Ferrari fornirà motore e cambio alla Cadillac dal 2026. Gli americani prendono il posto della Sauber
Hamilton conclude la sua era in Mercedes tra applausi e lacrime, ora l'avventura in Ferrari
Ferrari, sfuma il sogno Mondiale, ma le premesse sono ottime per il 2025. il Titolo va alla McLaren
Ventiquattro Gran Premi di Formula 1 per una stagione lunghissima che vedrà il primo verdetto sui rapporti di forza tra i vari team già questo venerdì, con le prime prove ufficiali della stagione in Bahrain. Sabato 2 marzo, con il Gran Premio di Sackhir anticipato di un giorno per rispettare il ramadan nel paese islamico, si potrà valutare il passo gara effettivo delle varie monoposto e scoprire se sarà il solito campionato dominato dalla Red Bull di Max Verstappen o se Ferrari, Mercedes, McLaren e Aston Martin avranno delle chance di poter lottare anch’esse per vincere. In un Mondiale così lungo sarà poi importante, come sottolineato da Charles Leclerc «la gestione del tempo, perché 24 gare sono veramente tante». Oltre alle gare tradizionali ci saranno di nuovo sei gare sprint il che allungherà l’impegno di team e piloti su ben 30 eventi. «Sarà impegnativo per tutti gli addetti ai lavori e anche per noi che in macchina dobbiamo essere sempre al 100% - ha spiegato il pilota monegasco della Ferrari - Ma faccio quel che mi piace di più al mondo. Sono sempre eccitato in questo momento della stagione, perché ci sono tanti momenti interrogativi. Venerdì sapremo di più».
Una lotta quella per la pole a Sakhir il prossimo 1 marzo che svelerà quanto non si è potuto capire con esattezza nella tre giorni di test invernali sulla stessa pista la scorsa settimana: «Adrian Newey ha ribaltato la propria vettura e ha spiazzato le altre squadre - spiega l’ex pilota e ora opinionista di Sky, Ivan Capelli - il direttore tecnico Red Bull ha fatto invecchiare di colpo tutte le altre macchine. È vero che la Ferrari si è avvicinata e la Red Bull si è nascosta - prosegue Capelli - e sicuramente ci sarà grandissima battaglia. Max Verstappen ha alzato l’asticella sul pilotaggio e sulla preparazione, mentale e fisica. Come aveva fatto Senna, come Schumacher. Max è il prototipo del pilota del futuro e riesce a compiere un ulteriore step nella preparazione mentale dei 24 Gp che si dovranno affrontare. Bisognerà capire cosa sarà l’effetto Horner sulla squadra, perché questa potrebbe essere l’unica debolezza della Red Bull». Vicenda Horner a parte, per il futuro si sta pensando ad una stretta sul rispetto del budget cap, altro tema che non ha mancato di suscitare polemiche per i provvedimenti adottati riguardo agli sforamenti di Red Bull e Aston Martin. Secondo la testata tedesca Auto Motor und Sport, la grande novità è che dal 2026 cambierà radicalmente le carte in tavola per quanto concerne il budget cap.
Da quella stagione, infatti, ogni dipendente di una scuderia che viene impiegato sulla F1 anche non al 100% risulterebbe inserito nel budget cap con lo stipendio pieno. Questa decisione è dovuta al fatto che è troppo complicato e cervellotico per i delegati della Federazione districarsi tra organici talvolta a quattro cifre da scandagliare tra dipendenti full-time, part-time e con che percentuale di impiego su progetti legati alla F1. Dal 2026, dunque, i team non potranno più contare su ‘acrobaziè legate al part-time per abbassare il monte salariale da inserire nel budget cap.