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Il dominio della Red Bull in Giappone, dopo il flop in Australia, non cambia lo scenario per la Ferrari, che da Suzuka porta a casa un nuovo carico di fiducia, col terzo e quarto posto e soprattutto la conferma della raggiunta superiorità sulle altre rivali. Il team principal, Frederic Vasseur, promuove i piloti, la strategia adottata e nel complesso il lavoro della squadra, mentre Carlos Sainz e Charles Leclerc, pur scendendo due gradini rispetto a Melbourne, sentono di avere tra le mani una SF-24 davvero competitiva. Per il boss francese, la giornata «è andata molto bene. Carlos ha fatto una gara solida, e Charles ha avuto un ottimo recupero dall’ottava posizione, è stato un gran lavoro di squadra. Se ci è mancato qualcosa è stato ieri, nelle qualifiche - ha detto Vasseur -. Senza dubbio dobbiamo migliorare, anche con Charles, perché in gara diventa più difficile quando parti dietro, e questo sarà l’obiettivo per la Cina. È chiaro che dobbiamo crescere ancora se vogliamo dare del filo da torcere alla Red Bull - ha concluso - ed è quello che intendiamo fare già dal prossimo appuntamento».
Il monegasco è stato il primo a mettere il dito sulla piaga, nelle dichiarazioni a caldo: «In gara siamo forti da inizio anno e il feeling è buono. Per questo sono molto contento ma non lo sono del quarto posto. Se lo fossi dovrei starmene a casa - ha detto Leclerc -. La qualifica non è andata bene ed era successo anche in Australia, ho faticato a trovare la finestra giusta per le gomme. «Devo lavorare su questo aspetto. Mi devo concentrare per migliorarmi e so che di solito se mi impegno i risultati si vedono». Sainz, al terzo podio in tre gare disputate, si è detto felice del risultato «per un inizio stagione quasi perfetto (appendicite a parte, ndr), grazie ad una macchina ci permette di brillare un pò di più in gara. Qui poi la Red Bull ha portato un aggiornamento importante qui e noi no - ha ricordato lo spagnolo - e lo stesso nel passo gara non siamo stati lontani. Ora torniamo a Maranello con tutta la squadra: da domani dobbiamo iniziare a concentrarci sulla Cina».