La tragedia di Mestre riporta sotto i riflettori il nodo della sicurezza dei guardrail sulla rete stradale e autostradale, proprio come avvenne il 28 luglio 2013 quando un pullman anche a causa della mancata resistenza della barriera, precipitò da un viadotto lungo la A16 nei pressi di Monteforte Irpino (AV), provocando 40 vittime. I guardrail hanno il compito di contenere i veicoli evitando che finiscano fuori strada o carreggiata. Hanno anche il compito di assorbire parte dell’energia degli stessi veicoli limitando le conseguenze dell’impatto. Cosa diversa è la barriera Jersey, dispositivo di sicurezza modulare in calcestruzzo o plastica utilizzato per incanalare il flusso stradale oppure per delimitare provvisoriamente l’area di un cantiere.
I MATERIALI E I MODELLI. Le barriere di sicurezza stradale possono essere realizzate in acciaio, calcestruzzo, o legno con anima di acciaio. I modelli generalmente sono il tradizionale nastro a doppia onda o quello a tripla onda dotato di un pannello per assorbire il rumore e il tasso di inquinamento acustico a protezione delle abitazioni circostanti.
L’INDICE ASI. L’Indice di Severità dell’Accelerazione misura la severità dell’urto sui passeggeri. Ci sono quattro classi principali in base al livello di contenimento del guardrail: N (normale) per le aree di traffico lento o moderato; H (alta) per le barriere ad alta capacità di contenimento che possono sopportare l’impatto di veicoli pesanti come autobus o camion; A (molto alta) per le aree ad alto rischio, spesso utilizzate in ponti, gallerie e autostrade con traffico pesante: Z (bassa) per le aree dove il traffico è molto lento e il rischio di impatto è molto basso. Le barriere più comuni sulle strade statali sono quelle H: la classe H2 è in grado di fermare un’ auto o un bus, la H3 ferma un autocarro, la H4 un autoarticolato.
L’OMOLOGAZIONE. I guardrail per essere installati devono quindi rispettare specifici standard di produzione e superare una valutazione di conformità con prove di laboratorio e crash test per verificare la capacità di contenimento, il corretto rinvio del veicolo sulla carreggiata dopo l’urto e la minimizzazione dei rischi per gli occupanti.
LE NORME. Sono molto specifiche e collegate a standard tecnici che tengono conto delle moltissime situazioni possibili e dei tipi di veicoli. L’installazione delle barriere di sicurezza stradale è stata regolata nel corso del tempo da due decreti ministeriali del 1992 e del 2004, superati dal regolamento Ue del 2011 che armonizza i parametri da rispettare su resistenza e durata, oltre alla compatibilità ambientale e ai pregi estetici.