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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Lewis Hamilton

Hamilton, effetto domino: Sainz e Mick Schumacher si contenderanno la Mercedes di Lewis

di Giorgio Ursicino

Sta per iniziare un Campionato e già si pensa al successivo. In realtà, quest’anno, la sfida sarà entusiasmante. Tutti attendono le nuove monoposto per scoprire se almeno qualche rivale abbia recuperato l’enorme svantaggio che nel 2023 aveva dalla Red Bull, capace di vincere tutte le corse meno una, con 19 capolavori del cannibale Max. Soprattutto Ferrari e Mercedes, sotto sotto, sperano di aver colmato il gap anche se tengono un profilo basso e, prima di parlare, preferiscono vedere l’andamento del cronometro. Anche la McLaren, che ha una coppia di ragazzi veramente esplosiva, ci proverà perché, nel finale di stagione, era forse la meno distante. Aston Martin e Alpine non vogliono sentirsi comprimarie ed hanno il potenziale per ambire al podio. Sotto i riflettori, però, ci saranno soprattutto Maranello e Stoccarda.

Leclerc, e forse anche Sainz, punterà a riportare il Mondiale in Italia, dopo un digiuno di quasi un ventennio, prima che inizi l’era Hamilton. La Stella, invece, ha ridato a James Allison i galloni di responsabile tecnico e sogna che gli incubi degli ultimi due anni svaniscano come per magia. Il baronetto inglese, dopo aver tradito “mamma” Mercedes, farà di tutto per vincere l’ottavo titolo proprio con la Freccia d’Argento in modo da poter iniziare l’avventura al Cavallino senza alcuna pressione, per la sola libidine di guidare la Rossa. Nonostante tanta carne al fuoco, da cuocere senza far bruciare in 24 GP a tutte le latitudini, i riflettori sono già puntati sul 2025. Il matrimonio del secolo è così pieno di fascino che rende il passaggio molto più atteso di un nuovo ciclo tecnico che in F1 incombe ogni 5 o 6 anni.

Lewis, a 40 primavere, sarà veloce quanto il Principino? Il monegasco riuscirà a sostenere la pressione che l’Imperatore metterà al sistema? La velocità fatta esperienza sarà in grado di mettere in riga il talento della gioventù? Uno dei pochi non interessati a questi quesiti è Sainz, l’agnello sacrificato per benedire l’arrivo di Sua Maestà nella Motor Valley. Carlos, che certo sapeva dell’acrobatica manovra, non è stato contento di come si è chiusa la favola ma, a pensarci bene, è quello che ha più da guadagnarci. La corazzata rossa, infatti, ha un solo risultato disponibile: se non dominare, almeno vincere. Tutto il resto sarebbe delusione. «Anche Hamilton ha fallito dove hanno inciampato Alonso e Vettel...», direbbe la critica e non solo. Lo spagnolo potrebbe avere il pianeta a suoi piedi perché è la figurina più ricercata.

Sicuramente ci penserà Wolff per dare una validissima spalla all’ancor giovane Russell. Il rampollo di Madrid ha l’età giusta, un’ottima immagine e non ha mai sfigurato con nessun compagno di squadra, ne con Leclerc ne con Verstappen con cui corse insieme alla Toro Rosso. La conoscenza dell’arena dei tori potrebbe essere la sua seconda possibilità: l’iberico non avrebbe problemi a dividere il box con l’extraterrestre orange se il premio fosse guidare un astronave plasmata da Adrian Newey. La terza chance sarebbe fare il cavallerizzo per la prestigiosa Audi che ha vinto dappertutto, per ultimo alla Dakar con papà Sainz. Di certo contatti e relazioni non gli mancano ed anche il profilo sembra fatto apposta per una corazzata all’esordio. Si giocherà fino in fondo le sue carte pure Fernando Alonso.

L’asturiano, che il prossimo anno brinderà al 44° compleanno affrontando la sua ventiduesima stagione in F1, dove ha effettuato 377 partenze, conquistato 2 titoli e 3 medaglie di vicecampione. Oltre ad aver vinto 2 volte la 24 Ore di Le Mans, una volta il Mondiale Endurance ed aver avuto gli attributi per sfidare sia la 500 Miglia di Indianapolis che la “Dakar”. Un fenomeno totale. Il pilota di Oviedo, come al solito, punterà al massimo e se l’Aston non crescerà ancora si giocherà le ultime carte per Red Bull o Mercedes che hanno un sedile libero. Alonso nel 2023 ha confermato di che pasta è fatto, salendo spesso sul podio e facendo polpette del compagno di squadra che è anche il figlio del padrone del team.

Wolff e Horner, però, difficilmente si metteranno in casa un driver che in tutta la sua carriera ha fagocitato i compagni di squadra, sia in pista che dentro i box. In realtà il TP austriaco una soluzione audace l’ha già a portata di mano. La riserva di Hamilton e Russell è Mick Schumi che è sempre una bomba dal punto di vista mediatico. Toto, quando Mick è stato scaricato dalla F1, lo ha imbarcato in Mercedes, anche in onore del padre. Ma il tedesco è forse uno dei piloti più sottovalutati, a causa in parte del suo carattere educato e schivo. In pista, però, i risultati li ha fatti, ha vinto in F3 e in F2, come Hamilton, Leclerc, Russell e Piastri. Un tipo così, almeno una stagione su un bolide di vertice, se la meriterebbe.

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Lunedì 5 Febbraio 2024 - Ultimo aggiornamento: 07-02-2024 09:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA