Edoardo Mortara

Mortara (Maserati): «Da italiano, correre a Roma con il Tridente, è qualcosa di ancora più speciale»

di Mattia Eccheli
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ROMA - Licenza svizzera passaporto italiano, quello con il quale viaggia. Edoardo Mortara è il più azzurro dei piloti della Formula E (anche Lucas di Grassi ha la doppia cittadinanza: i due erano compagni di squadra alla Rokit Venturi fino alla passata stagione) e per di più corre per la Maserati, il primo marchio nazionale a competere nel mondiale elettrico.

Un italiano a Roma, che effetto fa?

«È un tracciato che mi piace molto molto impegnativo ed è sempre un piacere correre lì. A livello di atmosfera fa sempre piacere correre a Roma, dove c'è sempre tanto entusiasmo da parte della gente. Da italiano, correndo poi quest'anno per un marchio italiano è qualcosa di ancora più speciale».

Maserati susciterà una sorta di “effetto volano”?

«Vedremo. Lo spero. Spero che gli italiani siano fieri di avere un marchio italiano che corre in un campionato nel mondo come la Formula E».

Che gara sarà a Roma?

«È una stagione molto strana quella di quest'anno. Abbiamo queste gare particolari in cui la strategia conta molto e in cui nessuno vuole stare davanti perché sei più efficace quando sei dietro e sfrutti la scia. Non so però che gara sarà a Roma. A Montecarlo mi aspettavo una gara normale, mentre invece è stata, come dire, strategica».

Con le monoposto Gen2 avevi ottenuto risultati eccellenti e hai lottato anche per il titolo diventando poi vice campione del mondo: quest'anno, con la Gen3, le cose non stanno andando così bene. Perché?

«A livello di scuderia sono cambiate tante cose, come è normale che sia. Personalmente lavoro con un nuovo ingegnere di gara e abbiamo avuto bisogno di un po' di tempo per capirci. Abbiamo anche una macchina che è completamente nuova e abbiamo dovuto capire nuove cose. E abbiamo un nuovo partner, che è Stellantis. All'inizio abbiamo dovuto trovare la giusta direzione, ma mi pare che da un po' di tempo che le cose stanno andando meglio».

Però...?

«Non mi piace parlare di sfortuna, ma se guardo le ultime quattro cinque gare mi è successo praticamente di tutto, inclusi i contatti con il compagno di squadra (il tedesco Maximilian Günther, ndr), che mi ha buttato fuori due volte (Mortara lo dice sorridendo, anche con gli occhi, senza alcun rancore, ndr). Purtroppo quando le cose non girano, non girano. A livello di competitività all'inizio dell'anno non eravamo al top, ma negli ultimi fine settimana possiamo dire di essere competitivi».

Maserati è soddisfatta, però.

«Da pilota sono davvero contento di avere persone come Giovanni Sgrò in Maserati che ci stanno dando tanto supporto. In ogni classe del motorsport ci sono alti e bassi: all'inizio non eravamo al top, ma abbiamo lavorato moltissimo tutti insieme e credo che adesso siamo competitivi. E lo saremo ancora di più in futuro perché stiamo capendo sempre meglio questa macchina».

Cosa manca ancora alla Formula E?

«Come pilota forse mi divertivo un po' di più con la Gen2 perché mi pareva avesse un po' più di grip: diciamo che di “presa” ne vorrei. La potenza, almeno in questo momento, non è un tema perché attualmente è difficile trasferire sull'asfalto quella che già abbiamo. Mi piacerebbe più grip, anche aerodinamica, oltre che dagli pneumatici, perché questa macchina potrebbe rendere lo spettacolo della Formula E ancora più interessante».

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Venerdì 14 Luglio 2023 - Ultimo aggiornamento: 17-08-2023 21:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA