MILANO - Dopo Hong Kong, anche Milano. Ferretti Group, la holding della grande nautica italiana, titolare dei marchi Ferretti Yacht, Riva, Pershing, Itama, CRN, Custom Line e Wally, torna ad essere quotata anche a Piazza Affari, 21 anni dopo la negativa esperienza d’inizio secolo, quando fu costretta a uscire, delistata dal fondo Permira. Quest’ultimo aveva poi venduto il 52% del cantiere navale al fondo Candover, sulla base di una valutazione di 1,7 miliardi di euro.
Ferretti entrò in crisi nel 2008, ma venne salvata dall’ingresso nella proprietà, nel 2012, del gruppo cinese Weichai, che contribuì a un processo di ristrutturazione che previde investimenti per 178 milioni di euro in equity e l’acquisto di debiti societari. Dal 2016, poi, è entrato nell’azionariato anche Piero Ferrari, figlio del fondatore della nota casa automobilistica, con una quota del 13,6% e con il ruolo di presidente del Comitato Strategico di Prodotto.
Da allora è stata intrapresa una rotta sicura, che ha portato a risultati produttivi e commerciali più che positivi, con fatturati e investimenti mai visti prima e la presenza in 71 paesi sparsi nel mondo. Al 31 dicembre 2022, 2021 e 2020 e per i tre mesi chiusi al 31 marzo 2023, il Gruppo ha registrato ricavi netti, rispettivamente, di 1.030,1 milioni di euro, 898,4 milioni, 611,4 milioni e 280,3 milioni e un utile netto, rispettivamente, di 60,5 milioni, 37,4 milioni, 22 milioni e 18,6 milioni di euro.
E’ su queste basi che la holding guidata dall’avvocato Alberto Galassi, amministratore delegato dal 2014, ha deciso di rientrare a Piazza Affari, fissando il prezzo di offerta per il dual listing a Milano a 3 euro per azione, con i proventi lordi dell’offerta che ammonteranno pertanto a circa 265 milioni di euro. “Il nostro obiettivo – ha dichiarato Galassi – è crescere, siamo qui per questo, e Milano è la piazza naturale per poter crescere nel lusso italiano. Le autorità di Borsa Italiana e di Hong Kong – ha aggiunto - hanno reso possibile l’impensabile e hanno permesso di tracciare una strada, che altri seguiranno perché l’unione tra i due mercati, due culture, tra due potenziali bacini di espansione per le aziende di lusso quali sono l’estremo Oriente e l’Europa sono ormai imprescindibili e decisamente avveniristiche. Finora – ha detto ancora Galassi – la nostra vita all’interno del gruppo cinese Weichai non ha presentato alcun problema, e anzi non possiamo dimenticare che 1800 famiglie devono tantissimo a questi signori”.
Finora due investitori principali, un italiano e un cecoslovacco, hanno sottoscritto in totale il 35,4% del totale delle azioni in offerta, ossia circa il 10% del capitale sociale della società.
L’italiano è Danilo Iervolino, attuale presidente della squadra di calcio della Salernitana, proprietario del settimanale “l’Espresso” e del gruppo editoriale BFC Media, e fondatore del gruppo Multiversity (l’università telematica Pegaso e l’Universitas Mercatorum) poi ceduto al fondo britannico Cvc. L’altro è Karel Komarek, finanziere, investitore e filantropo ceco, fondatore e proprietario del gruppo svizzero KKCG, una holding attiva nei settori gaming, lotterie, energia, tecnologia e immobiliare, che gestisce asset per oltre 9 miliardi di euro, impiegando oltre 10.000 persone in 36 paesi.
Sia Iervolino che Komarek sono proprietari di yacht, ma soltanto il ceco possiede imbarcazioni prodotte da Ferretti Group (un Riva e due Wally). Iervolino ha acquistato invece un Columbus Atlantique del Gruppo Palumbo, yacht di 47 metri che gli verrà consegnato fra qualche mese.
L’obiettivo dichiarato di Ferretti è “ampliare la composizione del proprio azionariato in alcune regioni, quali Europa, Medio Oriente e Americhe, che rappresentano i principali mercati del Gruppo”. In una nota della società si legge che “si prevede che la quotazione possa attrarre un maggior numero di potenziali investitori nella negoziazione delle azioni, ampliando così la composizione dell’azionariato e aumentando il volume degli scambi delle azioni, con l’obiettivo di migliorare la liquidità e il profilo delle azioni della società nel mercato globale”.