il Prince 24 di Nuova Jolly motorizzato Suzuki

Maltempo e imprevisti non fermano il Club del Gommone di Milano. Approdato sulla Senna il Prince 24 di Nuova Jolly motorizzato Suzuki

di Sergio Troise
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Non è stata un’impresa facile, ma si è concluso con successo il raid dedicato alle Olimpiadi estive di Parigi, una traversata in gommone di 3.158 miglia, tra Italia, Spagna, Portogallo e Francia, realizzata per creare un gemellaggio tra la capitale francese e Milano, sede dei prossimi Giochi invernali. Intitolata “Missione Olimpiadi 2024” e patrocinata dalla Federazione Italiana Motonautica e da Confindustria Nautica, è stata questa un’impresa voluta dal Club del Gommone di Milano, che l’ha portata a termine con un battello di 7,50 metri, il Prince 24 Exclusive di Nuova Jolly spinto da un motore DF300AP (un 6 cilindri a V di 4.000 cc 24 valvole da 300 cavalli) fornito da Suzuki Italia.

“Abbiamo concluso questa straordinaria avventura con la consapevolezza di aver realizzato qualcosa di unico, unendo idealmente Parigi e Milano attraverso il mare, in attesa delle Olimpiadi estive e invernali che celebreranno lo spirito sportivo e la passione per la navigazione”. Con queste parole si è espresso Virginio Gandini, presidente del Club del Gommone che ha organizzato il raid. Un’impresa andata in porto nonostante i problemi provocati da condizioni meteo avverse, e non solo.

Il maltempo e un problema meccanico provocato da un rifornimento di benzina contaminata dall’acqua hanno condizionato infatti i gommonauti, sette equipaggi avvicendatisi a bordo dell’imbarcazione partita il 25 aprile da Varazze e approdata il 4 giugno a Bassin de l’Arsenal, porticciolo nel centro di Parigi a pochi passi da Notre Dame, lungo la Senna.

Dopo l’arrivo il presidente Gandini si è prodigato nel ringraziare gli sponsor che hanno sostenuto la manifestazione, in testa il cantiere Nuova Jolly, che ha fornito il gommone battezzato Asterix 2024, e Suzuki, che ha fornito il motore, impegnandosi anche a risolvere i problemi emersi, come detto, dopo un rifornimento di benzina contaminata dall’acqua. Ciò ha provocato l’automatica messa in protezione del motore, e ciò ha evitato danni peggiori, ma ha reso necessario un intervento dell’assistenza. Intervento assicurato da Suzuki Spagna, che in poco tempo ha fatto in modo che il Suzuki DF300AP riprendesse a spingere Asterix 2024 lungo la costa del Portogallo e della Spagna, facendo poi prua verso il Nord della Francia fino a raggiungere la foce della Senna e da lì Parigi.

Il 5 giugno, dopo aver sfilato davanti alla Statua della Libertà sulla riva della Senna e sotto la Tour Eiffel, il team del Club del Gommone ha ormeggiato, come detto, al Bassin de l’Arsenal, lungo la Senna, dove ad attenderlo in questo storico approdo fluviale ricavato dal fossato della fortezza della Bastiglia c’è stato l’entusiasmo di tutte le persone accorse per festeggiare la fine del raid.

Un raid – vale la pena ricordarlo – che ha richiesto l’impegno di 7 equipaggi alternatisi a bordo per le sette tappe in cui la navigazione è stata programmata, la più lunga di 579 miglia, da Olhao a La Coruna, via Lisbona, la più corta (l’ultima) da St. Malo a Parigi, di 362 miglia, toccando anche Chebourg, Rouen e Villennes sur Seine.

3.158 è stato il totale delle miglia percorse, per un consumo di 4.579 litri di benzina e una media di 1,45 litri/miglio. Dati che hanno soddisfatto i gommonauti e, soprattutto, Suzuki Italia, il cui direttore della divisione Marine (e Moto), Paolo Ilariuzzi, ha tenuto a manifestare la propria soddisfazione per il buon esito della manifestazione.

“Ormai da anni – ha detto il manager - siamo vicini al Club del Gommone di Milano supportando il suo team con i nostri motori fuoribordo, per cui siamo felici della riuscita di Missione Olimpiadi 2024 ma non ne siamo certo sorpresi. Gandini è un ottimo presidente e gli associati sono dei bravi navigatori, ben organizzati, preparati per queste imprese. Dal canto nostro, siamo intervenuti prontamente con i colleghi di Suzuki Spagna per far fronte al problema della benzina contaminata che ha coinvolto il nostro DF300AP, un fuoribordo che ha dimostrato, ancora una volta, la sua grande solidità e affidabilità meccanica, superando brillantemente la soglia delle 3.000 miglia percorse in poco più di un mese e confermandosi al top in termini di prestazioni, affidabilità e maneggevolezza”.

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Sabato 15 Giugno 2024 - Ultimo aggiornamento: 10:24 | © RIPRODUZIONE RISERVATA