BRUXELLES - Via libera del Consiglio Competitività al nuovo regolamento Euro 7. Le misure, che per la prima volta coprono auto, furgoni e veicoli pesanti in un unico atto giuridico, mirano a stabilire regole più adeguate per le emissioni dei veicoli e a ridurre ulteriormente le emissioni di inquinanti atmosferici del trasporto stradale, spiega il Consiglio Ue sottolineando come nel nuovo testo sia stato raggiunto «un equilibrio tra prescrizioni rigorose in materia di emissioni dei veicoli e investimenti supplementari per l’industria, in un momento in cui i costruttori europei di autovetture sono in una fase di trasformazione». Il Consiglio Ue ha adottato oggi la sua posizione («orientamento generale») sulla proposta di regolamento relativo all’omologazione dei veicoli a motore e dei motori, nonchè dei sistemi, componenti ed entità tecniche destinati a tali veicoli, per quanto riguarda le loro emissioni e la durata delle batterie , meglio noto come Euro 7. Il nuovo regolamento, che per la prima volta copre auto, furgoni e veicoli pesanti in un unico atto giuridico, mira a stabilire norme più adeguate per le emissioni dei veicoli e a ridurre ulteriormente le emissioni di inquinanti atmosferici derivanti dal trasporto stradale. La proposta di mediazione preparata dalla Spagna ha trovato la maggioranza necessaria.
L’approccio generale mantiene i limiti di emissione e le condizioni di prova esistenti per i veicoli leggeri. Nel caso dei veicoli pesanti, i limiti di emissione sono più bassi e le condizioni di prova sono leggermente adattate. Euro 7 contiene anche una disposizione speciale sugli autobus urbani per garantire la coerenza con l’obiettivo di emissioni zero 2030 recentemente proposto per questi veicoli. L’Italia ha sostenuto la proposta spagnola. Il ministro dell’industria Adolfo Urso ha indicato che ‘il fronte della responsabilita« sul regolamento Euro 7 è riuscito in quello che molti ritenevano impossibile: un vero ribaltamento delle forze in campo, che cambia la maggioranza nella Ue: il testo approvato oggi è profondamente migliorato rispetto alla proposta iniziale della Commissione, risponde ad una visione finalmente concreta, realistica, pragmatica più volte reclamata dall’Italia. Prevale finalmente la ragione sulla ideologia».