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Honda e General Motors hanno avviato la produzione del primo stabilimento FCSM (Fuel Cell System Manufacturing), la joint-venture da 85 milioni di dollari stabilita nel 2017 dai due grandi costruttori e che ha l’obiettivo di mettere a fattore comune le rispettive esperienze nel campo dell’idrogeno per esplorarne il potenziale tecnologico e commerciale nel processo di decarbonizzazione.
Il nuovo stabilimento si trova a Brownstown, nello stato americano del Michigan, ed occupata al momento 80 persone che si occuperanno di costruire celle a combustibile di terza generazione, dotate di prestazioni superiori, anche a basse temperature, con un costo ridotto di un terzo e una durata raddoppiata rispetto a quelle utilizzate da Honda per la Clarity Fuel Cell nel 2019. La riduzione dei costi è stata ottenuta in particolare diminuendo l’utilizzo dei materiali preziosi che hanno una funzione catalizzante nella reazione attraverso la quale, combinando idrogeno e ossigeno, si sviluppa energia elettrica e, come prodotto di scarico, acqua.
Honda e General Motors collaborano in verità sin dal 2013 nel campo delle Fuel Cell dove possono dire di avere pochi rivali in tema di esperienza. Honda infatti vi lavora, come altri costruttori giapponesi, da oltre 30 anni mentre General Motors è stato il primo in assoluto ad applicare la tecnologie delle celle a combustibile ad idrogeno su un veicolo stradale. Si tratta dello Chevrolet Electrovan (foto sotto) del 1966 sul quale venne applicata una tecnologia concepita fino ad allora solo per utilizzi aerospaziali. Pesava 3 tonnellate, aveva 32 kW di potenza e 90 km di autonomia con un che sistema occupava tutto lo spazio di carico.
Ulteriori risparmi arrivano dai nuovi metodi di produzione messi a punto per l’assemblaggio della membrana e dalle economie di scala previste. L’obiettivo è dunque fare dell’idrogeno uno degli strumenti per la decarbonizzazione della mobilità e dell’industria. Diverse, in ogni caso sono le strategie per i due costruttori. General Motors infatti punta ancora sui veicoli – sembra che ne stia anche sviluppando uno per l’esercito americano – e per i mezzi da lavoro. Honda invece ha identificato quattro aree: i veicoli commerciali e industriali, le centrali stazionarie, le macchine da costruzione e i veicoli.
Per il primo capitolo, ha già un accordo con Isuzu (foto sopra) che guarda al 2027, per il secondo ha già iniziato ad applicarlo ai propri impianti di fabbricazione americani e giapponesi mentre per il quarto è già previsto il debutto di una CR-V FCEV provvista di un sistema di propulsione che sfrutta le celle a combustibile di nuova generazione e sarà costruito nello stabilimento di Marysville, nello stato americano dell’Ohio. Sarà l’unica automobile a idrogeno prodotta in Nordamerica. Honda punta a raggiungere le emissioni zero entro il 2050 e a vendere auto solo ad emissioni zero (BEV E FCEV) nel 2040.