Le quattro versioni della Moto Guzzi V7 III

Moto Guzzi V7, la 3^ generazione si fa in 4. Anche una versione speciale per celebrare i 50 anni del modello

di Francesco Irace
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MANDELLO DEL LARIO Il passaggio da V7 II a V7 III – con la numerazione romana che avanza, come tradizione vuole in caso di importanti aggiornamenti – sancisce ufficialmente l’arrivo della terza generazione della classica di Mandello del Lario più amata dal pubblico italiano. Alle tre varianti Stone, Special e Racer, si aggiunge la limited edition Anniversario, realizzata in soli 1.000 esemplari numerati per celebrare i 50 anni del progetto V7. Non si registrano stravolgimenti dal punto di vista estetico, ma solo piccoli ritocchi pensati per migliorare il look mantenendo intatta la personalità che da sempre contraddistingue le V7.

Al netto delle differenze (prevalentemente di natura estetica, se si esclude la Racer) tra una variante e l’altra, tutti i modelli condividono nuovi collettori di scarico a doppio tubo e nuove teste del motore. Il tappo di rifornimento in alluminio non è più a sfioro con la linea del serbatoio, ma a vite ed è dotato di serratura. I copri iniettori hanno un nuovo design, così come i fianchetti laterali. Nuovi sono anche gli indicatori di direzione, gli specchietti più larghi di 40 mm per aumentare la visuale e la strumentazione.

Il telaio in acciaio mantiene invece lo schema a doppia culla scomponibile del modello precedente e non si registrano variazioni per quel che riguarda la distribuzione dei pesi: 46% anteriore; 54% posteriore. La parte frontale è stata però completamente rivista e rinforzata, introducendo anche una nuova geometria di sterzo.
Dietro ci sono nuovi ammortizzatori Kayaba regolabili nel precarico molla, mentre davanti è stata confermata la forcella telescopica idraulica con diametro da 40 mm. Rispetto al modello precedente la sella è più bassa (770 mm), ci sono nuove pedane in alluminio e le pedane passeggero sono state riposizionate. Spicca inoltre una nuova pompa freno posteriore con serbatoio integrato, che garantisce più prontezza e modulabilità nell’azione. Il peso in ordine di marcia si attesta sui 209 kg per la Stone e sui 213 kg per le Special/Anniversario.

Il cuore pulsante è il bicilindrico (da 744cc) a V trasversale – unico bicilindrico a V trasversale al mondo – aggiornato in tutte le sue componenti interne ed omologato Euro 4. Sprigiona una potenza massima che arriva ora a 52 cv a 6.200 giri/min, mentre la coppia massima si attesta a 60 Nm a 4.900 giri/min. Nuova è la frizione monodisco a secco, mentre diversa è la rapportatura della prima e della sesta marcia del cambio manuale.
Il pacchetto elettronico della V7 III prevede un impianto ABS Continental a doppio canale e di un nuovo MGCT (Moto Guzzi Controllo Trazione) regolabile su tre livelli e disinseribile. Per la nuova gamma V7 III è disponibile come optional la piattaforma multimediale di Moto Guzzi. MG-MP è l’innovativo sistema multimediale capace di connettere la moto allo smartphone. Grazie ad un’applicazione dedicata, scaricabile gratuitamente da App Store e Google Play, lo smartphone (iPhone o Android) diviene un vero e proprio sofisticato computer di bordo multifunzione e l’anello di connessione tra veicolo e Internet.

Le nuove Moto Guzzi V7 III sono facili e divertenti. Si rivelano adatte al motociclista esperto che cerca un mezzo dal grande fascino, bello da guidare e da vedere, ma anche al principiante che non vuole rinunciare a una moto dalla forte personalità; c’è infatti anche la versione depotenziata per patenti A2. In tal senso la sella bassa agevola soprattutto i poco esperti, aumentando la sensazione di sicurezza alla guida. Nonostante non sia una moto leggera, riesce comunque a garantire la giusta dose di agilità e maneggevolezza che ci si può aspettare da un modello simile. La posizione in sella è naturale, comoda, si sta con la schiena dritta e le gambe non troppo piegate. Il bicilindrico ha uno spunto deciso ai medio bassi regimi, spinge con vigore senza spaventare chi non ha esperienza, divertendo chi invece è in grado di sfruttare al meglio le performance.

La frizione è morbida e il cambio piuttosto preciso. Un altro aspetto da cui s’intuisce che è una moto pensata per tutti riguarda la frenata, modulabile, mai aggressiva. Così come l’assetto, bene equilibrato, tarato tendenzialmente sul morbido proprio per consentire alla V7 III di copiare al meglio le asperità dell’asfalto donando al pilota la giusta dose di comodità. Non è un problema, insomma, utilizzare la V7 III in città, tra buche, tombini, sampietrini e non solo. Il discorso invece cambia un po’ per la Racer, che costringe a una posizione di guida più caricata in avanti ma meno estrema rispetto al passato. Ha un assetto più rigido, privilegia chiaramente la guida sportiva e penalizza leggermente il comfort. È pensata per chi ama lo stile café racer e per chi ama andare a spasso “allegramente” tra le curve. Quale scegliere tra le quattro è solo una questione di gusto personale.

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Martedì 7 Novembre 2017 - Ultimo aggiornamento: 11:44 | © RIPRODUZIONE RISERVATA