Brilla in Italia e in Europa, Toyota un fenoneno ibrido. Si rafforza la soluzione plug-in e quella a 48 V su Hilux e Land Cruiser
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Toyota C-HR, dopo oltre 90.000 unità vendute in Italia, si rinnova totalmente, per continuare ad essere protagonista nel segmento dei C-Suv. Pur mantenendo la filosofia del modello precedente, anche dal punto di vista stilistico, sfoggia soluzioni inedite ed amplia la sua clientela con l’arrivo, nei prossimi mesi, della variante ibrida plug-in. Partiamo dal design, la linea ricorda nelle proporzioni il C-HR che si appresta ad uscire di scena, ma lo sbalzo anteriore è più corto di 25 mm, la carreggiata più ampia di 35 mm e la lunghezza inferiore di 2 cm. Arrivano nuovi fari a LED che incorporano gli indicatori di direzione nel frontale dal taglio più aggressivo in cui il logo Toyota ha cambiato posizionamento. Inoltre, le maniglie diventano a scomparsa, mentre una fascia a LED attraversa tutta la vista posteriore enfatizzando il nome del modello nella parte centrale.
L’evoluzione continua nell’abitacolo, dove il disegno della plancia colloca il guidatore al centro della scena: quest’ultimo, con la strumentazione digitale da 12,3 pollici ed il display dell’infotaiment della stessa misura (parte da 8 pollici) ha sempre tutto sotto controllo; inoltre, per non staccare mai le mani dal volante può avvalersi dei comandi vocali. La connessione con lo smartphone ed il mirroring tramite Apple CarPlay ed Android Auto avviene in modalità wireless, mentre gli aggiornamenti sono over the air. Migliora, quindi, l’interfaccia uomo-macchina, ma aumenta anche la visibilità dei passeggeri posteriori grazie a dei finestrini più ampi. Cresce anche il bagagliaio per via della diversa collocazione della batteria agli ioni di litio sotto il divano posteriore, con un volume di carico che cresce di 11 litri sulla 1.8 e di ben 65 litri sulla 2.0. Al momento, è stata presentata alla stampa la versione full hybrid, che sfrutta una batteria agli ioni di litio con il 14% di potenza in più ed un peso ridotto di 1,5 kg. Due le motorizzazioni termiche con il comparto elettrico a supporto: un 1.8 da 140 CV ed un 2.0 da 197 CV.
Con la power unit più potente si può avere anche una trazione integrale pensata per migliorare il piacere di guida. In realtà, sono diversi gli aspetti che rendono il C-HR di nuova generazione più reattivo nei tratti misti. L’elenco è lungo, ma per semplificare basta sapere che il baricentro è più basso, e che la scocca presenta una rigidezza strutturale maggiore, grazie all’utilizzo di acciai ad alta resistenza nei montanti centrali. Interventi che non incidono sul comfort di marcia, anche con una gommatura dalla spalla ribassata, perché il sistema meccanico che regola gli ammortizzatori adatta lo smorzamento in base alla situazione dinamica. Così, sulle asperità c’è un maggior filtro, mentre tra le curve la vettura diventa più stabile e reattiva. Tra i tornanti delle strade di Ibiza, il C-HR ha mostrato l’accresciuta verve, in particolare la variante dotata di sistema di trazione integrale, che aiuta con il posteriore per garantire percorrenze di curva più incisive ed una maggior rapidità d’inserimento. Il modello a trazione anteriore mantiene la brillantezza di marcia, ma punta su una maggior fluidità pur garantendo appoggi solidi. In ogni caso, anche dal punto di vista acustico c’è stato un upgrade a livello di comfort, con il motore termico che fa sentire la sua voce solamente quando si sceglie di aumentare l’andatura.
La 2.0 è più sportiva nell’indole, ma la 1.8 si rivela una perfetta compagna di viaggio nel quotidiano. Ad ogni modo, il consumo dichiarato non va mai oltre i 20 km/l, questo è il dato della 2.0 con trazione integrale, mentre le altre si attestano sui valori di 4,8l/100 km per la 2.0, e di 4,7l/100 km per la 1.8. Diminuiscono anche le emissioni di CO2, come dimostra il valore della 1.8, che è di 103 g/km. Alla Toyota, però, hanno pensato bene di ridurre il quantitativo di CO2 anche nella fase della produzione; infatti, per i sedili è stata utilizzata plastica riciclata, mentre sono ben 100 i componenti realizzati con materiali riciclati, senza contare che sono stati ridotti i punti di saldatura, e che alcune zone dei paraurti sono state verniciate con vernice ad acqua. Sul fronte degli ausili alla guida è stata migliorata l’efficacia di quelli già esistenti e se sono aggiunti altri molto utili, come il safe exit assist, che avvisa se veicoli o ciclisti si avvicinano all’auto quando si sta per aprire la portiera; o il dispositivo che evita i sorpassi involontari sul lato sbagliato in autostrada, come i sorpassi a destra.
Disponibile in 4 versioni, denominate, rispettivamente Active, Trend, Lounge e GR Sport, oltre alle due Premiere proposte in occasione del lancio, la C-HR di nuova generazione ha un listino che parte dai 35.700 euro della 1.8 Active. Nella fase d’avvio commerciale però, quest’ultima avrà un prezzo di 31.950 euro a fronte del ritiro dell’usato e di un finanziamento Toyota Easy Next, con un beneficio per l’acquirente pari a 3.750 euro. Nel corso della presentazione del C-HR full hybrid, inoltre, è stato reso noto che la variante plug-in hybrid, grazie alle emissioni di CO2 pari a 19g/km, rientra nella stessa fascia di incentivi delle elettriche pure, per cui il prezzo base di 43.700 euro scenderà a 36.950 euro sfruttando i 5.000 euro del bonus rottamazione.