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Anticipare i tempi, prendersi quello che nessuno si aspettava di poter prendere. E sognare, sì sognare in grande. Se non oggi, domani. Tommaso Volpe, calabrese di nascita, napoletano di adozione, parigino per vita e professione, è un uomo tranquillo, per carattere e indole. E proprio la sua indole lo ha portato a sviluppare un’altra virtù: la pazienza. Da quando, e ormai sono più di quattro anni, è a capo di tutte le operazioni sportive del team di Formula E di Nissan, ha saputo aspettare. Aspettare, lavorare e seminare. E ora sta inziando a raccogliere i primi frutti di tutto il tempo passato a scegliere, decidere, organizzare. La prima vittoria nel mondiale delle monoposto elettriche con Oliver Rowland (il quarto podio di fila in stagione...) da quando è nato il team ufficiale Nissan arrivata sabato quasi di notte a Misano dopo la squalifica della Porsche, è il momento più alto di una costruzione che viene da lontano. Che nemmeno il disappunto per la seconda vittoria sfumata a pochi metri dal traguardo a causa di un disguido alla partenza, riesce a rovinare.
«Nel complesso - ha spiegato Volpe - stato un weekend molto positivo per noi. Oliver si comportato in modo straordinario conquistando la vittoria ufficiale della gara, la prima da quando Nissan ha assunto il pieno controllo della squadra. Domenica oviamente è stato frustrante: un piccolissimo errore ci è costato un potenziale quinto podio consecutivo che era decisamente alla portata. Tuttavia, Oliver ha guidato ancora una volta molto bene, quindi mi scuso con lui per questo. Per quanto riguarda Fenestraz andato molto forte in questo un weekend, continuando a seguire un trend positivo. Ha migliorato ulteriormente, facendosi strada nel gruppo e meritandosi pienamente il piazzamento tra i primi cinque. In definitiva, abbiamo migliorato molto dal punto di vista della strategia, quindi al momento ci sentiamo bene e continueremo a lavorare per raggiungere ottimi risultati a Monaco tra due settimane».
Un orgoglio per lei e per la Nissan.
«Noi corriamo sempre per due, del resto non saremmo in Formula E senza il fortissimo committment di Nissan sull’elettrificazione. Si corre grazie alla strategia corporate. Dalla strada alla pista e dalla pista alla strada. Il leit motiv è sempre quello».
Strategia che avete appena annunciato essere di lungo termine.
«Sì, siamo i primi Costruttori nel Mondiale ad aver annunciato la conferma della nostra partecipazione fino al 2030, Che, appunto, non a caso coincide con il piano Ambition 2030 di Nissan a livello produttivo. Insomma, c’è una corerenza di fondo in tutte le scelte».
Un percorso lungo quello intrapreso da Nissan in Formula E
«Nissan è entrata nel 2018, ma all’inizio si è trattato solo di una sponsorizzazione di un costruttore comunque pioniere dell’elettrificazione.Ma Nissan allora non aveva il controllo delle operazioni sportive. Così, quando nel 2021 si è deciso di rimanere abbiamo scelto di acquistare, rilevare il team prendendone il controllo totale».
E anche così non è stata una passeggiata di salute
«Sono state due stagioni difficili le ultime. Abbiamo dovuto ricostruire tutto e ci sono stati momenti positivi, di luce, altri di buio e difficoltà. Ma oggi finalmente abbiamo raggiunto un altro livello di organizzazione, tutto diverso da prima. Si è investito molto, abbiamo fatto tornare Rowland come prima guida, spostato il quartier generale da Le Mans a Parigi dove abbiamo il meglio della tecnologia disponibile e molti senior engineer dalla sede centrale di Tokyo sono venuti a Parigi a lavorare accanto anoi per avere una migliore connessione con l’elettrificazione dei modelli di tutti i giorni. Insomma, siamo pronti per lo sbarco nella Gen4 del Mondiale».
Concretamente, qual è l’obiettivo?
«Cominciare a dare fastidio alle big. Non prevediamo al momento di poter competere per la vittoria del mondiale perché la macchina è praticamente uguale a quella dell’anno scorso. La velocità c’è, abbiamo ancora un gap sull’efficienza energetica, sull’energy management che comunque stiamo cercando di migliorare con la strategia come dimostrano i risultati di questa stagine e l’anno prossimo arriverà anche la nostra trazione integrale l’e-4FORCE. Jaguar e Porsche hanno ancora una miglior sistema di gestione dell’energia, ma il powertrain migliore è il nostro. Come dimostra anche la collaborazione con McLaren cui forniamo i motori. Questo mi rende fiducioso per il prossimo anno quando contiamo di competere per il Mondiale, anche perché so quello che stiamo facendo grazie all’R&D di Nissan».
A livello di Intelligenza artificale, c’è già qualche dispositivo a bordo delle vetture di Formula E?
«Diciamo che siamo un po’ all’inizio, abbiamo un tetto alle spese, non possiamo esagerare. È ancora presto. Penso che le prime forme ufficiali di auto learning arriveranno a partire dalla prossima stagione ma stiamo già iniziando ad investire: l’importante capire le abitudini di guida del pilota per il risparmio di energia».
Ci vuole pazienza, come sempre