Jeff Dodds, da poco meno di un anno Ceo della Formula E

Jeff Dodds: «La Motor Valley è il sogno di tutti». Il numero uno della FE entusiasta di far tappa in Italia

di Mattia Eccheli
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Il ritorno in Italia questo fine settimana è una gara di casa per una delle nostre squadre più iconiche, la Maserati, che cercherà di sfruttare la sua prima vittoria della Stagione 10 a Tokyo il mese scorso. La casa madre e il fornitore di propulsori Stellantis considerano la gara come un luogo amico, utilizzando la Formula E come banco di prova fondamentale per testare e sviluppare tecnologie all'avanguardia che possano contribuire ad accelerare la rivoluzione dei veicoli elettrici», sintetizza Jeff Dodds, da poco meno di un anno Ceo della Formula E e per la seconda nel Belpaese per seguire un EPrix, dato che lo scorso luglio era a Roma, dove aveva portato anche la famiglia. Il tracciato dell'Eur è però stato eliminato dal calendario, malgrado fosse molto gradito ai piloti, incluso a Sam Bird, infelice protagonista della paurosa carambola (peraltro senza conseguenze) che aveva coinvolto gran parte delle monoposto: il primo dei due ePrix era stato sospeso e poi regolarmente archiviato con la vittoria del neozelandese Mitch Evans (Jaguar Tcs).

Dal 2018 abbiamo disputato le nostre gare nel quartiere Eur di Roma, ma con le prestazioni sempre più elevate delle nostre auto, le auto da corsa elettriche più veloci e potenti del pianeta, era necessario un luogo alternativo per esprimere davvero il loro nuovo potenziale», chiarisce il manager. «L'eccellenza automobilistica è nel sangue di ogni italiano e non vediamo l'ora di correre per la prima volta nella storica sede del Misano World Circuit, alla fine dell'iconica motor valley del Paese», assicura Dodds, che assieme ad Alberto Longo, cofondatore della rassegna della quale è adesso il Chief Championship Officer, lo scorso marzo aveva preso parte proprio sulla riviera romagnola ad una serata con gli stakeholder per presentare l’evento e le potenzialità che riveste per alimentare la cultura della sostenibilità. «Anche se è più conosciuta per i campionati a due ruote – continua Dodds – vogliamo portare a Misano un nuovo tipo di sport motoristico elettrico e sottolineare ulteriormente le nostre iniziative di sostenibilità che si allineano strettamente con l'attenzione della regione per le comunità e la protezione dell'ambiente. In pista utilizzeremo fonti di energia rinnovabile, tra cui quella solare e il carburante sostenibile dei generatori, e ospiteremo quasi novecento bambini e altre centoventi ragazze nell'ambito di Fia Girls on Track per partecipare a incontri educativi e tour dietro le quinte con esperti del team di gara e leader femminili». Il manager britannico, che ha lavorato anche a Roma per la filiale nazionale della divisione moto di Honda, deve traghettare la FE nel futuro della sostenibilità, non solo ambientale, ma anche finanziaria. La visibilità è strategica e i contratti con le emittenti sono fondamentali, ma anche a localizzazione degli eventi è importante.

La conferma dell'Italia nel calendario non era in dubbio, ma quest'anno ha debuttato anche il Giappone, su un tracciato cittadino a Tokyo, e torna la Cina, sul circuito fisso di Shanghai: «Il nostro Dna sono le piste urbane – argomenta – ma dove lo riterremo appropriato impiegheremo anche quelle fisse. 
Già oggi le accelerazioni da zero a cento sono attorno ai 2,6 secondi, ma sappiamo che le nostre monoposto arrivano a queste velocità anche in 2 secondi. E le vedremo anche andare a oltre 320 chilometri all'ora con gare più lunghe con la migrazione dalle attuali Gen3 alle prossime Gen4. Quando, dieci anni fa, questo campionato venne lanciato, al mondo si vendevano trecentomila auto elettriche l'anno. A seconda delle statistiche, lo scorso anno se ne sono vendute fra gli 11 e i 14 milioni. La crescita è rapida e oscilla tra il 15 e il 25% e se si guarda alla base del nostro pubblico, l'espansione è dentro questa forbice: +17%. Diretta o indiretta, direi che in qualche modo esiste correlazione. I miei figli possono essere un esempio, perché crescono in un mondo in cui le auto elettriche si stanno diffondendo e quindi non esisterà più il dilemma che ci accompagna sui veicoli a combustione. Ma, soprattutto, io credo che la gente voglia seguire uno sport in cui la tecnologia che viene impiegata è la stessa che usa abitualmente. La F1 ha una base di 900 milioni di appassionati, noi di 250. Però il nostro pubblico è sensibilmente più giovane, diciamo attorno ai quaranta “bassi”, abbiamo una distribuzione equilibrata tra uomini e donne, circa cinquanta e cinquanta, siamo una classe “family oriented” e la nostra base è socialmente e consapevole e ambientalmente responsabile. Mi piace pensare che siamo una piattaforma di educazione ambientale con il cuore che pulsa per le competizioni».

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Sabato 13 Aprile 2024 - Ultimo aggiornamento: 19-04-2024 09:58 | © RIPRODUZIONE RISERVATA