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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Mick Schumacher con i nuovi colori Mercedes

Schumacher, dalla Ferrari alla Mercedes: cosa accadrà se vincerà con la Stella?

di Giorgio Ursicino

Incassato il cambio “pilota” a Maranello, e storditi dalla giostra dei team principal innescata dalla staffetta Binotto-Vasseur, ecco una storia che sa di favola e strappa un sorriso alla F1. Ma non si tratta solo di colore perché, visto i nomi dei protagonisti in campo, fra qualche tempo potrebbe rivelarsi una bomba. Coinvolti nell’affaire la Ferrari, la scuderia più prestigiosa. La Mercedes, la più vincente nel nuovo millennio e Schumacher, il rampollo del ferrarista più forte e famoso di tutti i tempi. Sembra niente, ma la miscela è esplosiva. Andiamo per ordine. Il Cavallino, dopo aver tolto la “protezione” a Giovinazzi che fino al 2021 era all’Alfa Romeo (guarda caso diretta da Vasseur...), già da alcuni mesi aveva sfilato l’ombrello anche a baby Schumi che non è riuscito a trovare un altro volante per rimanere nel Circus.

Subito il Richelieu della F1, il “capo squadra” migliore della storia (otto titoli Mondiali consecutivi), ha fiutato il business. Almeno mediatico. Wolff, rivendicando la vicinanza con la famiglia del campioncino, ha fatto firmare a Mick il contratto come terzo pilota davanti al fotografo. Il furbo Toto ha aspettato che i rivali della Motor Valley annunciassero la triste fine delle loro nozze, dopo quattro anni di fedeltà del pilota ai colori della FDA (Ferrari Driver Academy), ha sparato la notizia. Il cambio di cuore da rosso ad argento del ragazzo non è banale, perché entrambi i costruttori hanno sempre voluto restare legati al brand Schumacher. Un campione fantastico e molto sfortunato. In Ferrari Michael ha trascorso un decennio d’oro, con Montezemolo e Todt ha vinto tutto, portando a Maranello cinque Campionati di fila.

Se la parte migliore del panino l’ha brucata il Cavallino, la testa e la coda sono targate Stoccarda. Schumi, infatti, ha iniziato a correre con la Stella Endurance a Le Mans e nel 1991, a soli 22 anni, segnò il giro più veloce nel corso della mitica 24 ore. Non è una cosa da poco, con quasi 200 scalmanati col coltello fra i denti. Poi, quando era già a piedi ma certamente non felice, la casa tedesca gli offrì una Freccia d’Argento per tre anni come compagno dell’astro nascente Nico Rosberg. Proprio quando la vettura stava diventando imbattibile, il gioco finì perché l’avanzare del tempo bussava alle porte (al suo posto arrivò Hamilton, mica uno qualunque). Muovendo questa pedina il TP austriaco di bersagli ne centra due.

Il primo è già in cassaforte: attira nel box attenzione con il suo nome pesante e il suo savoir-faire, dando un ottimo contributo allo sviluppo della FW14 lavorando al simulatore. Eh sì, perché c’è l’altra faccia della medaglia, quella più competitiva e sportiva. Mick in questi due anni in F1, non è riuscito a dimostrare tutto il suo valore. Ha centrato delle ottime prestazioni velocistiche, ma ha fatto l’abbonamento dal carrozziere. Cosa mai buona, specialmente ora che c’è il “budget cap”. Ma Schamacherino potrebbe rivelarsi il coniglio nel cappello, quando ci sarà da sostituire Lewis. Mick, infatti, nelle categorie minori ha già dimostrato di non essere affatto un paracarro.

Anzi, forse aveva la macchina migliore, ma ha vinto tutto quello che c’era da vincere: F4, F3 E F2, proprio come Rosberg, Hamilton e Leclerc. Ha fatto eccezione Verstappen che è stato sparato dal seggiolone direttamente in F1. E se il ragazzo vincesse, anche senza diventare un fenomeno, in Italia potrebbe esserci qualche “imbarazzo”. Il divorzio sarebbe imputato a Binotto, a meno che Vasseur non abbia avuto voce in capitolo su quello che accadeva in Emilia già nel corso del 2022...

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Lunedì 19 Dicembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 21-12-2022 11:30 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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