In Italia c’è spazio per un nuovo player automotive a patto che aumenti la produzione, soprattutto nell’elettricità. È il ministro delle imprese, Adolfo Urso, a profilare al termine dei tavoli con Fim Fiom Uilm e Uglm la possibilità’ di ampliare i competitors sul mercato dell’ auto. «L’Italia è l’unico paese produttore ad avere una sola casa automobilistica nonostante si disponga di un straordinaria filiera auto dell’automotive che produce non soltanto per produttori italiani ma fortunatamente anche per tanti produttori stranieri. Quindi, siamo il paese, l’unico paese in Europa, che ha sì una sola casa di produzione automotive ma anche l’unico paese ad avere una industria che produce componenti per l’ auto più sviluppata e competitiva e che serve mantenere, se possibile rafforzare.
Quindi, di conseguenza, serve un grande piano sul settore automotive che parte dall’accordo di transizione con Stellantis. Poi ovviamente le condizioni di mercato saranno tali che ci sarà lo spazio per una seconda, anche una terza industria automotive ovviamente soprattutto sull’elettrico», spiega ricordando però il pesante «delta» di produzione made in Italy ferma l momento a 473 mila autovetture contro un potenziale di 1.400.000. «È dunque necessario che la produzione in Italia aumenti in modo significativo da subito, per rispondere alle richiese di mercato soprattutto sui prodotti che il mercato è disponibile ad assorbire. Io inoltre devo consentire a chi possiede una macchina vecchia e molto inquinante di permettersi di cambiare auto. Questo significa fare una vera transizione, rispettare l’ambiente e aiutare chi ha più bisogno», conclude.