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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
La fabbrica Ferrari a Maranello

Ferrari, una trimestrale da inconiciare. Ma il lockdown per il covid fa rivedere i target 2020

di Giorgio Ursicino

Arriva la trimestrale Ferrari, una delle prime che si porta dietro le conseguenze della pandemia. I risultati della casa di Maranello riflettono il suo particolare approccio di business e sono molto buoni, anche perché il fermo di produzione è arrivato solo a metà marzo e quindi ha inciso poco sui ricavi. Una perdita più consistente è attesa invece nel secondo trimestre in quanto la mancata produzione non è facilmente recuperabile in uno stabilimento che opera costantemente a pieno regime potendo contare su una domanda stabile sorretta da tempi di attesa per la consegna molto lunghi.

Inoltre la fase di ripartenza sarà progressiva per le nuove procedure richieste dal virus e per il riavviarsi delle attività dei 400 fornitori, due terzi dei quali sono italiani e la maggior parte di loro ubicati nell’area dove i coronavirus ha colpito più forte. Quindi l’azienda ha rivisto la “guidance” per l’anno in corso rivedendo più o meno tutti i target al ribasso. Da gennaio a marzo 2020 sono state consegnate ai clienti 2.738 vetture, il 5% in più rispetto alle 2.610 dello stesso periodo del 2019.

Nonostante questo, i ricavi sono scesi leggermente (932 milioni rispetto a 940, -1%) perché i maggiori introiti provenienti dalle auto e dai ricambi non sono bastati a compensare totalmente il calo proveniente dalla Formula 1, dall’attività dei negozi e dei musei e dal forte calo delle vendite (-44,2%) dei motori a Maserati (è un contratto che va ad esaurimento). In crescita del 2% Ebitda (da 311 a 317 milioni) che ha visto il “margine” salire a livelli record del 34%; il calo, invece, l’utile netto passato da 180 a 166 milioni (-14%) che ha fatto scendere l’utile per azione da 0,95 euro del primo trimestre 2019 a 0,90.

Per l’intero 2020 i ricavi netti previsti scendono a 3,2-3,6 miliardi rispetto a più di 4,1, l’Ebitda a 1,05-1,2 miliardi rispetto a 1,38-1,43 miliardi, l’utile per azione a 2,4-3,1 euro rispetto al precedente target che fra 3,9-3,95. «I due modelli che dobbiamo presentare quest’anno li lanceremo anche se potrebbero subire un leggero ritardo - ha dichiarato il ceo Louis Camilleri - le nuove auto ibride e la Purosangue ci daranno grandi opportunità in Cina».

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Martedì 5 Maggio 2020 - Ultimo aggiornamento: 08-05-2020 08:48 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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