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Elon Musk lancia un ultimatum dalla sua piattaforma X al board di Tesla, di cui è amministratore delegato: vuole il 25% delle azioni di controllo, pari ad un valore di 80 miliardi di dollari, per evitare scalate e avere un sufficiente controllo dell’azienda per continuare a sviluppare prodotti basati sull’intelligenza artificiale, minacciando altrimenti di svilupparli fuori da Tesla. «Mi sento a disagio nel far sì che Tesla diventi leader nell’IA e nella robotica senza avere circa il 25% dei voti di controllo. Abbastanza per essere influente, ma non così tanto da non poter essere disarcionato», ha scritto. «Altrimenti, preferirei costruire prodotti al di fuori di Tesla», ha messo in guardia. Nelle contrattazioni premercato il titolo è andato in rosso ma poi è girato in positivo (+1%) nel trading intraday. In sostanza Musk vuole un altro piano per la sua remunerazione, come quelli avuti in precedenza, compreso l’ultimo del 2018 da 59 miliardi di dollari. Ma lui stesso precisa che il board non potrà agire finchè un tribunale del Delaware non deciderà sulla causa di un azionista proprio contro l’ultimo ‘premiò: l’accusa è che il ceo avrebbe dettato i termini del suo compenso e che il cda non sarebbe stato trasparente.
Musk non ha specificato quali prodotti potrebbe sviluppare al di fuori di Tesla ma dal 2022 sta tentando di modellare la percezione pubblica dell’azienda come qualcosa di più di un semplice produttore di veicoli elettrici. La casa automobilistica sta sviluppando un robot chiamato Optimus che, secondo un video pubblicato su X, può piegare una camicia. L’azienda utilizza l’intelligenza artificiale anche nei suoi sistemi di assistenza alla guida e di guida autonoma: la scorsa estate ha annunciato di voler investire oltre un miliardo entro la fine del 2024 per un supercomputer, soprannominato Dojo, che aiuterà a sviluppare la tecnologia delle auto senza conducente. Musk ha già avviato inoltre una società separata di intelligenza artificiale chiamata X.AI, che l’anno scorso ha rilasciato il chatbot Grok a utenti selezionati.
L’uomo più ricco del mondo possiede attualmente il 13% di Tesla dopo aver venduto una parte sostanziale della sua partecipazione per finanziare la controversa acquisizione da 44 miliardi di dollari di Twitter, che ha ribattezzato X. La piattaforma social ha faticato non poco sotto la sua guida e ha perso valore. Un ulteriore 12% di Tesla varrebbe 82 miliardi di dollari all’attuale prezzo delle azioni, recuperando di fatto l’investimento di Musk in Twitter - di cui ha detto di essersi pentito - e anche di più.