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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
La Ferrari di Charles Leclerc la più veloce sullo Strip di Las Vegas

GP Las Vegas, il grande spettacolo inizia con un flop. Ferrari di Sainz distrutta, le prove nel cuore della notte

di Giorgio Ursicino

Un esordio attesissimo finito in un flop. Questo è accaduto a Las Vegas nel giovedì d’esordio sul faraonico circuito dello Strip. Guardando le cose con il giusto distacco sicuramente ha influito la sfortuna. Il tracciato non permanente del Nevada è apparso quanto di meglio possa offrire l’attuale F1 dove la parte sportiva deve necessariamente convivere con lo spettacolo. Se si vuole continuare a far crescere un Campionato globale che, dopo tanti anni, è riuscito a sedurre anche gli scettici americani. Le strutture della pista sono apparse impeccabili, frutto di un mostruoso investimento di mezzo miliardo.

Gli organizzatori sono lo stesso Promoter, Liberty Media, che ci ha messo la faccia per creare un format di riferimento per tutte le altre piste. Se si vuole aumentare ulteriormente gli introiti, non c’è dubbio che la strada è questa. Sicuramente coinvolgente è stato lo show che ha preceduto l’accedersi dei motori. Con i piloti tutti coinvolti e, dalle dichiarazioni, quasi tutti soddisfatti. A chi non piacerebbe sentirsi come un idolo del Super Bowl? Forse a Verstappen che è già un re, ma a quasi tutto lo schieramento un po’ di esibizioni per il pubblico possono andare benissimo se aumenta l’assegno dell’ingaggio. Forse non è il caso di fare troppo i puristi per una pista che ha dimostrato la sua validità.

Con una lunghezza di oltre sei chilometri e velocità elevatissime su uno degli scenari più ricchi ed esclusivi del mondo. Quando si è aperta la pit lane sono cominciati i guai. Dopo appena 8 minuti a scoprire il layout su un asfalto liscio come un bigliardo, è successo il patatrac. Una monoposto, lanciata ad oltre 300 orari, ha aspirato con l’effetto Venturi un tombino piccolo, ma tosto che è rimasto sull’asfalto. Non è stato possibile lanciare l’allarme che sull’oggetto sono piombate, con il gas al massimo, prima la Alpine di Ocon, poi la Ferrari di Sainz. Poteva finire parecchio male.

Peggio sicuramente dei due precedenti di Button a Montecarlo e di Russell a Baku. Il tombino, infatti, aveva la forma di un cubo e si è comportato come un arma letale distruggendo le due monoposto, in particolare quella di Maranello. Sulla SF-23 è andato perso anche il sedile ed è evidente che Carlos poteva ferirsi in modo grave. La Rossa è stata ricostruita da zero, cambiando fondo, telaio, motore termico ed anche la batteria. Un danno enorme, sistemato dai meccanici con la solita bravura.

Lo spagnolo, infatti, ha potuto partecipare alle prove che, per la prima volta, si sono disputate dalle 2,30 alla 4 della notte ora locale, mettendo le due Ferrari ai primi due posti. Dopo il danno anche la beffa. Per la sostituzione dell’accumulatore il ragazzo di Madrid è stato penalizzato di 10 posizioni sulla griglia di domani mattina (il via alle ore 7 italiane, diretta su Sky). Visto l’accaduto la Scuderia ha chiesto una deroga. La Federazione ha riconosciuto la situazione anomala, ma ha preso atto di non avere il potere per decidere. A quell’ora della notte anche il gelido Vasseur ha perso le staffe...

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Sabato 18 Novembre 2023 - Ultimo aggiornamento: 19-11-2023 17:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA