AMSTERDAM - Tutti sanno, ormai, che la nautica italiana gode di ottima salute, è in fase espansiva da sei anni e vanta una serie di primati che la collocano ai vertici mondiali. Ma attenzione: quando si parla dell’industria nautica non s’intendono solo le barche, gli yacht o i superyacht, nel calderone ci sono anche componentistica e accessoristica, comparti che ci vedono anche in questo caso leader mondiali, grazie ad una capacità di produzione e d’innovazione senza pari.
E’ proprio in questa ottica che Confindustria Nautica organizza ogni anno, in collaborazione con ICE Agenzia, una collettiva di aziende italiane al Metstrade di Amsterdam, il salone internazionale di riferimento. L’edizione 2023, la 35ma della serie, si svolge nella capitale olandese dal 15 al 17 novembre, e le aziende italiane che vi partecipano sono 66.
“Il comparto degli accessori e della componentistica - ha tenuto a dire alla vigilia della fiera il presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi - riveste un ruolo fondamentale sul mercato mondiale ed è caratterizzato da un elevato livello qualitativo e tecnologico, molto apprezzato a livello globale. Nel 2022 – ha aggiunto il numero uno delle aziende nautiche italiane - il comparto di accessori e componentistica ha registrato un fatturato complessivo pari a circa 1,87 miliardi di euro, con +20,3% rispetto al 2021 per la componente relativa alla produzione nazionale”.
Ma il ruolo del Made in Italy non si manifesta esclusivamente nella quantità e qualità della produzione di componenti e accessori: noi italiani siamo infatti predominanti anche nella capacità d’innovazione e svolgiamo un ruolo guida nelle attività di ricerca e sviluppo legate alla transizione energetica, che è uno dei temi al centro dei lavori in programma ad Amsterdam. Non per niente l’associazione nazionale di categoria prenderà parte a numerosi incontri tecnici e gruppi di lavoro tra cui l’EBI Council meeting e la presentazione ufficiale dello studio sulla decarbonizzazione nel settore nautico realizzato dalla Ricardo per conto di ICOMIA.
In occasione del tradizionale Breakfast Briefing tra i leader dell’industria nautica presenti ad Amsterdam sarà Massimo Perotti (ceo di Sanlorenzo e past president di Confindustria Nautica) a tenere il discorso principale, parlando di transizione dell’industria nautica da diporto verso la carbon neutrality e presentando le ultime sfide del settore in fatto di sostenibilità.
E’ in questo scenario che suscita molta curiosità l’”invenzione” annunciata dalla sconosciuta Velettrica, una startup italiana nata nel 2021 dal sogno del velista-imprenditore Roberto Baffigo, cimentatosi nella ricerca del modo migliore d’andare per mare in modo totalmente green.
Si chiama Sail-pod la novità presentata in anteprima mondiale al Metstrade di Amsterdam. Il suo inventore lo definisce “sistema di propulsione elettrico ad alta efficienza, che trasforma la barca a vela in un mezzo che navigando con la sola spinta del vento produce energia per caricare le batterie e alimentare i sistemi di bordo senza l’utilizzo di combustibili fossili”.
Più in dettaglio, viene spiegato che la tecnologia innovativa di Velettrica è costituita da un’elica multifunzione con relativo sistema di comando e controllo elettronico, grazie alla quale ci si assicura non solo la propulsione, ma anche la capacità di recuperare energia quando la barca è mossa dalla forza del vento. Se si vuole navigare a vela pura, comunque, l’elica si chiude come un fiore e minimizza l’attrito.
Inutile dire che novità rivoluzionarie come questa suscitano, di primo acchito, molta curiosità, e sollevano pure qualche scetticismo e qualche interrogativo (funzionerà davvero?). Ma in questo caso la validità scientifica del progetto è attestata da accurati test condotti presso la vasca navale dell’INM (Institute of Marine Engineering, CNR) e presso il Center for Power Electronics and Drives (C-PED) del Dipartimento di Ingegneria Civile, Informatica e Tecnologie Aeronautiche dell’Università degli Studi Roma Tre.
Alla vigilia del vernissage di Amsterdam, inoltre, l’”inventore” Roberto Baffigo ha tenuto a ricordare che tutti i componenti del Sail-pod sono stati studiati e realizzati per ottenere il maggior rendimento e la massima durata. In particolare la costruzione dei componenti più critici è stata affidata ad Avio Spa; le pale dell’elica e la pinna sono in carbonio pre-preg, mentre gli ingranaggi che permettono l’apertura e la regolazione dell’elica sono in Inconel. Tutti materiali di grado aerospaziale. E tutto ciò – viene sottolineato - ha permesso di ottenere, con 110 chili, il sistema elettrico più leggero della categoria.
Sul fronte più tradizionale della componentistica e dell’accessoristica spicca invece la presenza del colosso Besenzoni, con ben due stand: uno all’interno dell’Italian Pavillon, dove vengono esposte la nota scala Oceano, due nuove passerelle della serie BeElectric e molti altri prodotti iconici dell’azienda; l’altro nel padiglione dedicato ai super yacht, dove vengono esibite le poltrone di ultima generazione, tra cui la recente versione della P463 Shark. Di spicco anche la nuova scala manuale in carbonio e teak e una passerella con uno speciale rivestimento ecologico Ropo Deck.
Sui materiali si concentra l’attività di Guidi, altra azienda italiana di fama internazionale, che nello stand allestito ad Amsterdam presenta componenti realizzati con metalli non ferrosi (bronzo, ottone, alluminio) di cui fa ampio uso nella nautica. “Questi materiali – informa l’azienda della Valsesia - se ben mantenuti, nel lungo periodo sono più durevoli della plastica e conservano inalterate le loro caratteristiche chimiche e fisiche”. Più in dettaglio, in casa Guidi affermano che “non vanno sottovalutati gli aspetti legati alla sostenibilità: i metalli non ferrosi sono infatti riciclabili al 100% e praticamente all’infinito”.
Ma Guidi è un’azienda attiva anche su altri fronti (depurazione, valvole antiblocco, scarichi e prese a mare, raccorderia, accessori idraulici per la nautica) e al Mets di Amsterdam presenta infatti una valvola antiblocco con attuatore elettronico plug-and-play (cioè immediatamente pronta all’uso) sviluppata in collaborazione con Gallinea, partner di riferimento dei cantieri nautici proprio per la progettazione, la costruzione e la distribuzione di componenti e sistemi elettrici ed elettronici.
L’inedito dispositivo si fa apprezzare, sul fronte dell’innovazione, per la possibilità di essere chiuso e aperto anche da remoto, sia dalla sala macchine sia dalla plancia di comando. Ma la cosa che suscita ancora più interesse è che l’attuatore elettronico può essere installato anche su valvole antiblocco già esistenti. Disponibile per impianti da 12 o da 24 Volt, la nuova valvola è prodotta in misure che vanno da 1 a 5 pollici e può essere installata su barche da 10 metri di lunghezza fino ai megayacht.
CMC Marine ha scelto la più importante fiera al mondo di sistemi, attrezzature e componentistica nautica per presentare in anteprima mondiale LR180 e LR250, le più grandi pinne stabilizzatrici mai realizzate dall’azienda toscana e pensate per imbarcazioni tra i 50 e i 100 metri. Secondo le informazioni fornite dagli uomini di Alessandro Cappiello, “queste nuove pinne vantano un inedito algoritmo che migliora benefici a bordo e performance minimizzando la resistenza durante la navigazione”.
Oltre ad agire completamente con energia elettrica, le nuove pinne possono vantare, tra gli altri pregi, anche la ridotta necessità di manutenzione, la massima efficienza all’àncora e in navigazione, la semplicità e facilità d’installazione, così come già avviene, del resto, per gli stabilizzatori LR180 e LR250.
Tra le aziende italiane più attive sul fronte dell’innovazione c’è ad Amsterdam anche Xenta, da poco entrata a far parte di Quick Group, con il ruolo di leader nella progettazione e realizzazione di sistemi integrati di guida e controllo dinamico per yacht e superyacht. La linea di prodotti presentata sotto i riflettori del METS è dedicata a imbarcazioni a vela e a motore di varie dimensioni e include sistemi di guida integrati, timonerie “intelligenti”, joystick di manovra e di governo, manette elettroniche per il controllo dei motori, sistemi di attuazione per il comando dei timoni e delle eliche di manovra, sistemi di flap per l’ottimizzazione dell’assetto.
Vale la pena ricordare che XENTA dedica parte della propria attività di ricerca e sviluppo anche all’ambito delle applicazioni per unità con motorizzazioni ibride o totalmente elettriche, e da ciò sono nate collaborazioni con i principali produttori di tecnologia per le propulsioni a ridotto impatto ambientale e a emissioni zero, e con i cantieri che le applicano sulle proprie barche. In questa cornice si inquadrano le partnership con i principali produttori di elettronica per la navigazione come Simrad, Garmin, Raymarine, Furuno, e la capacità di mettere comandanti e armatori in condizione di gestire la navigazione direttamente dagli schermi installati in plancia. Per evidenziare questa integrazione senza soluzione di continuità, XENTA ha introdotto al Metstrade di Amsterdam anche un nuovo simulatore, dotato di tre display touchscreen forniti da diversi partner.
Sul fronte dei motori il motivo dominante è rappresentato dalla tutela ambientale, e infatti FPT (Fiat Powertrain) ha fatto sapere, alla vigilia della fiera, che propulsione ibrida, soluzioni smart e collaborazioni orientate al futuro sono i temi principali che hanno motivato la presenza del brand al RAI Amsterdam Europaplein, sede del salone olandese.
In sintonia la presenza di FNM Marine, l’azienda lucana con oltre 30 anni di esperienza nel settore, che si distingue per disporre di una gamma completa di entrofuoribordo ibridi diesel. L’esclusiva tecnologia viene applicata su sei propulsori di ultima generazione, che a dire della Casa “assicurano una navigazione silenziosa e un’ecocompatibilità eccezionale”. Tra i vantaggi assicurati dall’ibrido di FNM Marine va ricordata la possibilità di navigare anche nelle aree marine protette, come quelle di interesse turistico o dedicate agli allevamenti ittici biologici, dove è essenziale rispettare l’ambiente circostante, mantenendo il silenzio e riducendo a zero le emissioni inquinanti.
Anche tra i produttori di generatori è in atto un processo di aggiornamento incentrato sulla ricerca di soluzioni adeguate alla necessità di abbattere le emissioni nocive. E in prima linea, su questo fronte, c’è sicuramente Coelmo, autentico colosso nel campo dei gruppi elettrogeni industriali e marini da 3 a 4000 kVA (Kilovolt ampere) che ad Amsterdam presenta l’intera gamma dedicata alla nautica, con in primo piano il nuovissimo MEB 120 (Marine Energy Booster da 120 kW). Progettato espressamente per imbarcazioni elettriche, viene descritto dal ceo dell’azienda napoletana, Marco Monsurrò, come un “generatore che consente di navigare per distanze notevoli senza la preoccupazione di esaurire le batterie grazie alla tecnologia Energy-Booster”.