l’efficienza delle coperture di un ulteriore 20% entro il 2030.
Per allora il costruttore francese conta di ridurre del 50% la CO2 emessa rispetto al 2010 per i propri stabilimenti, compreso quello di Cuneo, il più grande che Michelin ha in Europa Occidentale e che è pronto a sfornare il nuovo e.Primacy in 56 diverse misure, per cerchi da 15 fino a 20 pollici. Per il 2050 invece l’obiettivo è raggiungere la “carbon neutrality”, in linea con i target che l’Unione Europea si è posta.