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Porsche, attacco a tre punte: Macan, Panamera e 911. Il Suv EV è nuovo, l'ammiraglia termica ha performance top, il mito torna come GT3
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LOS ANGELES – La Porsche 911 T è un'auto di sostanza. È un'auto “leggera” (più nel peso che nel prezzo) perché gli ingegneri hanno puntato sull'essenza per assicurare il massimo piacere di guida. Per trasformarla in Touring, rimasta a listino per un lustro a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta e rilanciata nel 2017 come declinazioni anche di altri modelli, alla 911 sono stati tolti i due sedili posteriori e la trasmissione automatica e sono stati alleggeriti batteria e vetri. Per esaltarne la dinamica è stata equipaggiata con le sospensioni attive, il differenziale bloccante meccanico e le ruote allargate.
Sulla bilancia la Porsche 911 T si ferma a 1.470 kg, 35 in meno rispetto alla 911 Carrera. È evidente che la differenza di peso è percepibile solo da piloti e collaudatori dalle qualità indubbie, ma è altrettanto evidente che anche un autista della domenica (peraltro non proprio il cliente tipo della casa di Zuffenhausen) si rende conto che guidare quest'auto conferisce sensazioni ben diverse da quelle di altre auto. Intanto perché con il telaio sportivo l'assetto è ancora più basso: 10 millimetri in meno ai quali si rinuncerebbe quando si monta e smonta, ma che rappresentano una delizia quando si può accelerare.
Nel percorso scelto da Porsche poco fuori Los Angeles che si addentra nella National Forest si può fare anche quello. È una strada ricca di curve, dal fondo imperfetto e molto ventoso. La 911 T ha uno sterzo di precisione chirurgica e non si scompone. Le traiettorie si possono disegnare in maniera geometrica e pigiare sul pedale per riprendere velocità restituisce lo stesso quasi morboso piacere di chi azzecca il numero giusto alla roulette. Lo spunto da 0 a 100 all'ora dichiarato è di “soli” 4,5 secondi e la velocità massima raggiunge i 291 km/h: quelli sì, assolutamente irraggiungibili in California: anzi, nemmeno lontanamente avvicinabili.
Leggera e performante, la 911 T è quasi una entry level: costa 129.000 euro, un prezzo che la inserisce giusto sopra la Carrera. Non che ai possessori di una Porsche i consumi possano importare poi tanto, ma almeno in California la percorrenza rilevata dal computer di bordo è straordinariamente vicina al miglior livello dichiarato nel ciclo Wltp, che è di 10,3 l/100 km. In 145 chilometri archiviati a 57 orari di velocità media, con diverse curve, parecchia salita e numerose accelerazioni non troppo motivate, sullo schermo si leggono 9,4 chilometri per litro, ovvero 10,6 l/100 km, un livello inferiore a quello massimo certificato.
La trasmissione automatica Pdk a doppia frizione resta disponibile a richiesta (soprattutto negli Stati Uniti il pedale della frizione è praticamente un fossile giurassico), ma il piacere dell'inserimento manuale è un'altra cosa. Perché questo è la 911 T: l'essenza della guida, il brivido della percezione dell'asfalto. E anche del rombo: che si avverte nitidamente, ma che resta su livelli accettabili anche nell'abitacolo insonorizzato appositamente in maniera più “superficiale”. Essenziale, ma non spartana, l'aggiornata Touring dispone degli scarichi e del volante sportivi, oltre dei sedili più avvolgenti Plus con regolazione elettrica, a quattro vie. Gli ordini sono già aperti.