I protagonisti del Cruise Week Europa a Genova

Crociere, un settore in grande crescita: da costruire altre 55 navi e 36 milioni di passeggeri entro il 2025

di Antonino Pane
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Il settore delle crociere è uno dei pochi al mondo dove la domanda supera l’offerta. E’ questo il dato emerso con assoluta chiarezza a Genova, al Cruise Week Europa organizzato da Clia, l’Associazione internazionale delle compagnie di crociera. Avanti tutta, dunque, con la vacanza in nave, un settore in crescita esponenziale se è vero com’è vero che quest’anno  si supererà il tetto dei 34 milioni di passeggeri, il nuovo record assoluto. Basta? No. Le proiezioni dicono anche che per il 2025 si arriverà a superare i 36 milioni di croceristi. E l’Italia non sta certo a guardare: il 2024 segnerà il nuovo record con oltre 14 milioni di passeggeri. 

E allora, se tanto mi da tanto, se le  navi delle flotte già viaggiano piene, è chiaro che occorrono altre navi, è evidente che bisogna costruirle e in fretta. E su questo fronte le cifre, che vedono l’Italia superpremiata, le ha fornite Pierfrancesco Vago, presidente esecutivo di Msc Crociere e di Explora Journeys. Ma Vago a Genova ha parlato soprattutto come presidente europeo di Clia: “Negli ultimi 10 anni gli armatori hanno speso oltre 75 miliardi per la costruzione  di 150 nuove navi, investendo risorse sempre più elevate nelle tecnologie ambientali. Ogni nuova nave è sempre più efficiente, tecnologica e più green. Nei prossimi 5 anni, le compagnie spenderanno circa 34 miliardi per il varo di altre 55 nuove navi. La grande maggioranza sarà alimentata a gas naturale liquefatto, il combustibile fossile più ecologico attualmente disponibile su larga scala. Le navi in costruzione sono già pronte per utilizzare alcuni dei combustibili del futuro come bio-gnl e gnl sintetico. E sono state ordinate navi in grado di operare con metanolo e idrogeno”. E ancora. “Cito - ha sottolineato Vago - un dato molto importante per l’Italia: quasi la metà delle 55 nuove navi costruite nel mondo verrà realizzata in Italia. Per un investimento complessivo di quasi 20 miliardi. Che nei prossimi anni avrà una ricaduta economica sul Paese superiore a 80 miliardi: una cifra enorme. Assicurerà decine di migliaia di posti di lavoro. Nei cantieri e nelle migliaia di aziende dell’indotto. Attivando inoltre una mole consistente di attività di ricerca e sviluppo. L’Italia, va ricordato, è il Paese europeo che beneficia maggiormente del settore crociere, con un impatto pari a oltre 15 miliardi ogni anno: il doppio di Germania e Francia. Il comparto garantisce oltre 100.000 posti di lavoro, tra diretti e indiretti”.

Le cifre, ma anche il punto sulla transizione ecologica e la parte fieristica: in pratica Clia Cruise Week si è rivelato il Sea Trade del Mediterraneo con Genova capitale.  E per questo sia il sindaco Bucci che il presidente della Regione Liguria, Toti, hanno ringraziato Vago che ha fermamente voluto questa localizzazione. 

“Genova merita tutto questo - ha detto Mario Zanetti, direttore generale di Costa Crociere e presidente di Confitarma - perché ha lavorato e sta lavorando moltissimo per confermare la sua centralità nel panorama portuale del Mediterraneo. Quest’anno la Liguria ha superato i tre milioni di passeggeri e tutte le previsioni dicono che per il 2024 andrà ancora meglio. Questo è un settore a cui anche Confitarna dedica la massima attenzione perché si è spesso connotato come trainante nell’innovazione tecnologica per tutto il comparto dello Shipping. Purtroppo è il governo che non dimostra grande attenzione verso questo comparto tant’è che i fondi del decreto che dovevano servire a rinnovare le flotte sono stati dirottati altrove”. 

Oggi dovranno arrivare le risposte dei politici. A Genova sono attesi i ministri Musumeci e Santanchè con vice ministro Rixi. E sul tavolo c’è anche la questione della Ets, la tassa europea che bisogna pagare quando si inquina. “Le compagnie di navigazione - ha detto Gianni Onorato, ceo di Msc Crociere - sono impegnate in una costante ricerca per ridurre le emissioni. Le nuove navi utilizzano il gnl ma già siamo proiettati verso l’idrogeno e l’elettrico. Altre tasse non ci spaventano. Vorremmo solo avere la certezza che i fondi saranno investiti nel settore da dove provengono per garantire, ad esempio, banchine elettrificate o impianti capaci di erogare nuovi carburanti sintetici. La transizione si guida così”.

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Mercoledì 13 Marzo 2024 - Ultimo aggiornamento: 09:32 | © RIPRODUZIONE RISERVATA