È stato presentato a Fort Lauderdale, in Florida, l’ultimo nato di casa Baglietto, il DOM 115, entry-level di 35 metri della fortunata serie di yacht che prende il nome dalla parola latina Domus, “casa”. Una linea di prodotto che nella parte più alta del mercato ha già ottenuto grande successo (8 esemplari del DOM 133 venduti negli ultimi due anni) e si rivolge ora ad armatori interessati a misure meno impegnative. Tutto ciò conservando intatte le qualità del “fratello maggiore”, a cominciare dalla costruzione in acciaio e alluminio.
Secondo il direttore commerciale del cantiere spezzino, Fabio Ermetto, “tutta la DOM LINE si caratterizza per linee esterne contemporanee ispirate al design automobilistico e per i generosi volumi interni e gli ampi spazi all’aperto”. Nel corso della presentazione del progetto, tenutasi allo Yacht Club di Lauderdale Marina, è stato spiegato che “si è arrivati al DOM 115 per dare seguito alle numerose richieste di clienti che avevano apprezzato gli elementi di forza del DOM 133, ma cercavano uno yacht dalle dimensioni più contenute. Questo nuovo modello – ha tenuto a dire Ermetto - risponde perfettamente alle esigenze del mercato”.
La nuova imbarcazione sarà completata e varata entro maggio del 2025, ma dai disegni e dai rendering mostrati in sede di presentazione si evince che il concetto di fondo non cambia: anche il DOM 115 ripropone gli stilemi che hanno decretato il successo del modello di punta, dalle linee senza tempo, moderne e accattivanti, che estremizzano l’aspetto sportivo della sorella più grande, ai considerevoli volumi, unici per imbarcazioni di queste dimensioni, fino all’utilizzo di ampie finestrature panoramiche apribili a terrazza e che consentono l’ingresso di luce naturale.
In particolare, in questo modello viene reso ancor più armonico il senso di spazio unico, in un dialogo continuo tra dentro e fuori grazie alle porte del salone del main deck a totale scomparsa che, aggiunte alle finestrature a tutta altezza, consentono una vista unica a 270 gradi, come pure l'upper deck interamente vetrato ed apribile su tre lati. Si rilegge quindi l’organizzazione dello spazio, che sempre più perde i suoi confini di utilizzo classico e formale per ritrovarne di nuovi, più aderenti allo stile di vita di un armatore che vuole sentirsi a contatto con la natura e con il mare.
Anche la zona di poppa si conferma spazio ideale, definito su tre livelli che gradualmente scendono verso il mare e sui quali trova posto la piscina vista mare. Il tender trova alloggio in un garage laterale, liberando quindi il ponte da ingombri tecnici. Per il momento non sono state fornite anticipazioni sul layout interno, ma è fuor di dubbio che il numero di cabine, gli allestimenti, gli arredi e i servizi saranno realizzati su precise indicazioni dell’armatore, in linea con l’ormai consolidata abitudine di procedere a costruzioni custom.
Sommarie anche le indicazioni date sulla motorizzazione. Per ora si sa soltanto che verranno adottati propulsori MAN e, a richiesta, sarà disponibile anche una versione ibrida. La velocità ipotizzata sarà di 14,5 nodi, per una comoda navigazione in regime dislocante.