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BERLINO – In Germania in luglio sono state immatricolate quasi 243.300 auto nuove, con una crescita del 18,1% rispetto allo stesso mese del 2022: con 1,640 milioni il “rimbalzo” da inizio anno è del 13,6%. I livelli restano ancora sotto quelli del periodo pre-pandemico: nel 2019, dopo 7 mesi, erano state consegnate 540.000 auto in più (quasi 2,182 milioni). I dati sulla produzione sono mgiliori rispetto a quelli delle vendite perché da inizio anno è stato fabbricato "appena" l'11% in meno di auto a confronto del primi sette mesi del 2019. In luglio, invece, la produzione è schizzata del 20%, pari a 300.000 veicoli in più. Diversi marchi sono andati in tripla cifra nel mese, anche se solo tre sono cresciuti in questa misura da inizio anno: si tratta di Mg, il marchio britannico a controllo cinese (Saic) che contabilizza un +140% (11.638 auto targate e una quota dello 0,7%), Alfa Romeo a +109% (3.721, 0,2%) e Tesla a +107% (40.289, 2,5%).
In luglio il costruttore cresciuto di più è Smart, la joint venture tra Mercedes-Benz e i cinesi di Geely (+637% con 1.393 macchine vendute), che però arriva da mesi praticamente senza consegne per via dei ritardi sulla produzione del nuovo modello che arriva dal Celeste Impero. Polestar, altro marchio a controllo cinese (attraverso Volvo Cars), è lievitata del 442% (1.052 auto), Mg del 235% (2.239) e Tesla del 230% (3.905). Crescite significative e sempre in tripla cifra anche per Mazda (+157%, 3.332), Alpine (+154%, 56), Lexus (+135%, 336) e, ancora, Alfa Romeo (+108%, 605). Mentre Volkswagen resta sempre il primo marchio in assoluto (17,8% di quota in luglio, 18,5% da inizio anno), all'interno del gruppo è in corso un “derby” per il primato di quello di importazione: Skoda è ancora in testa con una penetrazione del 5,7%, ma con una crescita di quasi il 41% Seat (che include i dati di Cupra) è a poco più di un'incollatura, 5,4%.
I volumi tedeschi sono sempre trascinati dalle “aziendali”, che hanno rappresentato il 68,8% del mercato, in crescita del 25% contro l'aumento di appena il 5,5% delle immatricolazioni attraverso il canale privati. La carrozzeria preferita resta quella dei Suv, che vale quasi un terzo del mercato (30,3%) e le cui vendite sono salite del 31%: sommati ai fuoristrada (10,6%), questi modelli sfiorano il 40% di quota complessiva. Ciò nonostante le emissioni medie di Co2 della nuova flotta hanno subito una contrazione del 5,1% a 112,9 g/km.
È il benefico effetto della progressiva elettrificazione del parco circolante, anche se da settembre verranno cancellati gli incentivi alle aziendali a zero emissioni: solo in autunno si capirà quanto gli automobilisti della Germania siano disposti a spendere per guidare auto a batteria. Verosimilmente non troppo, dato che secondo i sondaggi la maggior parte è contraria alla scadenza del 2035. In luglio le vendite di auto elettriche sono aumentate del 69% (48.682) e hanno raggiunto il 20% di quota. La penetrazione elettrificata – con le ibride (27,7% di quota, +12,5%), che includono le plug-in (-39,5%, pari al 5,9% del mercato: da inizio anno non godono di agevolazioni per l'acquisto) – sfiora il 48%.
Del resto, almeno sulla base dei dati forniti della Vda, l'associazione dell'industria automobilistica del paese, nel primo semestre dl 2023 la produzione di macchine elettriche è lievitata del 142% a 523.900 unità, che però sono meno di quelle che la cinese BYD ha commercializzato nello stesso periodo a livello globale (617.000, +90%). Tesla, sempre numero uno elettrico, è arrivato a 889.000 (+57%).