TOKYO – Dopo mesi di indiscrezioni, adesso è ufficiale: il blasonato marchio sportivo britannico Lola Cars (ha trascorsi anche in Formula 1) e il costruttore giapponese di moto Yamaha svilupperanno un powertrain elettrico per competere in Formula E già a partire dalla prossima stagione, la numero 11. La nuova vita di Lola Cars è legata alla sua acquisizione da parte di un manager britannico, il 42enne Till Bechtolsheimer. L'ha rilevata nell'estate di due anni fa e ne ha affidato la direzione del motorsport a Mark Preston, che aveva maturato esperienza in Formula E con la scuderia cinese Techeetah.
La nuova vita di Lola è elettrica grazie alla cooperazione tecnica con il colosso nipponico, che per bocca del suo Managing Executive Officer Heiji Maruyama ha fatto sapere di aver «accelerato il processo di ricerca e sviluppo di varie tecnologie che contribuiscono alla sostenibilità». «In qualità di partner tecnico – ha aggiunto – attraverso la massima espressione delle corse elettriche, speriamo di acquisire tecnologie di gestione dell'energie più avanzate». Yamaha lavora già da alcuni anni a propulsori elettrici, uno di questi, estremamente compatto, proprio da 350 kWh, la stessa potenza delle unità impiegate in Formula E.
La “dote” di Lola Cars è l'esperienza, confermata dagli oltre 500 titoli vinti nel corso della propria storia agonistica e dalla realizzazione di telai e soluzioni aerodinamiche. «La Formula E – ha sintetizzato Preston, che un anno fa a Berlino, “pizzicato” da Il Messaggero era rimasto abbottonato sugli obiettivi del marchio – è una fantastica piattaforma tecnologica per lo sviluppo». «Questo progetto – ha aggiunto il manager – ci permetterà di creare un'architettura elettrica unica puntando su un software che sarà la base per i più ampi piani di Lola nella definizione del futuro tecnologico applicato al motorsport».
La Formula E, insomma, potrebbe essere solo il primo pilastro della riscossa di Lola Cars. Fondata nel 1958, l'azienda ha il proprio quartier generale a Silverstone, nel Regno Unito. Come anticipato nei giorni scorsi, assieme a Yamaha, la società britannica entra nel mondiale elettrico dalla porta principale, ossia in qualtà di costruttore. Fornirà in pratica il powetrain a una o più scuderie impegnate nel circuito politicamente corretto. I test sono già cominciati. Resta adesso da capire quale squadra correrà con la monoposto messa a punto tra il Regno Unito e il Giappone. Dopo la disdetta anticipata del contratto con la Mahindra, l'unica scuderia ancora senza una macchina per la prossima stagione è la tedesca Abt, attualmente sponsorizzata da Cupra, il marchio spagnolo del gruppo Volkswagen, che dovrebbe ufficializzare la propria scelta entro la prima metà di aprile, alla vigilia del doppio ePrix italiano di Misano Adriatico.