Dopo un sabato, eccone un altro. Dal Bahrein all’Arabia Saudita, sembra averci preso gusto la F1 a considerare la domenica una tranquilla giornata di riposo. Oggi a Gedda, sulle sponde del Mar Rosso, dall’altro lato della Penisola rispetto agli Emirati, si accenderanno i motori per le prove libere del secondo GP della stagione. Le prime gerarchie sembrano delineate. La Red Bull di mago Newey è sempre un’astronave di un altro pianeta. E il suo profeta, un giovane cannibale olandese, appare pronto a ripetere la cavalcata trionfale dello scorso anno quando stabilì una serie record apparentemente imbattibili. Dietro gli inarrivabili austriaci, però, è emersa la Ferrari che ha piazzato le due SF-24 in vetta fra gli umani.
Leclerc parla per tutti e sintetizza la situazione: «Max e la sua RB sono davanti, ci sono pochi dubbi. Ma noi abbiamo esordito meglio del previsto ed abbiamo una buona base sulla quale poter lavorare. La vettura è buona, conosciamo le aree su cui intervenire. Con gli sviluppi speriamo di accorciare il divario che sul passo gara è ancora notevole». Il compagno Carlos ieri non era al massimo della forma e ha preferito rientrare in albergo per preparasi alla battaglia del weekend. A Sakhir ha fatto vedere quanto sia determinato in questo anno di addio al Cavallino la cui sella sarà riservata al pilota più vincente di tutti i tempi.
Nonostante la sfida debba ancora scaldarsi ed entrare nel vivo, i riflettori sono già puntati sul 2025 o, addirittura, sul 2026. Quest’anno lo schieramento è rimasto immutato. Il prossimo, potrebbe essere scoppiettante con l’effetto domino scatenato dalle nozze Hamilton-Ferrari e in vista della nuova era tecnica-motoristica che volterà pagina dopo un decennio. Avremo power unit fortemente elettrificate con la parte endotermica alimentata da e-fuel che prenderanno il posto della benzina e rispetteranno l’ambiente. Con una nuova epoca potrebbero cambiare i rapporti di forza visto che arriveranno nuovi costruttori. Prima la RBP in alleanza con Ford (la Honda passerà in Aston Martin) e la tecnologica Audi, poi l’americana Cadillac.
Con il nuovo ciclo potrebbe esserci una nuova scuderia dominante e tutti cercano di anticipare le mosse per piazzarsi nei team che saranno vincenti. La Red Bulla sta vincendo tutto, ma in prospettiva offre meno garanzie di Ferrari e Mercedes che sono prestigiosi costruttori nel segno della continuità. Ecco che si miscela una vicenda imbarazzante molto umana con le strategie tecniche. Chis Horner, uno dei team principal più vincenti di sempre, guida la RB dalla sua nascita, quando lui era molto giovane. Christian ha iniziato il 2024 con il piede sbagliato perché è stato coinvolto da una sua dipendente in una vicenda di «comportamenti inappropriati».
Dopo due mesi di indagine interna il manager era stato scagionato e sembrava finire tutto in una bolla di sapone. Manco per niente, sono planate sulla vicenda figure anonime che hanno reso pubbliche le presunte comunicazioni epistolari digitali fra i due coinvolti. Il putiferio si è riacceso in un lampo, con dichiarazioni al vetriolo di personaggi insospettabili. Fra tutti il padre di Max, Jos, ex pilota e figura immancabile nel paddock: «Se resta al suo posto faranno a pezzi la Red Bull...». Chiedere la testa di quello che è stato il vate del figliolo sarebbe poca cosa. Da qui si intrecciano una serie di storie che potrebbero essere tutto ed il contrario di tutto e affondano le radici nel recente passato e trasformando gli effetti in cause.
A molte mosse non c’è apparente spiegazione, almeno per ora. Perché Jos vorrebbe far saltare il team che ha reso grande il figliolo e che è tuttora il migliore? E sì, qualsiasi ne sia la motivazione, la RB senza Horner non sarebbe più la stessa. Non c’è mai stata una Red Bull priva Christan e più di qualcuno ci chiede come sarà dopo di lui. Al di là delle indubbie doti da leader dell’ex pilota inglese, tutti i contratti cardine della squadra potrebbero avere la “clausola Horner”, cioè legati alla presenza di Chris. Di un colpo potrebbero liberarsi Newey, che è abbastanza anziano e, più di una volta, ha detto di voler rallentare. E, udite udite, sua maestà Verstappen legato agli austriaci fino al 2028.
Qui entra in ballo Toto Wolff, il Richelieu della F1, la scaltrezza fatta persona. Toto potrebbe aver agganciato Max quando ha intuito che Lewis voleva andare alla Ferrari. O addirittura prima. Sostituire il vecchio campione con il giovane fenomeno non è cosa da poco. Accontentando pure i suoi amici per la pelle (Hamilton e Vasseur) che volevano tornare insieme con il vestito rosso. Toto è stato visto parlare a lungo con Jos e gli avrebbe fatto notare (cosa che probabilmente già sapeva) che il nuovo motore Mercedes realizzato dagli inventari dell’auto dà molte più garanzie del “primo” Red Bull della storia. Poi, a chi gli ha chiesto se sarebbe possibile un nuovo matrimonio del secolo, ha risposto nel suo stile: «In F1 mai dire mai...».