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COLONIA - Martin Sander è un tedesco di Hildesheim, nord della Germania. A lui il quartier generale di Ford in Michigan ha affidato una missione difficile: rendere più profittevole la divisione auto (Model e) in Europa. Dovrà farlo con un piano che prevede l’elettrificazione completa della gamma entro il 2030, cinque anni prima di quanto fissato dalla Commissione europea. «In particolare saranno nove i modelli a sola batteria disponibili in Europa già alla fine del 2024», spiega Sander in un incontro a Colonia. Non pochi visto che mancano solo 24 mesi. E infatti i piani sono ben chiari e avviati con due pedine fondamentali in rampa di lancio. Auto ben nascoste dietro un telo ma che lo stesso Sander anticipa su Twitter. Solo per un dettaglio e per il tempo di una foto: «Non posso attendere i prossimi mesi per svelare la nostra prima auto elettrica prodotta a Colonia», scrive il manager Ford. Nulla di più. Se non che sotto c’è un modello chiave per raggiungere «l’obiettivo delle 600 mila elettriche da vendere ogni anno in Europa dal 2026»: un “medium-size crossover”, un suv compatto sviluppato sulla piattaforma MEB del gruppo Volkswagen e dalle dimensioni (almeno a vederlo sotto il telo) di circa 4 metri e mezzo di lunghezza.
La nuova elettrica Ford uscirà dallo stabilimento di Colonia, nel quale il marchio americano ha investito l’equivalente di 2 miliardi di dollari per arrivare a produrre 1,2 milioni di elettriche nei prossimi 6 anni. L’auto sarà svelata a marzo, per poi arrivare sul mercato in autunno. Nessuna indicazione sul nome: il termine “icona” per Sander però è una sorta di mantra che potrebbe far pensare a qualcosa che faccia parte della grande tradizione del marchio americano. Vedremo. Forme e dimensioni diverse ma stessa fabbrica e piattaforma per un altro nuovo modello dalle buone potenzialità di mercato: si tratta di un crossover sportivo che dovrà andare ad intercettare una domanda premium che oggi si rivolge prevalentemente verso i marchi tedeschi più blasonati. Magari sfruttando dettagli stilistici della Mustang Mach-E che nel frattempo ha raggiunto l’obiettivo delle 270mila unità vendute in un anno. Anche perché il nuovo corso europeo di Ford si nasconde dietro la filosofia “adventurous spirit”: mettere in risalto nello stile (e non solo) quell’essere americani, anima che finora era rimasta chiusa nel passaporto o nulla più. Ribelli, sempre in evoluzione e non disponibili a compromessi.
Stop dunque a Fiesta che lascia proprio a Colonia lo spazio ai due nuovi modelli elettrici, stop a Focus a partire dal 2025 e alla famiglia delle monovolume. Più attenzione invece a suv e crossover (uno dei modelli elettrici futuri è la Puma a sola batteria) dall’animo yankee ma e dalle dimensioni più urbane per le strade europee, gli unici per Sander in grado di portare i margini oltre il 3% raggiunto in Europa lo scorso trimestre. E non fa nulla se poi sono elettrici e, secondo alcuni, hanno costi di produzione più elevati, la sostenibilità oltre che ambientale è anche di business. Questione di “adventurous spirit”.