BORGO PANIGALE - Se ne parlava da ormai oltre un anno e alla fine il debutto del tanto atteso motore V4 è arrivato in questi giorni svelato direttamente dall’AD Massimo Domenicali. Un motore che ricalca l’architettura del motore della Desmosedici utilizzata in gara nel Campionato Moto GP dai piloti Jorge Lorenzo e Andrea Dovizioso, simile in parte a quello già visto sulla Desmosedici stradale del 2012, una moto realizzata in un numero bassissimo di esemplari e dal costo di 100.000€.
La nuova Ducati Panigale V4 invece sarà una moto tutta nuova che nasce per schierarsi nel campionato Superbike e per essere acquistata dagli appassionati delle moto sportive. Dal punto di vista tecnico sarò ancora presente il sistema Desmo per il richiamo delle valvole, vero marchio di fabbrica della azienda bolognese, non ci sarà più invece l’architettura del bicilindrico a L con il grande cilindro frontale posto in posizione orizzontale. Un motore che fa già discutere e divide inevitabilmente gli appassionati del marchio italiano che da sempre ha sposato il concetto del bicilindrico a L facendo di questo una vera bandiera oltre che un cavallo di battaglia per l’intera produzione Ducati.
Ma la tecnologia avanza e le nuove sfide sono sempre più difficili e competitive, per questo con le potenze e il numero di giri a cui sono arrivati i moderni propulsori diventa sempre più difficile affrontare tale sfida con soli due cilindri. Arriva così questo nuovo V4 compattissimo e leggero come spiegato direttamente da Domenicali: "è un motore molto piccolo e compatto, più leggero del V-Twin. L'amore per il V-Twin è e rimarrà sempre, ma serviva questo cambiamento. Si tratta di un motore con un alesaggio di 81 mm per un motore da 1100cc. La moto stradale è in dirittura d'arrivo, mentre la versione da gara, con la cilindrata che rimarrà a 1000cc sarà pronta per il 2019. Le prove inizieranno nelle prossime settimane."
La potenza sarà da subito elevata grazie ai suoi 210 cavalli di potenza massima ed una coppia di oltre 120 Nm. La cilindrata sarà per ora di 1100cc, mentre una versione da 1.000cc omologata per correre in Superbike e dall’allestimento track oriented arriverà più avanti, presumibilmente nel 2019, il peso del motore è di 64,9kg circa 2kg in più del precedente bicilindrico, questo è stato possibile grazie adun largo utilizzo del magnesio.
L’architettura del motore darà a V di 90°, posizionato nel telaio rispetto al precedente V2 sarà ruotato di 42° all'indietro, soluzione che, a differenza della consueta "L" dei bicilindrici di casa, permette di realizzare telai con geometrie di sterzo più spinte, una migliore centralizzazione delle masse (all'interno della V sono posizionati parte dell'airbox da 12,8 lt e la pompa dell'acqua) e di contenere gli ingombri.
Le valvole di aspirazione e scarico sono di grosso diametro (rispettivamente da 34 e 27,5 mm), animate dall'immancabile distribuzione desmodromica (che utilizza un sistema misto catena-ingranaggi), realizzata con componenti ridotti nelle dimensioni per mantenere compatte le teste. I 4 alberi a camme sono comandati da due catene: una agisce sulle camme di aspirazione della bancata anteriore, le quali poi trasmettono il moto a quelle di scarico tramite una coppia di ruote dentate; l'inverso per la bancata posteriore, dove la catena muove gli alberi di scarico, che a loro volta animano quelli di aspirazione.
Oltre ai già citati 210 cv erogati a 13.000 giri ricordiamo il regime massimo di 14.000 giri e la coppia massima di 120 Nm da 8.750 a 12.500 giri. Dato curioso: di solito c’è solo un picco mentre qui ci sono 4.000 giri in cui il motore eroga la coppia massima. Altre caratteristica interessante del motore Desmosedici Stradale è l’albero motore controrotante, soluzione ormai quasi universalmente utilizzata in MotoGP, che aiuta le inerzie “contrarie” nella gestione della moto in ogni situazione di guida. L'albero motore controrotante genera inoltre una coppia dovuta all'inerzia che tende ad abbassare l'avantreno in accellerazione il posteriore in frenata riducendo così il fenomeno dell'impennata.
L’alesaggio di 81 mm è lo stesso usato per la Desmosedici GP, ed è la dimensione massima consentita dal regolamento MotoGP, oltre che la più elevata nel segmento delle supersportive 4 cilindri. La corsa di 53.5 mm è invece più lunga del motore GP, per fornire una coppia maggiore in uso su strada, e per ridurre la velocità di rotazione massima del motore.
Omologato Euro4, il Desmosedici Stradale utilizza un sistema di gestione dell'acceleratore full Ride by Wire, con 4 corpi farfallati ellittici (con diametro equivalente a 52 mm e doppio iniettore) collegati ad altrettanti cornetti d'aspirazione ad altezza variabile, soluzione già vista su altre moto concorrenti (ultima la Suzuki GSX-R1000) ma inedita su di un motore Ducati.
Infine i cornetti di aspirazione saranno ad altezza variabile, come su quasi tutte le 4 cilindri oggi sul mercato, questi permettono di ottimizzare il riempimento dei cilindri a tutti i regimi di rotazione con importanti benefici in termini di erogazione e guidabilità.
Per vedere la moto completa del suo nuovo motore l’appuntamento è per il 5 novembre alle 21, in occasione della Ducati World Premiere 2018.