Tempi molto più lunghi per i pezzi di ricambio con la crisi in atto nel Mar Rosso con i tempi i attesa per alcune case automobilistiche che possono arrivare fino a 60 giorni. È l’allarme lanciato da Federcarrozzieri che spiega come attraverso gli associati sul territorio si stia registrando un aumento delle criticità per tutto il comparto delle automobili. «La situazione in atto nel Mar Rosso sta determinando non solo un allungamento dei tempi di consegna delle autovetture nuove, ma anche la carenza di pezzi di ricambio sul mercato, che si traduce in tempi di riparazioni più lunghi e maggiori costi in capo agli automobilisti» «Numerose componenti delle automobili oggi in circolazione, infatti, viaggiano su nave e non possono essere sostituiti da pezzi prodotti negli stabilimenti europei - analizza il presidente Davide Galli - È il caso, in particolare, dei cosiddetti laminati, ossia cofani motore, parafanghi, portiere, parti di scocca della carrozzeria, ecc. In assenza di tali elementi, il processo di riparazione si interrompe, poiché l’auto che ne è sprovvista non può circolare in sicurezza».
In base ad una indagine condotta da Federcarrozzieri tra i propri associati, al momento le case automobilistiche che presentano maggiori problemi con la fornitura di pezzi di ricambio sono Dr, MG, Lynk & Co, SsangYong, Nissan e Renault, e i tempi di attesa per la consegna dei ricambi alle autocarrozzerie variano da un minimo di 15 giorni a un massimo di 60 giorni. «Se la situazione non tornerà in breve tempo alla normalità assisteremo ad una impennata dei costi degli autoricambi a cui si aggiunge la questione dei furti su commissione: in questi giorni sempre più automobili arrivano nelle nostre autocarrozzerie depredate di pezzi come parafanghi, marmitte, specchietti, fanali, e altre componenti essenziali». Carenza dei pezzi di ricambio, boom dei furti su commissione e il rischio di una stangata sui costi delle polizze Rc auto. Assoutenti e Federcarrozzieri mettono in evidenza uno degli impatti diretti sui cittadini della crisi in atto nel Mar Rosso che limita i trasporti marittimi. E per l’associazione dei consumatori ciò potrebbe comportare un aumento delle tariffe assicurative del 5% con una maggiore spesa da 635 milioni di euro per gli automobilisti. «I ritardi nelle consegne della componentistica per le auto e dei pezzi di ricambio legati alle difficoltà nei traporti nell’area del Mar Rosso determinano a danno dei consumatori non solo aumenti diretti, ma anche rincari indiretti - spiega il presidente Gabriele Melluso - La carenza di componenti e ricambi sul mercato, infatti, da un lato rischia di causare un incremento dei costi delle riparazioni delle auto incidentate, dall’altro un aumento di furti di autovetture nelle città italiane, che possono riguardare anche solo singoli pezzi delle macchine, come già avvenuto nel 2022 a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina e della conseguente crisi dell’automotive.
Ciò comporterà inevitabilmente una escalation dei costi in capo alle compagnie di assicurazioni che saranno scaricati sui consumatori attraverso un incremento delle tariffe Rc auto, già rincarate a fine 2023 del +7,8% su base annua». I tempi delle consegne dei pezzi di ricambio con la crisi in atto si sono allungati, secondo Federcarrozzieri, fino a 60 giorni per alcune case automobilistiche. «Numerose componenti delle automobili oggi in circolazione, infatti, viaggiano su nave e non possono essere sostituiti da pezzi prodotti negli stabilimenti europei - analizza il presidente Davide Galli - È il caso, in particolare, dei cosiddetti laminati, ossia cofani motore, parafanghi, portiere, parti di scocca della carrozzeria, ecc. In assenza di tali elementi, il processo di riparazione si interrompe, poiché l’auto che ne è sprovvista non può circolare in sicurezza». In base ad una indagine condotta da Federcarrozzieri tra i propri associati, al momento le case automobilistiche che presentano maggiori problemi con la fornitura di pezzi di ricambio sono Dr, MG, Lynk & Co, SsangYong, Nissan e Renault, e i tempi di attesa per la consegna dei ricambi alle autocarrozzerie variano da un minimo di 15 giorni a un massimo di 60 giorni. «Se la situazione non tornerà in breve tempo alla normalità assisteremo ad una impennata dei costi degli autoricambi a cui si aggiunge la questione dei furti su commissione: in questi giorni sempre più automobili arrivano nelle nostre autocarrozzerie depredate di pezzi come parafanghi, marmitte, specchietti, fanali, e altre componenti essenziali».