MONACO – Hankook un anno dopo: «A metà di questa stagione ripeto quello che avevo detto qui un anno fa e cioè che nessuno dei nostri pneumatici ha riportato danni (esclusi quelli da contatti con altre auto s'intende, ndr)», dice Manfred Sandbichler, direttore della divisione Motorsports del produttore coreano di gomme impegnato dall'avvento della Gen3 come fornitore della Formula E, il mondiale elettrico. Sono 23 gare con ruote intatte: «Siamo esattamente dove volevamo essere – insiste – perché adesso i piloti e gli ingegneri sanno cosa possono fare i nostri pneumatici, che non hanno avuto alcun cedimento strutturale o dal punto di vista della qualità».
La prossima stagione debutta l'evoluzione degli iOn: questi sono al “limite”?
«A me pare che la combinazione funzioni bene e credo anche che sia difficile ottenere di più».
Soddisfatto del lavoro che avete fatto?
«Assolutamente sì. Ci era stato chiesto di rispettare determinati parametri, anche di sostenibilità, e ci siamo risuciti. Le prime gare erano state difficili, ma adesso che tutti hanno preso confidenza con le potenzialità di queste gomme posso dire che abbiamo compiuto le scelte giuste».
Dopo le “rimostranze” iniziali sono arrivati anche i complimenti?
«Fia e Formula E ci hanno chiesto determinate cose e noi le abbiamo fatte. Dopo la gara di Tokyo ho letto di qualcuno che ha dichiarato che i nostri pneumatici potevano fare di più rispetto a quello che chiedeva il tracciato. Una bella soddisfazione».
Con la Gen3 Evo arriva anche l'evoluzione della vostre gomme.
«In media le prestazioni miglioreranno tra il cinque e il dieci per cento, a seconda dei tracciati, ma dipende dall'intero pacchetto».
Su tutti i tracciati?
«Saranno mediamente superiori nei circuiti fissi e per una ragione molto semplice. E cioè che il fondo è sempre lo stesso».
E sugli altri?
«Le nostre gomme sono performanti su qualsiasi tracciato, ma è chiaro che se, come a San Paolo, abbiamo a che fare con nove pavimentazioni diverse è complicato trovare un assetto adeguato e l'equilibrio giusto».
Quindi meglio i circuiti fissi?
«Personalmente ho trovato le due gare di Misano così interessanti come non succedeva da anni: diverse tra loro, con emozioni e spettacolo. Il mio cuore, però, batte per i tracciati urbani con i quali la Formula E è nata per portare il motorsport dalla gente e non viceversa».
L'accordo con la Formula E scade fra due anni e poi arriverà un altro fornitore: dispiaciuti?
«Avremmo voluto continuare, sì. Anche perché come azienda siamo abituati a lavorare su cicli più lunghi, ma lavoreremo lealmente e con il massimo impegno fino all'ultimo minuto».
Entrerete nel mondiale di rally, il Wrc...
«Ci sarà un periodo di sovrapposizione e avremo un paio di anni con due mondiali Fia. Un bell'impegno».
Hankook ha già beneficiato della visibilità della Formula E: sono aumentate le vendite?
«Quanto mi piacerebbe saper dare una risposta a questa domanda».
Allora magari può dire quanto costa prepararsi per un mondiale Fia...
(sorride) «Conosco la risposta, ma se la dicessi poi dovrei farla sparire».