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Grande Panda. L’aggettivo che qualifica la più recente proposta Fiat non rappresenta un’escursione verso nuovi traguardi dimensionali dell’icona della Casa. Certo le immagini che la ritraggono evidenziano una presenza su strada piuttosto importante, ma la lunghezza contenuta in 3,99 metri (inferiore ai 4,06 metri che rappresentano la media del segmento B, ma 29 cm in più della Panda “normale”) conferma che la new entry non abbandona la strada maestra del “piccolo è bello” su cui il marchio italiano ha costruito la fama di ineguagliato specialista delle auto compatte. Al contrario, la Grande Panda rende esplicito omaggio all’heritage esibendo una silhouette creata dal Centro Stile di Torino e ispirata alla rivoluzionaria antenata – autentico capolavoro firmato Giorgetto Giugiaro – che 44 anni fa decretò la nascita del mito. Sarebbe però sbagliato pensare a una semplice operazione-nostalgia: diventata Grande, la Panda apre una nuova stagione nella storia del brand. Lo ricorda Olivier François, Ceo di Fiat e Cmo (responsabile globale del Marketing) del gruppo Stellantis: «Il modo migliore per festeggiare i 125 anni di Fiat è iniziare a scrivere le prime pagine del nostro futuro, a partire proprio dalla Grande Panda».
La quale segna infatti la nascita di una famiglia destinata a soddisfare le esigenze dei clienti di tutto il mondo con il lancio, fino al 2027, di un nuovo modello ogni anno, sempre sviluppato sulla piattaforma globale multi-energia Smart Car condivisa con la Citroën C3 e con la nuova generazione di Opel Frontera. Globale questa famiglia lo sarà davvero, visto che la commercializzazione partirà da Europa, Medio Oriente e Africa per poi estendersi progressivamente a tutti gli altri mercati presidiati dal gruppo. La rivisitazione, ovviamente in chiave moderna, di numerosi dettagli della leggendaria capostipite trova espressione per esempio nel disegno del frontale, caratterizzato da una griglia quadrettata alla cui estremità brillano i gruppi ottici composti da cubi opalini il cui disegno trae ispirazione dalle finestre della fabbrica del Lingotto. Nella stessa fascia, ma in posizione piuttosto decentrata, si trovo il nuovo logo Fiat. A sottolineare la modernità di un progetto che guarda alle nuove generazioni di automobilisti (e ai loro gusti) concorre la promessa di una gamma colori vivaci, tra cui spicca il giallo che potrebbe essere la tinta di lancio. Una scelta coerente per il marchio che ha ufficialmente espulso il grigio dalla sua tavolozza.
Un ulteriore omaggio alla mitica Panda 4x4, alla cui capacità di muoversi con disinvoltura su ogni tipo di terreno è ispirata la presenza di una “skid plate”, la piastra protettiva nella parte inferiore del paraurti, è rappresentato dalla scritta “Panda” in bassorilievo incisa sulle fiancate. La stessa scritta, declinata in varie forme, è disseminata in varie parti della vettura. Per quanto riguarda le motorizzazioni, in assenza di comunicazioni ufficiali ritenute per ora premature, sembra certo che la Grande Panda proporrà due alternative elettrificate: un powertrain mild hybrid basato sul 3 cilindri 1.2 da 100 cv condiviso con la nuova Opel Frontera, e una versione 100% elettrica equipaggiata con lo stesso propulsore da 113 cv con 320 km di autonomia della ë-C3, con cui Grande Panda condivide anche la fabbrica serba di Kragujevac, dove fino a un paio di anni fa è stata prodotta la 500L.