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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Il più recente Toyota Land Cruiser

Toyota Land Cruiser, l'ultima generazione del 4x4 più robusto e inarrestabile del mondo

di Giorgio Ursicino

Un’icona. Il simbolo di un’azienda. E non parliamo di una Compagnia qualsiasi, ma del costruttore che guida la classica mondiale delle vendite. Non c’è nessun altro veicolo che sintetizza i valori del marchio Toyota come il Land Cruiser. «Affidabilità, durata, prestazioni in fuoristrada». È sempre stato così, sin dalla nascita, del gioiello e della società. La casa di Nagoya ha per fiore all’occhiello l’indistruttibile mezzo. Uno dei più famosi off road del pianeta, in un territorio sul quale circolano altre leggende come la Jeep e la Land Rover, insiste invece per essere l’incontrastato testimonial del brand in una fase in cui i veicoli più avanzati e meno inquinanti sembrano monopolizzare i consensi. Ma non tutto il globo è un paese. Anzi, nei circa 200 mercati dove può valere la pena commercializzare veicoli, sono ancora pochi quelli dove domina incontrastata la mobilità sostenibile ed è già esplosa la transizione energetica.

A molte latitudini l’energia per muovere le auto proviene ancora esclusivamente dagli idrocarburi. È per questo, forse, che Akio Toyoda, il vero numero uno di un brand globale come le tre ellissi, ha fatto appello alla “cautela”. La mobilità è un’arte sopraffina, coinvolge la vita della gente. Ed i fattori da considerare sono molteplici. Tralasciarne qualcuno può mandare in tilt l’intero meccanismo. Sia dal punto di vista economico che da quello sociale. Ecco perché il costruttore, che è leader dal punto di vista ambientale, continua a puntare con decisione sul “full hybrid”. È vero, in questo particolare caso, la forza per il moto proviene tutta dai derivati del petrolio. Se il sistema è evoluto, però, il consumo è così basso da risultare più che “accettabile”.

E l’approvvigionamento non dipende da nuove e complesse reti di distribuzione, ma da quella, collaudatissima, in servizio da oltre un secolo. Certamente Land Cruiser non si interessa di questi problemi, continua a fare il suo infaticabile lavoro da oltre mezzo secolo. Per il quale, prima è diventato un mito lui, poi ci ha fatto diventare la Corporation che si onora di rappresentare. Vediamo quanto pesa veramente Land Cruiser a livello mondiale. Lo scorso 2 agosto è stata lanciata la nuova versione dell’alto di gamma, la “300” che sostituisce la precedente “200” sulla breccia dal 2007. 

Toyota, fondata nel 1890 (faceva telai tessili), iniziò ad occuparsi di auto nel 1933 (l’idea fu di Kiichirō Toyoda, il figlio del fondatore Sakichi), ma in quelli anni costruì soprattutto veicoli per l’Esercito Imperiale in odore di guerra. La vera attività automotive partì dopo il Conflitto ed una dei primi veicoli fu proprio il Land Cuiser BJ che si ispirava ai mezzi simili americani ed inglesi, ma aveva quell’approccio tutto nipponico di “migliorare” l’originale. C’era un Land Cruiser fra le meno di 300 vetture che nell’ottobre del ‘57 furono spedite per la prima volta oltre il Pacifico per colonizzare l’America. Ora di Land Cruiser 300 se ne vendono 300 mila l’anno che vanno a rimpolpare il totale di oltre 10.600.000 esemplari. Anche in Italia (negli anni Ottanta) il Land Cruiser è stato la Toyota. E lo continua ad essere in Australia e nei paesi del Golfo, in Oriente ed in Africa, nella gelida Russia ed in Sud America.

Attraversando l’outback australiano o il Sahara si incrociano “Toyotoni” che sul cruscotto hanno percorso quasi un milione di chilometri, senza aver mai visto l’asfalto. Tanti. Tantissimi. E, alla domanda di cosa ha avuto bisogno l’incrociatore durante quell’impiego tanto gravoso, la risposta è quasi sempre la stessa: «Carburante...». Land Cruiser mette tutti d’accordo. In numerosi scenari di combattimento è in servizio sia presso le truppe governative sia in quelle dei ribelli e per trasformarsi in bottino di guerra basta cambiargli colore. La versione 300 pesa 2 quintali in meno (20% più rigida) della 200 ed è realizzata sulla piattaforma a telaio in longheroni GA-F derivata dalla “filosofia” TNGA.

Il motore è stato arretrato di 7 cm e abbassato quasi di 3 per esaltare il baricentro e il comportamento stradale. Dietro resta l’insostituibile ponte rigido per mantenere nel tempo affidabilità e prestazioni. Due propulsori tutti nuovi, entrambi V6 biturbo. Un 3,5 litri a benzina da 415 cv (630 Nm di coppia) e un 3,3 litri a gasolio da 309 (700 Nm), veri gioielli della meccanica. Specialmente il diesel, uno dei pochi capolavori dove un costruttore continua ad investire. Il cambio è automatico a 10 marce. Ma in Europa è per ora proposto con il turbodiesel 2.8 da 204 cavalli e trasmissione ad 8 marce. Il Land Cruiser è il primo veicolo Toyota che si avvia con le impronte digitali del proprietario.

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Venerdì 16 Febbraio 2024 - Ultimo aggiornamento: 18-02-2024 17:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA