«Madrid è una città incredibile con un patrimonio sportivo e culturale impressionante e con l’annuncio odierno comincia un nuovo ed emozionante capitolo della Formula 1». Così il presidente e amministratore delegato del Formula One Group, Stefano Domenicali, all’arrivo al parco fieristico Ifema per la presentazione del Gran Premio di Formula 1 di Spagna, a partire dal 2026. La Formula 1 tornerà a Madrid. Nella città spagnola in passato si corse in nove occasioni su un tracciato permanente, mentre per la gara del futuro è stato previsto un circuito cittadino. «Il progetto di un circuito a Madrid è affascinante, colpisce per la sua energia ed ha al centro un’esperienza innovativa per i piloti e per i tifosi della F1. Dimostra che c’è un grande appetito in tutto il mondo per il nostro sport». Il presidente e Ceo della Formula 1, Stefano Domenicali, non ha dubbi sul valore aggiunto che il Gran Premio di Spagna, presentato oggi nella capitale, potrà apportare al sistema della competizione.
«In un momento in cui si percepisce Europa come un luogo che non è pronto per investire nel nostro sport, Madrid sta dimostrando che è preparata», replica. L’intero finanziamento a capitale privato è uno dei pregi principali del nuovo circuito semi-urbano, presentato oggi al parco fieristico Ifema, cuore del tracciato di 5,47 km, 20 curve, otto sovrapassi, due tunnel, una curva spettacolare e picchi di velocità fino a 300 km/h, e da coprire in circa 1’32«, come ha spiegato il designer di Dromo, Jarno Zaffelli. Deve ancora essere approvato dalla Fia, ma «non ci sono dubbi, che lo sarà», assicura Domenicali. Il circuito ospiterà il gp dal 2026 al 2035. È contagioso l’entusiasmo col quale Madrid vive il ritorno in Formula 1, quarant’anni dopo l’ultimo gran premio disputato al circuito di Jarama nel 1981. All’annuncio odierno, a lungo atteso, ha riservato una spettacolare presentazione del grande circo della Formula 1, più circense che sportiva, con un nuovo inno della competizione, a base di flamenco, tamburi e balli di tribù urbane e decibel sparati, e con la governatrice di Madrid, Isabel Diaz Ayuso, il sindaco Josè Luis Martinez-Almeida e il presidente di Ifema, José Vicente de los Mozos in prima fila. «Madrid vuole organizzare il migliore Gp del mondo - ha assicurato Almeida -. Avrà un impatto sulla regione di 450 milioni annui e 10.000 posti di lavoro fra diretti e indiretti - gli ha fatto eco la Ayuso -. La premessa è che sarà sostenibile sia a livello economico, finanziato con investimenti privati, che ambientale».
Almeno 110.000 spettatori potranno assistere all’evento il primo anno, fino a 140.000 nel quinto. Il circuito si snoderà lungo i viali di Ifema e su un tratto di Valdebebas, vicino alla Cittadella sportiva del Real Madrid. Include “spazi inediti”, indica il pre-progetto, come un paddock coperto e climatizzato. «E importante che ogni circuito si diversifichi dagli altri» ha insistito Dominicali, assicurando che non sarà d’ostacolo all’eventuale rinnovo del contratto con il Gp di Barcellona-Catalunya, in scadenza proprio nel 2026. «Due Gp in Spagna? Perché no», ha concluso. La ministra spagmola dell’Educazione, formazione professionale e sport, Pilar Alegria, ha segnalato al presidente e Ceo della Formula 1, Stefano Domenicali, l’interesse del governo ad ospitare in Spagna due gran premi, a Madrid e a Montmelò a Barcellona, dopo l’annuncio che la capitale avrà un circuito semi-urbano a partire dal 2026. Lo segnala una nota del ministero, dopo l’incontro avuto a Madrid da Alegria con Domenicali, in cui si manifesta «l’interesse a lavorare a favore del concorso di due gran premi nel nostro Paese, così come già è avvenuto in passato e avviene in altri Paesi come Italia, Germania e Stati Uniti».