La Renault Scénic di quinta generazione abbandona l'impostazione da monovolume e diventa definitivamente un crossover, ma soprattutto è elettrica al 100%.

Renault Scénic, la quinta generazione diventa elettrica al 100% e guarda alla sostenibilità

di Nicola Desiderio
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La Renault Scénic arriva alla quinta generazione e diventa elettrica seguendo quanto già fatto dalla Mégane, il modello dal quale nel 1996 fu derivata per essere la prima monovolume compatta della storia. Allo stesso modo, la Scénic segue ancora una volta la sorella abbandonando del tutto il motore a scoppio ed evolvendo ancora nello stile verso il crossover e, così come per la Espace, abbandonando del tutto l’impostazione da multispazio, ma senza dimenticare le esigenze della famiglia.

Lunga 4,47 metri, larga 1,86 e alta 1,57, la nuova Scenic nasce sulla piattaforma CMF-EV, la stessa della Mégane (e della Nissan Ariya), ma ha un passo più lungo: 278 cm, ovvero 10 cm in più, con ruote montate su cerchi da 19" o da 20". Lo stile si ricollega ovviamente proprio alla Mégane e ai modelli più giovani della gamma come Espace e Rafale, con alcune novità come la calandra con il tema della losanga disegnata su parte sulla carrozzeria, la firma luminosa e il lettering la possibilità di avere la tinta bi-tono. Anche l’abitacolo ha punti di contatto con le Renault più recenti, soprattutto per l’impostazione della plancia con la strumentazione su display da 12,3” e il sistema infotelematico con schermo verticale a sfioramento da 12”.

Il sistema è basato su Android Automotive 12, ma si interfaccia perfettamente anche con dispositivi iOs per filo o senza. La sua caratteristica è di essere veloce proprio come gli smartphone e ha diversi miglioramenti per il calcolo dei percorsi, soprattutto in rapporto alla ricarica sia per l’individuazione delle colonnine sia per gestire il pre-riscaldamento della batteria anticipando alcune funzioni che saranno disponibili anche sugli smartphone. Il sistema permette di avere oltre 50 app attraverso lo store, alcune anche esclusive per Renault, di interagire a distanza e di aggiornarsi in remoto. Ci sono anche funzioni di intelligenza artificiale con raccomandazioni proattive e suggerimenti per i passeggeri durante la guida per migliorare a vita a bordo e la sicurezza. Anche in questo caso, infotelematica e sistemi di assistenza collaborano al meglio per offrire la guida autonoma di livello 2 e il comfort.

C’è poi il Safety Coach che raccoglie i dati sulla nostra guida e ci offre suggerimenti per renderla più sicura studiando fattori come il rispetto dei limiti di velocità, la distanza di sicurezza tenuta e il comportamento in corsia, ovvero se utilizziamo bene gli indicatori di direzione e compiamo cambi con la dovuta gradualità. Sulla Scénic debuttano anche i suoni elaborati da Jean-Michel Jarre per la marcia a bassa velocità e la sequenza di benvenuto insieme al sistema di illuminazione ambiente da 48 colori che segue i cicli circadiani. Il tetto Solarbay si opacizza del tutto a zona attraverso un comando fisico o vocale. Non serve la tendina, si guadagnano 30 mm per la testa e 6-8 kg di peso. Da segnalare anche la capacità del bagagliaio (545-1.670 litri) e il divano posteriore provvisto di bracciolo multifunzione e scorrevole con botola per gli sci.

L’aspetto meno apparente, ma alquanto presente e più interessante della nuova Scénic è la sua sostenibilità. È infatti costruita per il 24% da materiali riciclati ed è riciclabile per il 90% della sua massa, batteria compresa. Il 37% delle parti metalliche è riciclato, l’80% della plancia, la quasi totalità dei tappetini, del pavimento e dei sedili senza contare l’ampio utilizzo di fibre e materiali di origine naturale come il cotone, l’olio di lino, il kenaf e il legno di tiglio certificato FSC. La pelle è bandita e per rivestire il volante è utilizzato un materiale di origine biologica. La loro produzione è inoltre inserita in un ciclo chiuso che permette di ridurre l’impatto della CO2. Persino il tetto in cristallo è al 50% riciclato e, una volta recuperato, sarà utilizzato per i cristalli laterali bruniti di altre Renault.

Approccio analogo anche per la parte elettrica. La batteria è modulare e concepita, prima che per il riciclaggio, per essere riparata facilmente e impiegata in altri tipi di utilizzo dopo che la sua efficienza cala al di sotto di un certo livello. Così come in altri modelli Renault, i motori fanno a meno di terre rare e lo stesso anche le batterie con celle NMC (Nickel-Manganese-Cobalto) della LG Chem la cui densità di energia è stata migliorata del 6% rispetto a quelle della Mégane. Due le versioni: una da 125 kW con batteria da 60 kWh e 420 km di autonomia e una da 160 kW con batteria da 87 kWh per 620 km di autonomia. La prima è formata da 12 moduli da 16 celle l’una ed è ricaricabile in corrente continua fino a 130 kW, la seconda ha 24 celle per 12 moduli e si ricarica a 150 kW mentre entrambe accettano fino a 22 kW in corrente alternata.

Molto curata anche in questo caso la sicurezza. Il Qrescue è un codice a barre che permette di conoscere tutte le informazioni tecniche per intervenire nei casi di emergenza, l’SD Switch permette di disattivare la batteria di trazione e scollegarla mentre il Fireman Access indica ai vigili del fuoco come agire per accedere alla batteria ed estinguere l’eventuale incendio in modo molto più mirato e veloce. Quanto ai servizi di ricarica, ve ne saranno parecchi sia per la ricarica domestica sia per quella pubblica grazie a Mobilize. A disposizione una gamma di wallbox con installazione, oltre 500mila colonnine in tutta Europa e le 2.600 ad alta potenza di Ionity. Quando ci si ferma per ricaricare c’è anche l’opzione relax che regola il sedile, l’illuminazione, il suono e il tetto attivando contemporaneamente il massaggio per 45 minuti.

Infine un cenno alle prestazioni: la versione da 125 kW accelera da 0 a 100 km/h in 9,3 s e raggiunge i 150 km/h mentre quella da 160 km/h scende a 8,4 secondi ed è autorizzata a raggiungere 170 km/h. Il peso minimo è di 1.750 kg. La nuova Renault Scénic sarà prodotta nello stabilimento ElectriCity di Douai contribuendo al raggiungimento degli obiettivi della casa francese che punta ad azzerare le emissioni nel 2040, di 10 anni in anticipo sul resto del mondo.

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Martedì 5 Settembre 2023 - Ultimo aggiornamento: 06-09-2023 12:33 | © RIPRODUZIONE RISERVATA