Landtrek, l'evoluzione del pick-up firmato Peugeot. Ha nuovo motore 2.2 Multijet Diesel da 200 cv
Peugeot, zero emission alla francese: tanti modelli tra cui brilla la E-408
Peugeot, zero emission alla francese: tanti modelli tra cui brilla la E-408
Se c’è un’auto che può legittimamente rivendicare il titolo – ambito da molti, alla portata di pochi – di anti-Golf, questa è la Peugeot 308. Un ruolo simbolico, ma emblematico del peso che vanta non solo nelle strategie del marchio, ma anche nel segmento C che rappresenta la fetta più corposa del mercato europeo. Per difendere questa lusinghiera posizione la casa francese ha arricchito di contenuti evoluti e di idee innovative la nuova generazione, la terza da quando, nel 2007, la casa francese ha inaugurato l’era dell’immutabilità dei numeri che identificano le varie linee di prodotto, ma anche l’erede di una tradizione che risale alla 301 nata esattamente 90 anni fa.
Quasi a sottolinearne il ruolo centrale nell’offerta di marca, Peugeot le ha affidato il compito di tenere a battesimo il nuovo logo nel quale la silhouette rampante del re della foresta ha lasciato il posto alla sola testa del Leone, completa di criniera, che campeggia al centro della griglia nascondendo il radar dalle cui rilevazioni dipendono molte funzioni di guida semi-autonoma e che proprio per questo è stato oggetto di un procedimento particolare: il rivestimento posteriore costituito da un sottile strato di indio, un metallo raro superconduttore che non interferisce con le onde radar e garantisce un’elevata resistenza alla corrosione.
Parlando di tecnologie, quelle più evolute non si limitano all’ampio ventaglio di soluzioni al servizio della sicurezza, dell’infomobilità e della guida autonoma di livello 2 integrate nel Pack Drive Assist 2.0 che con il cambio di generazione ha portato in dote tre funzionalità inedite: il cambio di corsia semi-automatico, l’adeguamento della velocità ai limiti prima che i relativi cartelli siano visibili e quello della velocità in curva che prescinde da eventuali limiti, ma interviene opportunamente sull’acceleratore adeguando l’andatura alla traiettoria reale, valutata grazie al “dialogo” con il sistema di navigazione. Un’analoga attenzione alle soluzioni avanzate si ritrova anche nella gamma dei powertrain, coerente con la strategia di un marchio che è stato tra i primi del gruppo Psa (oggi confluito in Stellantis) a credere nell’elettrificazione, come ricorda la primogenitura nell’ibrido diesel lanciato nel 2011 e oggi abbandonato.
La nuova 308 si allinea alle più grandi 508 e 3008 (che peraltro vantano potenze più adeguate alla differente stazza) proponendo – in alternativa ai benzina PureTech Turbo 1.2 da 110 e 131 cv e turbodiesel 1.5 BlueHdi da 131 cv – un sistema ibrido plug-in declinato nei livelli di potenza di 181 e 225 cv che nel ciclo di prova europeo Wltp vantano emissioni di CO2 pari a 23 e 24 g/km rispettivamente. Il bello, però, deve ancora venire: dall’anno prossimo la famiglia potrà contare anche su una motorizzazione 100% elettrica, la e-308 berlina e wagon, con motore da 156 cv e 270 Nm di coppia, autonomia di 400 km, ricaricabile all’80% in mezz’ora da una colonnina “fast charge”. Questa versione priva di emissioni (locali) va ad arricchire un’offerta già robusta: l’alimentazione “alla spina”, infatti, è disponibile sulle piccole e-208 ed e-2008, oltre che su e-Rifter ed e-Traveller di derivazione commerciale.