Dacia avanti tutta. Lo dicono i numeri di mercato, i risultati finanziari e anche i piani di lancio del marchio rumeno del gruppo Renault che prevedono tre modelli nei prossimi 18 mesi ai quali se ne aggiungeranno altri due anticipando le tempistiche già previste. Intanto il marchio condotto da Denis Le Vot continua a crescere in Italia (che è il suo secondo paese per volumi) e in Europa. Nello Stivale i primi 10 mesi fanno segnare 72.568 unità immatricolate (+31,4%) e una quota del 5,5% con il quarto posto assoluto e il secondo tra i clienti privati mentre in Europa nei primi 9 mesi dell’anno la crescita è del 21,5% con 390.689 unità e una fetta di mercato del 4,9%. Ma anche in questo caso è nelle vendite che si svolgono all’interno dei saloni che Dacia vince con una quota dell’8,4% e il secondo posto assoluto frutto di risultati pressoché omogenei con tutti i propri modelli.
La Sandero? È la più venduta in assoluto. La Spring? È la seconda tra le elettriche. La Jogger? È in listino da un anno e mezzo ed è già la numero uno nel segmento C grazie anche al GPL, tradizionale cavallo di battaglia di Dacia non solo in Italia, dove circa il 70% delle sue vendite sono costituite da bi-fuel, ma anche nel resto d’Europa dove più di una Dacia su tre marcia con il gas di petrolio liquefatto, una soluzione che permette non solo di risparmiare il 40% sui costi del carburante, ma anche di abbattere fino al 15% le emissioni di CO2 e addirittura del 90% il particolato. Dacia ci crede così tanto che vede il GPL anche quando andrà in vigore la normativa Euro7. La Jogger inoltre è anche la prima Dacia ibrida con la versione da 140 cv che già vale il 20-25% degli ordini ed è capace sia di abbattere del 20% i consumi sia di marciare fino all’80% del tempo in elettrico lungo i percorsi cittadini. Sul mercato non c’è nessun’altra vettura che, in 4,55 metri di lunghezza, offre un abitacolo fino a 7 posti, un bagagliaio che supera i 2 metri cubi con un prezzo compreso tra 16.250 e 27mila euro. La Jogger è dunque la sintesi di un’idea di sostenibilità che non guarda solo a ciò che esce dallo scarico, ma anche a quanto il cliente può effettivamente spendere, a ciò di cui le auto sono fatte e alla leggerezza che si trasforma automaticamente in risparmio ed efficienza.
Le Dacia pesano infatti circa 200 kg in meno rispetto alle concorrenti e utilizzano il 12% di plastiche riciclate che saliranno al 20% con l’adozione dello Starkle, un materiale a sua volta completamente recuperabile che è stato presentato sulla Manifesto, concept car che rappresenta la summa di ciò che Dacia vuole essere: semplice, essenziale e sostenibile per offrire libertà di muoversi e di vivere all’aria aperta. E la Duster? Nel 2024 vedremo la terza generazione di Duster, chiamata a confermare il suo grande successo: 2,2 milioni di unità, delle quali una su 7 in Italia, su oltre 8 milioni di Dacia in totale. Nascerà sulla stessa piattaforma CMF-B del gruppo Renault, sulla quale si basano anche Sandero e Jogger, e sulla quale sarà basata anche la Bigster, un Suv inedito che dal 2025 si posizionerà al vertice della gamma, in attesa del cosiddetto progetto C-Néo che nel 2026 porterà ad avere in gamma altre due scelte. Secondo le indiscrezioni, saranno una berlina e una station wagon, conosciute internamente con le sigle rispettive di B1320 e K1320, che copriranno un’altra fetta del segmento C con motori GPL, full-hybrid e anche mild-hybrid a 48 Volt. E l’elettrico? La Spring ha dimostrato che un’auto alla spina lunga 3,7 metri e che costa poco più di 20mila euro suscita un interesse spontaneo. Nei primi 9 mesi dell’anno se ne sono vendute oltre 44mila (+40,6%), ma per il 2024 la Spring rilancerà offrendo un’estetica ancora più accattivante, prestazioni migliorate e un’autonomia superiore rispetto ai 230 km attuali.
ELETTRICO PER TUTTI
Mercoledì 29 Novembre 2023 - Ultimo aggiornamento: 22-12-2023 10:40
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