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Eccola la nuova Dacia Duster di terza generazione per essere ancora più gradevole esteticamente, al passo con i tempi per la sicurezza e l’attenzione all’ambiente, ma sempre fedele alla ricetta del marchio – essenzialità, praticità e accessibilità – e a quella che ha portato la Duster ad essere il SUV più venduto in Europa e a raggiungere i 2,2 milioni di unità prodotte delle quali oltre 300mila arrivate in Italia.
La nuova Duster nasce sulla piattafroma CMF-B del gruppo Renault, come la Sandero e la Jogger, e mantiene fondamentalmente le stesse dimensioni di prima: è infatti lunga 4,34 metri, larga 1,81 e alta 1 e 66. Molte tuttavia le novità nello stile. La Duster è, prima di tutto, la prima Dacia a nascere con la nuova immagine di marca e ha linee più squadrate che la fanno sembrare più grande ed imponente, ma alla fine alcune linee caratteristiche e le dimensioni fondamentali si ritrovano pari pari, come la forma della finestratura e quella dei parafanghi le cui protezioni, integrate insieme a quelle della zona sottoporta, è fatta in Starkle, un materiale plastico al 20% di polietilene riciclato e non verniciato per ridurre l’impatto ambientale e mantenerne l’aspetto anche in caso di graffio. Dello stesso materiale è fatta anche la modanatura verticale sul passaruota anteriore che è un’altra autocitazione di Duster. Altre parti sono colorate all’origine e non verniciate, per mantenerne l’aspetto nel tempo e diminuire l’uso delle vernici.
Altro elemento nuovo è il motivo grafico a Y che si trova nei gruppi ottici e anche all’interno, applicato in particolare ai pannelli interni delle portiere. Nonostante le dimensioni identiche, lo spazio interno è cresciuto e anche il bagagliaio che ha una capacità di 472 litri (+6%). Buono anche l’angolo di apertura delle portiere, anche se la soglia di ingresso per la zona posteriore è un po’ alta. Anche all’interno c’è attenzione all’ambiente attraverso i materiali utilizzati: nessuna cromatura, niente pelle di origine animale e plastiche di origine riciclata. Gradevoli anche i tessuti denim e TEP lavabili che evocano praticità e quell’ideale di vita all’aria aperta che Dacia vuole evocare per tutti i propri modelli in gamma. A questo proposito, debutta sulla Duster YouClip, un sistema modulare di accessori che si serve di un unico tipo di attacco presente su plancia, abitacolo e bagagliaio oltre che sui poggiatesta per permettere l’ancoraggio dei tablet.
Ci sono anche gli accessori InNature, già visti sulla Jogger, con il Pack Sleep che include tre funzioni: un letto matrimoniale 1,9x1,2 metri, un tavolino e un’area di stoccaggio. C’è anche un portapacchi sviluppato specificamente per la Duster che può essere fissato sulla barre portatutto (presenti o meno a seconda degli allestimenti) e ha una capacità di 80 kg. Ci sono inoltre 4 prese USB e la piastra ad induzione per la ricarica di dispositivi. La plancia vede al centro uno schermo da 7” o 10,1” a sfioramento orientati di 10 gradi verso il guidatore con tre livelli di infotelematica: da quello aggiornabile over-the-air e Android Auto e Carplay wireless che include la navigazione e la possibilità di interagire a distanza con l’app che permette anche di controllare e pianificare la manutenzione della vettura, a quella che, grazie ad una specifica docking station, permette di integrare il proprio smartphone nell’interfaccia uomo-macchina della vettura. Nuovo anche il design del tunnel con la leva del cambio automatico (se presente) ridotta ad un cursore.
Evoluzione sostanziale si registra per la gamma dei motori. Immancabile la versione bi-fuel GPL con motore 3 cilindri mille da 100 cv con cambio manuale a 6 rapporti. Grazie ai due serbatoi da 50 litri ciascuno, la Duster ha un’autonomia di 1.300 km e con il GPL permette di risparmiare il 40% sui costi del carburante, emettere il 10% in meno di CO2 e il 90% in meno di particolato. Altra novità è il 3 cilindri 1.2 da 130 cv Mild-Hybrid 48 Volt che funziona a ciclo Miller, ha l’iniezione diretta a 350 bar e la turbina a geometria variabile. La batteria agli ioni di litio da 0,9 kWh è composta da 12 celle e si trova sotto il sedile del passeggero anteriore e questa modalità di elettrificazione permette di abbattere consumi e CO2 emessa del 10%. Questo motore sarà disponibile con cambio manuale e trazione anteriore e integrale. In questo caso ci saranno il controllo della velocità in discesa, la possibilità di scegliere 5 modalità di guida (Auto, Snow, Eco, Mud/Sand, Off-road e Eco) e simulare il bloccaggio del differenziale con un’altezza da terra di ben 217 mm, angolo d’attacco di 31° e di 37° in uscita.
Probabile l’arrivo del cambio automatico non solo per questo motore, ma anche per la versione a GPL, vista anche la crescente richiesta di questa combinazione, in particolare nelle grandi aree urbane. La trasmissione senza frizione l’ha anche un’altra inedita versione della Duster: la full-hybrid da 140 cv il cui sistema ha debuttato sulla Renault Clio ed è già presente sulla Jogger. Il sistema è composto da un 4 cilindri aspirato da 94 cv accoppiato ad una trasmissione multimodale con 4 rapporti nel quale si trovano un motore elettrico di trazione da 36 kW e un altro motogeneratore incaricato sia di recuperare l’energia in rilascio sia di accelerare gli ingranaggi alla velocità giusta per gli innesti. In questo modo si fa a meno della frizione e il sistema può funzionare sia in parallelo sia in serie. La batteria agli ioni di litio da 1,2 kWh è alloggiata sotto il bagagliaio. La Duster full-hybrid può marciare fino all’80% del tempo in elettrico in città abbattendo i consumi del 40%. In generale, il risparmio promesso è del 20% sui consumi e sulle emissioni di CO2. Praticamente scontato l’addio del diesel.
Aggiornata anche la dotazione di sicurezza che conta su 6 airbaag e potrà comprendere anche sulla frenata automatica d’emergenza, il cruise control, il riconoscimento dei cartelli stradali con allerta per l’eccesso di velocità, il monitoraggio all’attenzione del conducente, l’avviso del superamento delle linee di demarcazione della carreggiata e l’assistenza al mantenimento della corsia. Quattro saranno gli allestimenti (Essential; Expression, Extreme e Journey) con la ragionevole sicurezza che il 70% dei clienti sceglierà quelli più ricchi con un listino che, seppur non ancora fissato nei numeri, dovrebbe partire da meno di 20mila euro. La Duster continuerà ad essere prodotta presso lo stabilimento rumeno di Pitesti, dove già viene sfornata al ritmo di mille pezzi al giorno, e le prime consegne sono previste per marzo.