Meno inquinante e ora anche piu conveniente. Nelle 500 Enilive Station, da ieri e fino al 31 dicembre e possibile acquistare in promozione HVOlution, a un prezzo di 10 centesimi inferiore rispetto al diesel tradizionale, ormai a un passo dai due euro al litro fra limiti all’export di distillati russi, frenata delle esportazioni cinesi e ovviamente rally del petrolio. HVOlution viene prodotto prevalentemente da materie prime di scarto come oli esausti da cucina, grassi animali e residui dell’industria agroalimentare. A differenza dei biocarburanti tradizionali, che talvolta derivano da colture in competizione con l’uso alimentare, HVOlution rappresenta proprio la sintesi dell’economia circolare utilizzando tra le materie prime, oltre a scarti e rifiuti, anche olii vegetali provenienti da coltivazioni di piante su terreni degradati (e quindi non in competizione né con la produzione alimentare). Utilizzato in purezza, questo biodiesel puo abbattere appunto fino al 90% le emissioni GHG (GreenHouse Gas) Well to Wheel, letteralmente dal pozzo alla ruota, ossia lungo tutta l’intera filiera logistica e produttiva.
A livello tecnico ha un alto potere calorifico, molto simile a quello del gasolio di origine fossile e superiore a quello del biodiesel tradizionale, inoltre ha un elevato numero di cetano che garantisce una buona combustione, soprattutto nelle partenze a freddo, riducendo poi la rumorosita del motore. Infine e privo di aromatici e poliaromatici, impattanti dal punto di vista ambientale. Il biodiesel Eni esce dalle bioraffinerie di Venezia e di Gela. Non tutti i motori a gasolio in circolazione sono pero compatibili con Hvo. Bisogna consultare il codice EN 15940 (XTL) nel libretto di manutenzione del veicolo. «Al momento - secondo quanto scrive il sito Automobile.it - possono utilizzare il biocarburante di Eni le vetture di ultima generazione. Sono compatibili le auto diesel del gruppo Volkswagen: tutti i Tdi, sia da 2 litri che da 3 litri, sia 4 cilindri che V6; diversi diesel Toyota, come quelli che equipaggiano il van Proace o i nuovi pick-up Hilux e i diesel di Stellantis, in particolare quelli di Peugeot e Citroen». Hvo da poco e entrato anche nel mercato del trasporto ferroviario.
A luglio ha viaggiato tra Sibari e Reggio Calabria il primo treno del gruppo Fs - un ibrido Blues di Trenitalia - alimentato esclusivamente con Hvo in purezza. Fs ha iniziato le sperimentazioni negli scorsi mesi sia sulla propria flotta diesel che sugli autobus di Busitalia, con risultati piu che positivi. Il biocarburante HVO, d’altronde, alimenta gia anche parte della flotta dei bus di Qbuzz, la societa del polo passeggeri di Ferrovie dello Stato che gestisce i servizi di trasporto pubblico locale su gomma in Olanda. Dopo il treno Blues, si partira con l’utilizzo del biocarburante Eni con le motrici Aln 663, per le quali sono gia state fatte le prove con esito positivo dimostrando l’efficacia e la possibilita del suo utilizzo anche su mezzi con un’eta piu elevata.