Il Cranchi Settantotto

Cranchi diserterà Cannes e Genova, ma per il 2021 punta sul Settantotto, nuova ammiraglia di 25 metri

di Sergio Troise
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PIANTEDO - In casa Cranchi è in atto un processo di modernizzazione della gamma che finora ha interessato la fascia bassa e quella media (vedi i lanci del motoscafo E26 e del T36 Crossover). Ma tra i progetti avviati c’è anche dell’altro: in primis il restyling dell’Endurance 30 e, soprattutto, l’arrivo sul mercato della novità presentata in anteprima mondiale al Salone di Dusseldorf del dicembre 2019, e cioè il Cranchi Settantotto, lo yacht più grande mai costruito dal cantiere di Piantedo (78 piedi/24,95 metri di lunghezza, baglio massimo di 5,76). Nei piani ci sono inoltre due nuovi fly di misura inferiore (attorno ai 45 piedi), ma al momento la massima attenzione del cantiere lombardo è concentrata sul Settantotto.

La nuova ammiraglia è il frutto della collaborazione tra il Centro Studi e Ricerche del cantiere e Christian Grande, designer chiamato a dare un contributo decisivo alla modernizzazione dello stile: operazione necessaria per questo marchio che ha scritto la storia del made in Italy nautico, al quale va riconosciuto il merito di aver saputo conservare la matrice familiare per 150 anni! Fondata nel 1870 da Giovanni Cranchi (dopo primissime esperienze risalenti al 1866), l’azienda è rimasta sempre nelle mani dei suoi eredi. I quali – come altri colleghi del settore oggi condizionati dalle incertezze provocate dalla pandemia - hanno dovuto però studiare un piano alternativo all’esposizione nelle tradizionali fiere d’autunno. E infatti Cranchi non sarà né a Cannes né a Genova. In compenso, la nuova ammiraglia sarà la star di un evento privato, organizzato dal cantiere presso il Marine Test Centre di San Giorgio di Nogaro (Udine), dove a partire da settembre saranno esposte e provabili in mare tutte le imbarcazioni del cantiere.

Tutto ciò premesso, vale la pena riepilogare le caratteristiche fondamentali del nuovo Settantotto: costruito in vetroresina nel modernissimo Seventy Plant 4, il cantiere per la produzione di imbarcazioni da diporto con il più alto livello di automazione al mondo, lo yacht si distingue, oltre che per le dimensioni, per la carena progetta “in casa” da Aldo Cranchi, per le linee fluide e senza spigoli e per il senso di equilibrio che trasmette al primo impatto. Ciò grazie anche al suggestivo gioco di cromatismi tra struttura e sovrastruttura, con quest’ultima che risulta visivamente alleggerita. Interessanti sono anche le soluzioni adottate per gli interni, spaziosi come su tutte le barche con il fly, ma anche ben illuminati dalla luce naturale, per non dire dell’attenzione posta nella scelta dei materiali e degli abbinamenti cromatici.

Per noi – ha spiegato Christian Grande - ogni progetto è il banco di prova di competenze maturate in ambiti anche molto eterogenei. La contaminazione di questi ambiti genera continuamente nuovi spunti e guida il nostro agire verso questioni che non consideriamo più solamente di stile, ma piuttosto di metodo. Il respiro degli spazi di bordo del Cranchi Settantotto ci ha sospinto verso una progettazione di matrice schiettamente architettonica, che impiega elementi di arredo freestanding e finiture non ancora convenzionali nella nautica, come i cristalli retroverniciati e i rivestimenti in tessuto per le pareti. Ampie aperture mettono in relazione il fuori e il dentro, integrando nel disegno la luce naturale e l’elemento mare”. E ancora: “I ponti esterni – ha tenuto a sottolineare il designer - non sono stati concepiti come semplice appendice degli ambienti interni, ma acquistano autonomia e identità attraverso l’uso di arredi e complementi personalizzati, oltre che di un controllo dei dettagli che abbiamo voluto spingere fino alle fasi esecutive avanzate, rendendo coerente ogni possibile percezione”.

Più in dettaglio, il nuovo yacht ha nei volumi ampi, nell’eleganza e nella funzionalità la cifra distintiva anche del quadrato, dove sono distribuiti in modo ottimale cucina, salone e aree per il relax. Particolare non usuale per yacht di queste dimensioni è la presenza di un ulteriore bagno anche sul ponte principale. Sul main deck e sul fly, inoltre, lo yacht offre grandi spazi all’aperto, con aree dedicate alla socialità e al relax. Si fa apprezzare anche l’allestimento della prua, dove c’è un’ampia zona attrezzata con divano, prendisole, tavolo, tenda e quant’altro possa contribuire a rendere piacevole la vita all’aperto.

Molto interessante è anche la struttura della spiaggetta di poppa, raggiungibile in modo sicuro e agevole: dotata di un lift che le permette di alzarsi e abbassarsi e di traslare in avanti, l’intera area poppiera può diventare un’immensa terrazza sul mare grazie alla straordinaria superficie concessa dal vano garage rivestito in teak. Aprendo il portellone, si svela poi uno spazio ampio, in cui la zona preposta all’alloggiamento di tender e moto d’acqua può essere separata dalla parte più vicina alla spiaggetta, dove possono collocarsi le chaise longue.

Il layout sotto coperta prevede fino a quattro cabine, tutte con bagno: tre matrimoniali di grandi dimensioni e una con letti singoli. Tutti i letti sono posizionati in senso longitudinale rispetto all’asse poppa/prua per garantire il migliore comfort durante il riposo. L’alloggio armatoriale a tutto baglio a centro barca con cabina armadio, angolo studio (o beauty corner) regala sensazioni da grande suite di lusso. Eleganza e comfort contraddistinguono anche la cabina VIP a prua.

Quanto all’equipaggio, risulta comoda anche la cabina ad esso riservata, con due cuccette e bagno con doccia separata. La cabina marinaio, con accesso distinto rispetto al resto degli ambienti, ospita inoltre la lavanderia con lavatrice ed asciugatrice. In tutto, possono navigare a bordo del Cranchi Settantotto fino a 18 persone.

Ciò detto, il cantiere prevede ampi margini di personalizzazione, grazie alla formula Cranchi Atelier, programma che assicura la consulenza dedicata di esperti di design capaci di interpretare i desideri dell’armatore e di affiancarlo nella selezione delle personalizzazioni preferite. Possibile, dunque, scegliere tra quattro diversi progetti di interior design e usufruire di una speciale selezione di colori per lo scafo e la sovrastruttura.

La motorizzazione consta di tre Volvo Penta D13 a sei cilindri in linea capaci di garantire 1000 hp di potenza. Insieme ad altrettanti pod IPS3 formano una soluzione compatta, affidabile e maneggevole, definita dal cantiere “ideale per questo grande yacht”. La velocità massima dichiarata è di 32/33 nodi, mentre quella di crociera si attesta tra 21 e 23. Prevedibili buone autonomie, vista la capienza del serbatoio carburante, vicina ai 6000 litri (5920). 1250 litri è invece la capienza del serbatoio dell’acqua. Nel locale macchine trovano sede anche due generatori: una soluzione definita dal cantiere “capace di aumentare l’efficienza, ridurre i consumi e abbattere le probabilità di rimanere in panne”.

Tra i plus nelle dotazioni, merita di essere segnalato il sistema Humpree, utile per garantire stabilità e assetto ideale allo yacht sia in navigazione sia in rada, con pinne stabilizzatrici in fibra di carbonio, interceptor a lame e centralina elettronica per le correzioni di assetto. Per il resto, vale la pena ricordare che sono disponibili molte opzioni per la verniciatura e per la disposizione del layout interno, mentre sono decisamente all’avanguardia certe dotazioni come i sistemi di intrattenimento e domotica, tutti facilmente gestibili anche da smartphone o dalla console di pilotaggio grazie al glass cockpit di Garmin che dà accesso a tutti gli impianti.

Inutile dire che la nuova ammiraglia va a collocarsi al top del listino Cranchi, con un prezzo di 4.013.800 euro (IVA compresa).


 

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Mercoledì 29 Luglio 2020 - Ultimo aggiornamento: 31-07-2020 10:17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA