Volkswagen, il ceo Blume: «Situazione è grave, servono misure urgenti. Vanno abbassati i costi»
Volkswagen, iniaziato lo sciopero ad oltranza. Sindacato IG Metall minaccia una lotta mai vista
Volkswagen Tayron: una sette posti dallo spazio infinito. Attesa per la nuova T-Roc
Volkswagen vuole essere sempre più elettrica e tornare ad essere più sportiva. Lo ha dimostrato al Salone di Monaco con la ID.GTI e lo dimostra anche al raduno che ha organizzato tra i possessori di ID3, ID4 e ID5 a Locarno, in Svizzera, dove ha presentato la ID.X Performance1, concept di una ipotetica versione ad alte prestazioni della ID.7, berlina basata sulla piattaforma MEB la cui produzione è partita 2 settimane fa allo stabilimento di Emden.
La ID.X Performance1, prima di tutto, non fa nulla per nascondersi, con un look davvero grintoso, persino eccessivo. La prima cosa che balza agli occhi è l’assetto ribassato di ben 60 mm e con carreggiate allargate di 80 mm tanto che per contenere le ruote larghe 265 mm su cerchi da 20” sono stati applicati parafanghi supplementari che si raccordano con le minigonne, il labbro anteriore e l’estrattore posteriore. E per fare in modo che neppure questi passino inosservati, a sottolinearne la presenza c’è un filo rosso che si ispira chiaramente alle Volkswagen GTI, dalla Golf in poi. Ovviamente modificati i paraurti e le prese d’aria. Rosso anche per le pinze freno che si intravvedono attraverso i cerchi ultraleggeri con finitura bronzo e bloccaggio monodado.
L’elemento più vistoso è sicuramente il grande spoiler posteriore in fibra di carbonio il cui profilo appare studiato con grande attenzione per fornire la deportanza necessaria sacrificando un po’ dell’eccellente cx di 0,23 che caratterizza la ID.7. In materiale composito sono anche i sedili avvolgenti all’interno di un abitacolo dominato anch’esso dal rosso, sia per le finiture sia per l’illuminazione ambiente. Al centro della plancia c’è uno schermo a sfioramento da 17” che, oltre alle solite funzioni di un sistema infotelematico, permette anche di controllare la dinamica del veicolo attravero l’impostazione delle sospensioni, della trazione integrale e dei due motori, uno per ogni assale.
Al retrotreno troviamo un’unità sincrona a magneti permanenti, presumibilmente la nuova APP550 raffreddata ad olio che ha debuttato sulla ID.7 e che eroga 210 kW e 545 Nm. Per l’avantreno c’è invece un motore asincrono, che non offre resistenza quando non spinge e dunque è l’ideale per assicurare la massima efficienza quando non serve e può rimanere inattivo. La potenza totale dichiarata del sistema è di 411 kW pari a 558 cv e questo lascia immaginare prestazioni di assoluto rilievo, anche per una vettura la cui lunghezza sfiora i 5 metri. Basta considerare che altre elettriche, con potenze anche inferiori, dichiarano uno 0-100 km/h attorno a 3,5 secondi…
Nessun dato per la coppia e poco sulla batteria che potrebbe essere quella da 77 kWh che sulla ID.7 assicura 621 km di autonomia o quella da 86 kWh, per ora non disponibile, e che dovrebbe permettere oltre 700 km. Si sa solo che la potenza massima di ricarica è di 200 kW. Intanto non è ancora pronto il listino per la ID.7 in Italia mentre in Germania il prezzo di lancio è stato fissato al di sotto dei 60mila euro. In preparazione c’è anche una variante con carrozzeria station wagon e chissà che presto non vedremo anche questa trasformata in una supersportiva dal grande bagagliaio.