BERGAMO - Brembo mette a segno un semestre con una robusta crescita che vedono i ricavi quasi a due miliardi di euro. Si tratta di «risultati molto positivi che ci proiettano verso una seconda metà dell’anno cui guardiamo con fiducia e ottimismo», afferma Matteo Tiraboschi, presidente esecutivo di Brembo. Tra i risultati finanziari il gruppo ha messo a segno un utile netto di 167,8 milioni di euro, in crescita del 12,7% rispetto ai 148,9 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. Bene anche il margine operativo lordo (Ebitda) che ammonta a 344 milioni. Risultati che rispecchiano la performance positiva di tutti i settori in cui opera Brembo. Il settore auto è in crescita del 12,4%, le applicazioni per motocicli del 3,7%, quelle per veicoli commerciali del 12,6% e le competizioni del 20,6%. Il semestre è stato caratterizzato non solo dall’ottimo andamento dei risultati finanziari ma anche dall’avvio di Brembo Solutions, la nuova unità che sviluppa soluzioni software per migliorare l’efficienza e la competitività delle imprese di diversi settori.
Questa iniziativa apre «nuove opportunità di business per l’azienda e accelera la nostra capacità di portare innovazione in ambito digitale», aggiunge Tiraboschi. Brembo, intanto, compie un ulteriore passo in avanti per crescere a livello internazionale, preservando la propria identità e la storica presenza in Italia. L’assemblea degli azionisti ha approvato il trasferimento della sede legale nei Paesi Bassi, adottando la forma giuridica di una di società per azioni a responsabilità limitata (naamloze vennootschap) regolata dal diritto olandese. La sede fiscale, così come già reso noto nei mesi scorsi, rimarrà in Italia e le azioni Brembo continueranno a essere quotate a Piazza Affari. Questa operazione ha come obiettivo «la crescita anche per acquisizioni ovunque. E ci consente di poterlo fare continuando ad avere le mani libere e senza vincolarci al debito bancario eccessivo», evidenzia il presidente esecutivo del gruppo.
Brembo in particolare offrirà ai suoi azionisti un meccanismo di voto maggiorato in una configurazione potenziata rispetto a quello attuale e potrà dunque garantirsi una più solida base azionaria e maggiore flessibilità a fronte di opportunità di crescita mediante acquisizioni raggiungibili tramite l’emissione di nuove azioni. Ma sul tema delle acquisizioni, Tiraboschi ribadisce la grande attenzione al «mercato ma al momento non c’è nulla di concreto».