VENEZIA - Sbarca finalmente in Italia, nelle acque della Laguna di Venezia, l’E1 Series, il campionato di motonautica green riservato a equipaggi misti (un uomo e una donna) in gara a bordo del RaceBird, avveniristica imbarcazione biposto di 7 metri spinta da un motore full electric alimentato da una batteria da 150 kW (fornito da Mercury Racing) in grado di volare su foil a 50 nodi: un capolavoro d’ingegneria applicata alla nautica firmato dalla Victory Design di Brunello Acampora e dalla SeaBird Technologies di Sophi Horne.
L’evento in programma sabato 11 e domenica 12 maggio a Venezia è il secondo della stagione. La prima corsa del campionato si è svolta infatti in Arabia Saudita, a Jedda, dove si è imposto il team di Tom Brady, ex quaterback dei Patriots di football americano, con la finlandese Emma Kimilainen e l’inglese Sam Brady ai comandi.
La particolarità di questo campionato organizzato da Rodi Basso (ingegnere napoletano con un passato in Formula 1), e dallo spagnolo Alejandro Agag (l’“inventore” del Mondiale di Formula E riservato a monoposto elettriche) sta infatti nella scelta di schierare team acquisiti da vip del mondo dello sport e dello spettacolo come il tennista Rafa Nadal, il pilota di Formula 1 Sergio Perez, l’ex calciatore Didier Drogba e tanti altri, i quali sono poi liberi di partecipare direttamente o di affidare le proprie imbarcazioni a piloti di loro fiducia. A Jedda l’unica rappresentante italiana è stata Vicki Piria (oggi volto noto di Sky Sport), classificatasi terza con il team di Sergio Perez, e in coppia con lo spagnolo Dan Close, tester in F1 e per anni in GP2.
Finora sono stati otto i team schieratisi in gara, ma per l’appuntamento di Venezia si annuncia l’arrivo di un nono team, tutto da scoprire (pare che il patron sia una stella del cinema, un premio Oscar). Fulcro della manifestazione sarà l’isola del San Clemente Palace Kempinski Hotel, dove si vivrà un weekend all’insegna dello sport e del glamour, dividendosi tra la competizione in acqua e il contorno di eventi di gala riservati alle squadre, ai tecnici, agli sponsor e ad autorità italiane e straniere, come il principe Sultan bin Fahd bin Salman Al Saud, presidente della Saudi Water Sports & Diving Federation. L’intero progetto del campionato E1 Series, del resto, gode di ampia copertura economia grazie al finanziamento del fondo sovrano saudita PIF (Public Investment Fund).
La formula di gara prevede un format fatto di qualificazioni, finali e superfinali, con quattro barche per volta impegnate su una distanza di 5 giri per manche. La vicinanza con la costa renderà lo spettacolo appetibile per tutti, ma sarà bene ricordare che l’evento verrà trasmesso in diretta da Sky.
“La prima prova del campionato a Jedda ci ha regalato uno spettacolo entusiasmante e ci ha messo nella condizione di andare avanti con il vento in poppa” ha dichiarato il Ceo dell’E1 Series Rodi Basso, aggiungendo di “non vedere l’ora di sbarcare a Venezia, famosa per il suo patrimonio nautico e palcoscenico ideale per mettere in scena uno spettacolo straordinario, in un’ambientazione unica al mondo”.
La mission dell’E1 Series, del resto, è dare spettacolo promuovendo la motonautica green. Lo ha sottolineato una volta di più proprio Basso ricordando che “i valori fondamentali dell’E1 Series rappresentano un connubio unico di tecnologia, innovazione e sostenibilità al servizio dello sviluppo dello sport, dei trasporti e della tutela dell’ambiente marino”.
Il progetto è stato varato nel 2022, ma si è “messo in moto” nel 2024, con l’intenzione di portare il “circus” della motonautica green lungo la costa di alcune delle città di mare più iconiche del pianeta. Tra queste, Venezia si profila di certo come una delle sedi più adeguate, al punto che si era ipotizzato di duplicare gli appuntamenti in Laguna, salvo poi “accontentarsi” di un’unica prova. Successivamente l’E1 Series si trasferirà in altre sedi prestigiose come il lago di Ginevra, il Principato di Monaco e Rotterdam. Era stata ipotizzata anche una prova a Napoli, in omaggio ai natali dell’organizzatore Rodi Basso e del progettista del RaceBird Brunello Acampora, ma per ora non se ne è fatto niente. Forse se ne riparlerà per il 2025, d’intesa con la UIM (Union Internationale Motonautique).
Discorso simile per New York, Miami, la Groenlandia, l’Amazzonia, il Medio Oriente: luoghi lontani, difficili da raggiungere, ma il piano degli organizzatori prevede il trasferimento delle barche a bordo della Sant’Elena, storica nave inglese un tempo adibita al trasporto postale, totalmente rimodernata e motorizzata con diesel “puliti”, a basso contenuto di sostanze inquinanti.