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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Max Verstappen e Lando Norris al Red Bull Ring in Austria

Verstappen e Norris fanno scintille in Austria: è in bilico la loro amicizia da bambini

di Giorgio Ursicino

Il duello si fa incandescente. Rischia di diventare infuocato come quelli Prost-Senna o Hamilton-Rosberg. Con la differenza che questi ultimi avevano radici dentro lo stesso box. Il GP d’Austria al Red Bull Ring di Zeltweg, in Stiria, si può sintetizzare in una spettacolare sfida fra Verstappen e Norris, sfociata in un atteggiamento un po’ rusticano di Max. Niente di scandaloso, per carità, ma la battaglia è stata alquanto tosta ed è finita con un contatto, non spettacolare ma decisivo, che ha penalizzato entrambi nel risultato. L’incontro avrà conseguenze anche domenica a Silverstone dove Lando, nella tappa di casa, dovrà scontare la punizione ricevuta al RBR perché sulle Alpi si è ritirato.

Prima di passare all’episodio principe, vediamo la gara. Ferite le Red Bull e McLaren migliori, la vittoria è andata alla Mercedes di Russell che si stava guadagnando un ottimo podio trasformato, come per incanto, in un trionfo. Il secondo della carriera dopo il Brasile di due anni fa. A favore di George c’è da dire che in questo ultimo periodo la Mercedes non è stata neanche l’ombra del bolide invincibile dell’era ibrida. Tanto che un “campioncino” come Hamilton non è mai riuscito a salire sul gradino più alto del podio. Dietro all’inglese, praticamente in scia, si sono classificati Piastri con l’altra Papaia e Sainz con la prima Rossa.

Leclerc fuori dai punti per un contatto. Il bilancio è agrodolce. Dopo i sogni di Montecarlo è andata meglio che in Canada e più o meno come in Spagna dove però non ci sono stati ritiri importanti. Se si vuol vedere il bicchiere mezzo pieno, la distanza dai migliori non è abissale. Rovesciando la prospettiva invece non si può non notare, come peraltro fa Carlos, che, da almeno 3 gare, la Ferrari non è più la seconda forza come ad inizio stagione, ma la quarta e questo, in proiezione, fa pensare. I corposi sviluppi portati da Miami-Imola in poi, hanno capovolto le gerarchie, spingendo di più Mercedes e, soprattutto, McLaren a formare un poker ristretto di 8 vetture competitive che rende i gran premi più emozionanti.

Fuori dal podio è finito Lewis, quindi il cannibale bastonato, un ottimo Hulkenberg, l’anonimo Perez e Magnussen con l’altra Haas. Per la squadra americana è la miglior performance dell’anno che gli consente di scavalcare l’Alpine e di insediarsi al settimo posto fra i Costruttori. Visti i tanti piloti giovani che bussano alle porte della F1 senza poter entrare, non si comprende più la posizione di Perez: ieri è arrivato dietro al compagno che ha sbattuto, percorso quasi un intero giro su 3 ruote per poi fermarsi al box a cambiare le gomme. Ridicolo. Quello che ha più rimpianti è invece Oscar che, fuori i primi due, doveva avere la vittoria in tasca per il ritmo sulla distanza. Ma in qualifica gli è stato tolto il tempo per un track limits di solo un millimetro che lo ha costretto a partire penalizzato.

Veniamo all’incontro ravvicinato fra i due ex bambini prodigio che sono (o meglio erano...) i due fratellini della nuova F1. In realtà, il britannico ha oltre due anni in meno (30 settembre del ‘97 contro il 13 novembre ‘99), ma le carriere non sono neanche paragonabili. Max è il terzo pilota più vincente di sempre, con 3 Mondiali, 61 vittorie e 40 pole. Lando deve ancora iniziare, ha un solo trionfo e 2 partenze al palo, anche se il paddock gli ha già riconosciuto tutto il suo valore. Che i due buontemponi, oltre ad incrociare le racchette sui campi di padel di Montecarlo, dovessero scontrarsi anche in F1 era nell’aria. E ieri è avvenuto non certo per la prima volta, ma per quella più rilevante.

Lando ormai è diventato “grande” e Max non può più permettersi di giocarci come un cucciolotto. Sui lunghi rettilinei stiriani il duello è durato a lungo. Max davanti e Lando dietro, per diversi giri che hanno portato almeno a 4 contatti ravvicinati. L’olandese è un campione immenso con una personalità straordinaria che diventa quasi cattivo quando si sente minacciato. Può rotolarsi con gli altri lupacchiotti, ma si trasforma in famelico quando si fa sul serio. Non sarà certo le scaramuccia di ieri a mettere fine all’amicizia, anche perché entrambi hanno ricevuto la loro punizione e la posta in palio era limitata. Ma lo scontro si ripeterà già domenica e allora potrebbe essere diverso. 

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Lunedì 1 Luglio 2024 - Ultimo aggiornamento: 02-07-2024 09:55 | © RIPRODUZIONE RISERVATA