Renault Captur

Renault Captur, il suv compatto della Losanga punta su una forte personalità e sulla motorizzazione ibrida

di Michele Montesano
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MADRID – Forte di un successo planetario, con oltre 2 milioni di unità vendute in tutto il mondo dal 2013 ad oggi, la Renault Captur è stata tra le apripista nel segmento dei B SUV. Fin dal suo lancio, la vettura francese ha subito fatto breccia anche in Italia diventando l’auto della Régie più venduta nel nostro mercato. Renault vuole rinnovare tale successo dotando la Captur di un nuovo design, più accattivante e personale, e di un comparto tecnico rivisto.

Più che di un semplice restyling, stiamo parlando di un aggiornamento di metà carriera. Pur basandosi sullo stesso pianale CMF-B e mantenendo le medesime dimensioni di 4,23 metri di lunghezza, 1,79 di larghezza e 1,57 metri di altezza, la Captur, così come già avvenuto per la Clio, presenta ora un nuovo design che segue il corso stilistico tracciato da Gilles Vidal. Troviamo quindi una maggior presenza visiva e una forte personalità d’insieme.

Ciò lo si percepisce già dal frontale con i fari, Full LED, che presentano un disegno più lineare, stretto e lungo. Questi incorniciano la mascherina tridimensionale con al centro il simbolo della Losanga ridisegnato. A completare la firma luminosa le luci diurne, anch’esse LED, che richiamano il marchio Renault. La vista laterale, pur presentando meno novità, mette in risalto l’aspetto muscoloso della Captur giocando con il contrasto di superfici concave convesse presenti sulla fiancata. Ugualmente il retrotreno della Renault mantiene le luci con lo stile C Shape ma dotate di ottiche trasparenti regalando un aspetto premium all’insieme.

L’evoluzione si riflette anche all’interno. Salendo a bordo si nota immediatamente il nuovo display touch screen da 10,4” posto al centro della plancia. Così come le altre Renault di fascia superiore, la Captur è la prima vettura di segmento B ad adottare il sistema multimediale OpenR Link. Basato su Android Auto 12, dal display è possibile sfruttare i servizi Google, come Maps e Google Play con ben 50 app. Tutto ciò per rendere immediato e facile l’esperienza d’uso alla stregua di uno smartphone, incluso l’ausilio dell’assistente vocale.

Decisamente curato l’abitacolo che non prevede più l’uso di materiali di origine animale. La pelle è infatti stata sostituita dal Tep che, oltre a essere riciclabile e con un ridotto impatto ambientale, offre una maggior durabilità nel tempo. Ampio lo spazio sia davanti che per chi siede nella fila posteriore. Inoltre, chi è alla guida può sfruttare il quadro strumenti che, nella versione da 10,25”, integra numerose funzioni. Mentre il divano posteriore scorrevole offre, al contempo, maggior spazio per gli occupanti o una maggior capienza del bagagliaio, quest’ultimo può variare da 348 litri fino a 1.596 litri con gli schienali abbattuti.

Disponibile con quattro diverse motorizzazioni, la Captur per il mercato italiano abbandona definitivamente la variante plug-in. Troviamo quindi il 1.0 tre cilindri benzina TCe 90 da 91 CV al quale si affianca la versione GPL portata a 100 CV, entrambi supportati dal cambio manuale a 6 rapporti. Sono addirittura due le unità ibride: il 4 cilindri 1.3 turbo benzina mild hybrid da 160 CV, associato al cambio automatico EDC doppia frizione, e il 4 cilindri aspirato 1.6 E-Tech Full Hybrid da 145 CV. Quest’ultima motorizzazione è stata la protagonista del nostro test.

Nello specifico il powertrain E-Tech Full Hybrid è composto dal propulsore benzina 1.6 aspirato da 94 CV al quale è abbinato un motore elettrico da 49 CV alimentato da una batteria agli ioni di litio da 1,2 kWh. A gestire il tutto ci pensa il cambio robotizzato a innesti frontali dotato di 4 rapporti, per la modalità ibrida, e 2 per quella puramente elettrica. Tutto questo si traduce in una migliore fluidità di marcia e in consumi decisamente più contenuti.

Novità interessante è la funzione E-Save, attivabile tramite il tasto sulla plancia a sinistra del volante, che mantiene la carica della batteria a un minimo del 40%. Utile, sia per la città che nei tratti più guidati, perché consente di avere sempre a disposizione la spinta dell’elettrico a supporto del propulsore endotermico. Non per ultimo la modalità Brake che, in fase di rilascio dell’acceleratore, rallenta la vettura in maniera più corposa per caricare la batteria.

Partendo da Madrid, abbiamo avuto l’opportunità di provare la Renault Captur Techno 1.6 E-Tech Full Hybrid sulle strade che costeggiano le campagne della capitale spagnola. Nell’uso cittadino si può apprezzare la spinta del motore elettrico, infatti il sistema è stato tarato affinché nei percorsi urbani si riesca a viaggiare fino all’80% esclusivamente a zero emissioni. Utile, in questo contesto, l’uso della modalità Eco per contenere ulteriormente i consumi.

Uscendo dal centro abitato e affrontando le strade più guidate, si apprezzano le qualità dinamiche della vettura. Sia in modalità Comfort che in Sport, la Captur si dimostra più agile e reattiva nel misto grazie alla geometria degli assali rivista e, per i modelli ibridi, anche i nuovi ammortizzatori. Decisamente più comunicativo lo sterzo che beneficia di una taratura del servosterzo elettrico ritoccata.

Il 1.6 E-Tech Full Hybrid si fa apprezzare soprattutto per la sua fluidità di marcia. Al termine della nostra prova di circa 200 km effettuata su strade urbane, extraurbane e qualche tratto autostradale, la Renault Captur è riuscita a registrare un consumo di 5 litri per completare 100 km. Non mancano gli ADAS, ben 28 sia attivi che passivi, che si sono mostrati decisamente ben tarati.

Già acquistabile, con le prime consegne previste nel corso del mese di giugno, la Renault Captur è disponibile in tre allestimenti. Si parte dalla Evolution, offerta a un prezzo di 22.550 Euro, per poi passare alla più completa Techno con prezzi da 24.550 Euro. Infine la versione Esprit Alpine, dotata di finiture interne ed esterne specifiche come i cerchi da 19” con design esclusivo, è acquistabile da 30.150 Euro.

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Domenica 9 Giugno 2024 - Ultimo aggiornamento: 11:49 | © RIPRODUZIONE RISERVATA