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INGOLSTADT – I cento chili della discordia. L'Amaury Sport Organisation, Aso, il sodalizio francese che organizza la Dakar, ha disposto l'aumento del peso minimo delle macchine elettriche e ibride della classe T1u iscritte alla prossima edizione del Rally Raid, da 2.000 a 2.100 kg. La stessa Aso ha invece lasciato invariato il peso per gli altri veicoli, quelli della T1+ che hanno finora sempre dominato la corsa. Il provvedimento ha colpito la Audi, che per la seconda volta va all'assalto della Dakar con il suo buggy elettrico a trazione integrale ad autonomia estesa.
A Carlos Sainz, già vincitore di due tappe lo scorso gennaio e di nuovo al via il 31 dicembre in Arabia Saudita con la Audi RS Q e-tron E2, la decisione non è piaciuta: «Non mi piace polemizzare – ha commentato lo spagnolo che ha già trionfato tre volte alla Dakar – ma voglio dire che mi ha sorpreso che le norme non abbiano supportato un costruttore come Audi, che ha avuto il coraggio di sperimentare questo tipo di auto sostenibile». Il pilota, che guida uno dei tre equipaggi schierati dalla casa dei Quattro Anelli (gli altri sono capitanati da Mattias Ekström e Stéphane Peterhansel), non ha nascosto il proprio stupore per la decisione.
Sainz ha peraltro anche ammesso che le RS Q e-tron con la quale Audi aveva esordito a zero emissioni alla Dakar erano più pesanti rispetto al minimo previsto: «Era ovvio, visto che si trattava della prima partecipazione con questa tecnologia». Il divario sul peso diventa più evidente con il passare dei chilometri, perché in partenza è possibile che le rivali della casa tedesca debbano imbarcare più carburante. Nella propria replica al pilota spagnolo, David Castera, il direttore della Dakar, è stato piuttosto lapidario: «Se vuole, gli levo i cento chili, ma tolgo anche potenza al motore».
Per il manager transalpino il provvedimento non è destinato a penalizzare Audi, ma a contenere i costi del costruttore, evitando che investa cifre considerevoli solo per ridurre il peso. Che, si intuisce dalle dichiarazioni di Castera, non sarebbe una variabile destinata ad essere decisiva: «Sulla base di quello che ho visto in Marocco (dove Audi ha schierato i tre equipaggi “fuori classifica” perché le nuove RS Q e-tron E2 hanno già la nuova omologazione, ndr) – ha concluso Castera – credo di poter dire che Audi è pronta per vincere».